L’AMICA GENIALE, aspettando la seconda stagione: il finale della prima serie TV basata sul romanzo di Elena Ferrante

Un commento alla conclusione della prima stagione de L’Amica Geniale, la miniserie diretta da Saverio Costanzo in onda su Rai Uno.

La locandina della serie TV L’Amica Geniale

PER NON PERDERE IL FILO…

Dopo il grande successo dei primi due episodi de L’Amica Geniale, ripartiamo con un piccolo salto temporale che ci presenta le due protagoniste non più bambine, ma adolescenti.
Lo scenario è sempre quel rione che le vede crescere, ma cambiano colori e atmosfere in una Napoli sempre più gretta e violenta, sfiorata appena dal boom economico degli anni ’50 e che continua ad essere una prigione per le due ragazze.

L’amicizia tra Lila e Lenù è il fulcro della serie di Saverio Costanzo, ma si arricchisce di sfumature nuove ed intriganti. Dopo una prima battuta d’arresto dovuta alle scelte dei genitori che permettono a una di proseguire gli studi e all’altra no, le due si ritrovano più unite di prima, ma animate da sentimenti dovuti anche all’età: l’invidia, la gelosia, la competizione, il rancore.

Il fascino di Lila si fa sempre più marcato e conturbante. Il suo carattere ribelle ed indomabile fa capitolare molti giovani del rione, tra cui i facoltosi Stefano Carracci e Marcello Solara. Entrambi provengono da famiglie che si sono arricchite durante la guerra attraverso usura e borsa nera e ora spadroneggiano nel quartiere.

Elena si sente un passo indietro rispetto a Lila. Non si piace, e accetta la corte del figlio del farmacista prima e quella di Antonio il meccanico poi, pur non provando nulla nei loro confronti.

L’Amica Geniale, Margherita Mazzucco (Elena da ragazza) – Photo by Eduardo Castaldo

Entrambe le protagoniste, in questa fase, faranno i conti con la metamorfosi del loro corpo, alla scoperta di una femminilità che spesso useranno come “arma” per raggiungere i propri scopi, ma che il più delle volte non verrà rispettata. Da Marcello nei confronti di Lila, convinto di poterla avere come se potesse comprarla; da Donato Sarratore che usa violenza su Lenù in una notte d’estate a Ischia.

Lo stupro di Elena chiude in maniera drastica e violenta una puntata (la n° 6, “L’Isola”) interamente a lei dedicata.
Episodio chiave perché permette a Lenù di respirare aria di libertà.
Per la prima volta lontana dal rione, dalla madre, da Lila, Elena sembra prendere in mano la sua vita di giovane donna innamorandosi del mare ed infatuandosi di Nino, figlio di quel Sarratore viscido ed egocentrico che col suo gesto ributtante la scaraventa di nuovo nel mondo reale.

Quando, sconvolta, tornerà a casa, scoprirà che la migliore amica è in procinto di sposare Stefano. Ecco che le vicissitudini di Lila tornano ad occupare cuore e testa di Elena.
Il matrimonio col giovane rampollo di casa Carracci, sembra essere l’unica via di scampo per Lila per sfuggire alle brame di Marcello e, contemporaneamente, assicurare una vita agiata alla sua famiglia.

L’Amica Geniale, Gaia Girace (Lila da ragazza) – Photo by Eduardo Castaldo

LENU’, LILA E GLI ALTRI PROTAGONISTI

Personaggi come i Sarratore, lo stesso Stefano, i Solara, la maestra, sono quelli che nei primi due episodi “colorivano” la vita del rione e che ora, invece, giocano un ruolo preponderante nell’esistenza delle due ragazze, contribuendo a disegnarne il destino.

Nino, col suo fare da intellettuale ribelle, non solo farà nascere in Lenù sentimenti nuovi e mai esplorati, ma, chiedendole di scrivere un articolo per un giornale locale per cui lavora, riporta in auge quel concetto di cultura come salvezza che aveva caratterizzato l’incipit della serie.

La voce narrante ci confiderà che Elena si sarebbe accorta di esistere solo nel momento in cui avrebbe firmato col suo nome e cognome l’articolo.
Scrivere diventa affermazione del sé. Scrivere per trovare il proprio posto nel mondo.
Non sappiamo ancora se Elena Greco diventerà una scrittrice, ma è certo che è proprio al computer che la troviamo, ormai anziana, all’inizio di tutto intenta a raccontarci la storia di un’amicizia.

