Simone Cristicchi arriva al Teatro Manzoni di Milano dal 25 al 27 febbraio con lo spettacolo Manuale di Volo per Uomo.
“Ti immagini se cominciassimo a volare?”
Simone Cristicchi mi emoziona sempre.
Mi aveva già lasciato senza fiato quando aveva vinto il Festival di Sanremo nel 2007 con Ti regalerò una rosa, per quella delicatezza di raccontare l’amore nonostante la malattia, i momenti bui quando la mente confonde la realtà con la fantasia, quando, nonostante la follia, dal grigio di un manicomio, un uomo ricorda i momenti belli della sua vita.
Con Abbia cura di me nell’ultimo Festival di Sanremo ci ha regalato una canzone che è una preghiera, una poesia, un mantra per stare bene, per stare bene insieme.
Ha vinto il premio “Sergio Endrigo” come migliore interpretazione e come miglior composizione musicale, ha vinto il premio che gli è stato assegnato dall’orchestra dell’Ariston.
Dal 25 al 27 febbraio Simone Cristicchi regalerà al pubblico del Manzoni di Milano tre serate di pura poesia con lo spettacolo MANUALE DI VOLO PER UOMO per la regia di Antonio Calenda.
Il testo, scritto dallo stesso Cristicchi e Gabriele Ortensi, con la collaborazione di Nicola Brunialti, è la storia di un quarantenne, Raffaello, capace di stupirsi come un bambino grazie ad un dono speciale: quello di mettere a fuoco i particolari e da questi far nascere le poesie, la bellezza, l’arte. Nonostante i dolori e gli ostacoli, come accade nella vita di ciascuno, Raffaello sperimenterà l’arte di volare, di prendere metaforicamente il volo vivendo a pieno la vita.
Nel suo viaggio di formazione, Raffaello, infatti, ritroverà sua madre e imparerà che volare vuol dire semplicemente avere coraggio e non sentirsi solo mai.
Un lavoro importante questo, che sta avendo un enorme successo di pubblico.
Il tour italiano ha debuttato a novembre a L’Aquila, dove Cristicchi dal 2017 è direttore del Teatro Stabile d’Ambruzzo. Ed è prodotto, oltre che dallo Stabile, anche dal CTB, Centro Teatrale Bresciano.
Uno spettacolo nuovo, con una profondità data dal testo portato in scena, capace di coinvolgere lo spettatore, affinché guardi dentro se stesso e ritrovi la bellezza delle piccole cose, quelle che spesso diamo per scontate e che invece possono permetterci di ripartire, di imparare a vivere, di farci… prendere il volo.
Sarah Pellizzari Rabolini
Fonte e foto: si ringrazia l’ufficio stampa
Sarah è un’insegnante e una scrittrice. Ha pubblicato poesie, racconti e romanzi (l’ultimo è R come Infinito). Ha partecipato a diverse antologie tra cui La Vita vista da Qui (Morellini Editore), è stata finalista di concorsi e premi letterari. Pratica la mindfulness ogni giorno e crede che scrivere sia una vera terapia per l’anima.
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