Alla scoperta di Cardinal, la serie TV con Billy Campbell e Karine Vanasse in prima visione su laF dal 20 novembre 2018.
Chi è Cardinal?
La neve col suo candore è spesso scenario ideale di noir appassionanti con protagonisti sofferenti, relegati in lande desolate, mentre espiano peccati che hanno loro presentato un conto troppo salato e/o di cui hanno accettato l’erronea attribuzione. L’eroe di oggi non fa eccezione, si chiama John Cardinal, ha lasciato la grande città (Toronto) per la provincia quieta e ghiacciata di Algonquin Bay. Di mestiere fa l’investigatore ma non è immune ai segreti. La sua vita familiare è complicata e un caso irrisolto sta per rimetterlo in gioco. Gli ostacoli sul suo cammino (di redenzione?) saranno molti, in primis la nuova partner impostagli durante questa delicata indagine. L’agente Lise Delorme è una donna senza esperienza nella omicidi ed è solo temporaneamente in quel luogo, evidente segno che una successione di fraintendimenti e di sorprese ci meraviglierà voltando una pagina o nel corso di una puntata.
Cardinal nasce, infatti, come protagonista di una fortunata serie di libri, dell’acclamato scrittore canadese Giles Blunt, ma presto si trasforma nell’eroe di una serie televisiva. John è un uomo segnato negli affetti e dal lavoro. Ha un intuito eccezionale ma la sua determinazione non sempre è ben compresa e, come prevedibile, le ripercussioni dei malintesi solleciteranno nervi da non toccare. L’empatia è facile da innescare e un personaggio così schivo, ruvido, tanto imperfetto quanto geniale, non poteva rimanere a lungo nell’ombra. È arrivato quindi il momento di conoscerlo a fondo. Dopo l’anteprima a BookCity 2018, il telefilm debutterà su laF (canale 135 di Sky) proprio questa sera, martedì 20 novembre.
Cardinal in TV: la trama, le suggestioni, i motivi per cui vederlo
Il plot si basa sul romanzo Quaranta modi per dire dolore (in libreria dal 6 novembre 2018 con Sperling & Kupfer). Il primo episodio prende il via col ritrovamento del cadavere di una ragazzina, Katie Pine, sparita da mesi. Tutti credevano fosse scappata da casa, come spesso fanno gli adolescenti. Non era della stessa opinione il detective Cardinal al quale viene pertanto riaffidato il caso, dietro cui potrebbe celarsi non un criminale qualunque bensì un serial killer spietato pronto a colpire un’altra volta.
L’atmosfera è suggestiva. È quella “nordica” che abbiamo apprezzato per esempio al cinema con Fargo, nella prima trilogia di Millennium e, se volete tornare alla letteratura, in molti racconti di Jo Nesbo. Qui l’aria non è sempre tagliente, l’umido invece raggiunge presto le ossa. La fotografia alterna toni lividi a quelli sul bronzo (non chiamiamoli seppia che fa molto Ottocento), una scelta curiosa che pare quasi voler sospendere nel tempo (e nello spazio) la storia di John Cardinal. Una storia che sappiamo già si modificherà di stagione in stagione. Ogni caso, infatti, corrisponde a una stagione (televisiva). Ogni stagione sullo schermo è ambientata in una differente stagione dell’anno. E ogni stagione attinge da un nuovo libro, partendo da Quaranta modi per dire dolore, come dicevamo sopra.
Vincitrice di 6 Canadian Screen Award, Cardinal è una delle serie canadesi di maggior successo degli ultimi anni. Parte della sua popolarità è dovuta ad uno schema “classico”, infallibile nel catturare lo spettatore. Molto si deve però anche ad altri due elementi. Agli attori scelti per dare un volto a John e Lise, Billy Campbell e Karine Vanasse, noti agli appassionati di piccolo schermo (meno ai frequentatori delle sale), che assecondano bene la descrizione originale. E alla mancanza di una geolocalizzazione precisa (Algonquin Bay è pura invenzione), cosa che aumenta la suspense e ben bilancia l’assenza di un passo veloce (qui all’action si preferisce il drama). Motivo per cui il consiglio è di darle una chance.
L’appuntamento con la prima stagione – sei episodi da 60 minuti ciascuno – è per stasera e i prossimi due martedì, alle ore 21:10 su laF, all’interno del ciclo Bestseller in Tv. Per la seconda (e la terza stagione) si dovrà invece attendere sino a gennaio (e febbraio) 2019.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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