Se per Elena è alquanto complicato dare un senso al suo essere nel mondo, figuriamoci quanto possa esserlo per Lila, costretta a riversare il suo genio creativo nella realizzazione di scarpe raffinate per l’azienda di famiglia, divenuta ormai un importante calzaturificio grazie all’investimento economico del futuro marito. 

“Tutto quello che avevo in testa è finito sotto i piedi” confiderà Lila all’amica con amara consapevolezza.

L’Amica Geniale, Margherita Mazzucco (Elena da ragazza) e Gaia Girace (Lila da ragazza) – Photo by Eduardo Castaldo

LA REGIA

Non è mai semplice confrontarsi con un’opera letteraria, come non è facile per un regista introverso ed elegante approdare in TV, in prima serata, con una serie.

Eppure l’esperimento si può dire riuscito.

L’Amica Geniale è un prodotto ottimo che nasce dal successo dei romanzi della Ferrante e arriva a brillare di luce propria grazie ad una sceneggiatura raffinata, ad una regia d’impatto con una forte attenzione ai particolari e soprattutto grazie ad un cast rivelazione, capace di emozionare.

Avevamo lasciato Lila e Lenù bambine. Le ritroviamo piccole donne come il romanzo che amavano leggere insieme. Le piccole interpreti lasciano il posto a due giovani attrici anch’esse eccezionali e convincenti: Margherita Mazzucco nei panni di Lenù e Gaia Girace in quelli di Lila. La regia di Costanzo indugia sui loro volti, scovandone i pensieri e i sentimenti più nascosti, ma indaga a fondo anche i loro corpi acerbi e sensuali. La messa in onda in prima serata sulla prima rete Nazionale non ha risparmiato censure. 

Tagliate e montate in maniera sbrigativa e disturbante, infatti, le scene dello stupro di Lenù e del nudo di Lila. Scelte opinabili, ma che, per fortuna, non minano l’ottima riuscita dell’intera serie.

Oltre che sulle protagoniste, l’attenzione del regista si focalizza sui luoghi. 

L’Amica Geniale, Margherita Mazzucco (Elena da ragazza) sul set – Photo by Eduardo Castaldo

Saltano subito agli occhi le differenze tra il rione ed il centro di Napoli. Il primo ritratto con luci cupe e colori fumè, sembra quasi impossibile faccia parte della stessa città dai luoghi incantevoli come Chiaia, illuminata dal riverbero del sole sulle acque cristalline e Piazza del Plebiscito così grande e dalle architetture maestose da lasciare a bocca aperta Lila.

La regia di Saverio Costanzo rimane chiara e diretta e se cambia registro lo fa sempre in maniera funzionale, senza stonature, arricchendo il racconto.
E’ il caso delle prime scene del matrimonio di Lila girate in Superotto, in netta contrapposizione al clima quasi dionisiaco del pranzo di nozze che arriva addirittura a nauseare Elena.

L’ultima puntata termina con un colpo di scena che è più un colpo al cuore e che non sveleremo. Importante dire però che se la scelta di Lila più che un atto di coraggio, sembra una resa alle leggi non scritte e alle regole vessatorie del quartiere, Lenù dal canto suo, sembra avere sempre più cognizione di ciò che non vuole essere. E’ proprio durante le nozze dell’amica di sempre che vive una chiara epifania: deve fuggire dal rione e da chi lo abita.

L’Amica Geniale, Gaia Girace (Lila da ragazza) e Margherita Mazzucco (Elena da ragazza) – Photo by Eduardo Castaldo

DOPO IL FINALE

Restiamo quindi col fiato sospeso, immaginando possibili futuri scenari per queste splendide ragazze geniali (ognuna a modo suo), che ci commuovono, ci sorprendono e ci inteneriscono.
Quello che rivolgiamo alle due non è un addio, ma un semplice arrivederci. E’ infatti in lavorazione la seconda serie tratta dal romanzo Storia del nuovo cognome.

Rimaniamo in trepidante attesa augurandoci che mantenga tutte le caratteristiche che hanno fatto de L’Amica Geniale un prodotto unico nel suo genere, già distribuito negli USA e che approderà addirittura in Cina. A riprova che il buon Cinema può sopravvivere anche in televisione.

Violetta Biagiotti

 

Foto: si ringrazia l’ufficio stampa
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