Vi siete persi la cerimonia di chiusura e non sapete chi abbia vinto la Berlinale? Ve lo diciamo noi!
Anche la 69ma edizione della kermesse tedesca ha calato il sipario. Abbiamo i vincitori della Berlinale 2019. È stata una serata ricca di emozioni sotto diversi punti di vista. E dopo gli omaggi e i premi, come ogni fine festival, è la malinconia a farci compagnia.
Gli Omaggi della Berlinale 2019
L’omaggio che nessuno si sarebbe aspettato, e sicuramente non avrebbe voluto, è quello a Bruno Ganz, scomparso proprio a poche ore dalla cerimonia di chiusura. La perdita è stata assai sentita dai presenti, dato che la seconda casa dell’attore svizzero era proprio nella capitale tedesca. E, in effetti, abbiamo noi stessi apprezzato molti suoi film in quella platea. Da ultimo il frizzante The Party di Sally Potter, dove il suo personaggio new age è divento subito cult. E prima ancora nel lungometraggio di Hans Petter Moland, In Order of Disappereance.
Il protagonista di capolavori come Il cielo sopra Berlino, Pane e Tulipani e La Caduta ci mancherà tantissimo. La sua mimica, la sua versatilità e la sua ironia sono merce sempre più rara e proprio poche settimane fa si proponevano retrospettive in suo onore che ora hanno maggiori chance di diventare realtà. In attesa di vedere la sua ultima performance in The House that Jack Built di Lars Von Trier, suggeriamo una maratona della sua migliore filmografia.
Il secondo omaggio è stato, prevedibilmente, di tutt’altro tenore: il saluto al grande Dieter Kosslick, lo storico direttore della Berlinale. Dopo 18 anni al timone della manifestazione, Kosslick passerà il testimone a Carlo Chatrian. Nonostante le polemiche che nelle ultime edizioni possiate aver udito, nei fatti quest’uomo è l’artefice del successo della kermesse. È grazie ad una figura così istrionica e di polso che il Festival è diventato importante agli occhi del mondo, ambito dai migliori registi, stimato dalla critica e dal pubblico al punto di staccare oltre 300.000 biglietti in soli 10 giorni.
La standing ovation e l’assegnazione di un Orso Speciale sono stati un ringraziamento dovuto che in molti sapevano sarebbe arrivato. Da domani saremo tutti orfani di un tale fuoriclasse che speriamo di rivedere in altri lidi con il suo cappello e la sua splendida sciarpa rossa, perché di personaggi simili a Dieter ne abbiamo ancora un disperato bisogno.
I vincitori della Berlinale 2019
E ora passiamo in rassegna i nomi di coloro che si sono aggiudicati gli ambiti Orsi di un’edizione in cui la noia e il dubbio sono regnati sovrani. Per giorni gli addetti ai lavori si sono domandati come sarebbe andata a finire dopo il podio criticatissimo dello scorso anno (e qualche motivo, in effetti, era condivisibile) e dopo una partenza con opere poco convincenti. Non a caso Grâce à Dieu (By the Grace of God) di Ozon sia era capito subito che un riconoscimento l’avrebbe preso. E così è stato: ha ottenuto il gran premio della giuria.
La folgorazione, confermiamo, si è fatta attendere ma alla fine è arrivata: è stato Synonymes (Synonyms) di Nadav Lapid con la sua ironia tagliente, il suo osare e andare in una direzione imprevista, a conquistare e mettere d’accordo il pubblico e la giuria internazionale. Il premio al miglior attore e alla migliore attrice vanno agli interpreti di Di jiu tian chang (So Long, My Son) di Wang Xiaoshuai ossia, rispettivamente, a Wang Jingchun e Yong Mei.
E per il gran finale abbiamo tenuto quello che a questa latitudine sarà il piatto più succulento: La Paranza del Bambini ha vinto l’Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura. Roberto Saviano insieme a Maurizio Braucci e Claudio Giovannesi son arrivati direttamente al cuore delle persone e hanno fatto centro! L’adattamento del romanzo, che ripercorre tra scooter e palloncini, pistole e crostatine, il viaggio emotivo di un gruppo di ragazzi educati fin troppo presto alla morte, ha trovato il giusto equilibrio tra esigenze di scena e quelle dell’umano trasporto.
Dato che però i premi e le giurie non finiscono qui, segnaliamo che al seguente link trovate l’elenco completo dei vincitori della Berlinale 2019: www.berlinale.de
La 70ma edizione del festival si svolgerà dal 20 febbraio al 1° Marzo 2020 e sarà tutta nelle mani dell’ex-direttore artistico di Locarno, Carlo Chatrian. Ora è davvero tutto.
Vissia Menza
n.d.r se vi siete persi i nostri approfondimenti degli scorsi giorni fate un clic qui
Ultimo aggiornamento: il 18.02.2018, ore 14.00
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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