Il Ritorno di Mary Poppins: un’Emily Blunt da favola scalda il nostro Natale

La recensione de Il Ritorno di Mary Poppins, il film di Rob Marshall con Emily Blunt al cinema dal 20 dicembre 2018.

La locandina italiana del film Il ritorno di Mary Poppins

Mary Poppins è tornata! È istintivo, appena lo sentiamo ci voltiamo, ruotiamo su noi stessi, neppure fossimo posseduti da una forza oscura, e ci mettiamo a cercare spasmodicamente. Il volto giovane e sorridente di Julie Andrews a questo punto lo pretendiamo proprio. Ai nostri occhi è la tata più strampalata e perfetta di sempre, colei che ognuno di noi almeno una volta avrebbe voluto incontrare. È la figura che insieme a Dick Van Dyke ha fatto cantare e credere alle favole cinque generazioni di bambini e col suo supercalifragilistichespiralidoso ha ingarbugliato la lingua a molti ma è entrata nel cuore di tutti per non lasciarlo più.

Gli anni passano, le storie che ci fanno volare lontano cambiano, ma mai avremmo immaginato di vedere una nuova Mary Poppins su grande schermo. Un po’ perché la sua creatrice, P. L. Travers, era un tipino tutto sale e pepe, che ha saputo tenere sulla corda il signor Walt Disney per un ventennio prima di concedergli i diritti dei suoi libri (rammentate il film Saving Mr. Banks con Emma Thompson?). Un po’ perché la pellicola diretta da Robert Stevenson è entrata nell’Olimpo del cinema e credevamo fosse protetta da un’aura d’inviolabilità quasi sacra. E invece… Il Ritorno di Mary Poppins è diventato realtà. Dal 20 dicembre 2018, in occasione del Natale, il vento cambierà e nelle sale arriverà una Mary bellissima, senza una ruga, a volte severa ma con un cuore grande così.

Emily Blunt in Il Ritorno di Mary Poppins – Photo: courtesy of Walt Disney Italia

Lo ammetto, nonostante le iniziali ed inevitabili reticenze (dettate dall’anagrafe), Il Ritorno di Mary Poppins è un bel vedere. Emily Blunt ci rapisce e ci porta in mondi sommersi, a camminare a-testa-in-giù, per ricordarci di cosa sia capace la nostra fantasia. Lo fa cantando e ballando con eleganza, senza un eccesso che sia uno. E il nuovo capitolo di questa favolosa avventura, non è una spericolata operazione acchiappa-consensi, ma un racconto la cui sceneggiatura attinge dai romanzi (ben o-t-t-o) che la scrittrice australiana dedicò alla famosa governante. Un sequel possibile quindi, una volta trovata la formula corretta e il cast che evitasse paragoni impietosi.

Il Ritorno di Mary Poppins sa imboccare la giusta via e la percorre a testa alta. Il sentiero è nuovo e unico – nuovi sono i costumi, le canzoni, i piccoli protagonisti – ma profuma di antico. La struttura narrativa ci apre i cassetti della memoria (molte le situazioni che omaggiano il lungometraggio originale) e l’atmosfera è quella calda e colorata di un tempo, dove i papà son in gramaglie, i bambini scatenati e, malgrado le famiglie siano messe alla prova, l’amore abbonda.

Oggi la famiglia è ancora quella di Viale dei Ciliegi 17 ma Jane e Michael Banks (Emily Mortimer e Ben Whishaw) sono diventati grandi. Lei è un’attivista convinta. Lui vive nella vecchia casa d’infanzia, lavora nella stessa banca del padre e del nonno, e a casa ha tre bimbi che lo aspettano. Tre bimbi che hanno disperatamente bisogno di una tata con poteri magici!

Emily Mortimer, Ben Whishaw e Emily Blunt in Il Ritorno di Mary Poppins – Photo: courtesy of Walt Disney Italia

A ricreare la Londra della Grande Depressione è Rob Marshall, il regista che ci aveva già incantato coi musical Chicago, Nine e Into the Woods. Il suo passato di coreografo sicuramente ha contribuito a rendere tutto accogliente, dolce e armonioso. E la scelta di propendere per l’animazione tradizionale (quella disegnata a mano), a discapito delle prodezze del nuovo millennio, nelle sequenze fantasy aiuterà non poco il pubblico a riprovare le sensazioni del primo film.

Senza contare il tempismo perfetto. Come sottolinea lo stesso Marshall, “ci troviamo in un periodo molto delicato per tutto il mondo”. “La gente si sente insicura e vulnerabile, dunque è importante avere qualcosa che possa sollevarci dalla nostra esistenza quotidiana e ricordarci che il mondo è ancora pieno di magia e meraviglia”.

Proprio così, Il Ritorno di Mary Poppins con Emily Blunt non so se diverrà il nuovo cult delle future generazioni di spettatori in erba so però che scorre, sorprende e non inciampa come auspicato da orde nostalgiche.

Vissia Menza

 

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