Il complicato mondo di Nathalie: un film sui…udite udite… fatidici 50!

Recensione de Il complicato mondo di Nathalie, l’irriverente commedia francese con Karin Viard al cinema dall’11 ottobre 2018.

la locandina del film Il complicato mondo di Nathalie

Nathalie ha 50 anni, è una bella donna, elegante, colta, professoressa di lettere in un liceo, divorziata e con una figlia adolescente. Vive a Parigi, città che, con le sue mille sfaccettature, fa da contorno alle sue giornate scandite da impegni lavorativi, personali e, ultimamente, da improvvisi quanto inspiegabili (per lei) sbalzi d’umore, i quali andranno ad influenzare, non proprio positivamente, ogni aspetto della sua vita, con conseguenze spesso tragicomiche.

Se il quadro non fosse chiaro facciamo un rapido riassunto.

Aspetti positivi: soldi (non fa certo una vita di stenti); lavoro (stimata insegnante in un prestigioso liceo, mica in una scuola dell’obbligo in una banlieu); e amici di lunga data (che condividono con lei le stesse abitudini da borghesia parigina tanto nota in tutto il mondo).

Aspetti negativi: un divorzio, con tanto di ex-marito che si è trovato come compagna una donna molto più giovane (ma dai?); e una figlia bellissima e talentuosa che fa nascere una naturale quanto semplificata (e stereotipata) invidia per quella gioventù lontana, esattamente come i sogni della ragazza, da lei ormai seppellita da tempo.

una scena del film Il complicato mondo di Nathalie – Photo: courtesy of Officine UBU

Il complicato mondo di Nathalie è questo, una commedia francese, nella più classica delle sue accezioni, che ci racconta la crisi di una donna di mezza età in un susseguirsi di scene in cui si assiste a comportamenti sempre più meschini verso gli altri, non spiegabili dall’ingenua mente della donna, incapace di comprendere cosa le stia succedendo.

Se all’inizio l’idea può sembrare quasi divertente, una volta delineato il quadro, il tutto si trasforma in una sceneggiatura telefonata prima e scontata dopo. Quello che negli intenti degli autori voleva, evidentemente, essere un esempio di storia irriverente nei confronti di certi cambiamenti ormonali, cui tutte andiamo/ andremo incontro, diventa invece una polpetta avvelenata che, con effetto palla di neve, diviene quasi in una dichiarazione senza appello per cui ogni donna, arrivata alla fatidica soglia dei 50, si trasforma in una isterica vendicativa in lotta con il mondo (soprattutto maschile e giovanile) che la considera ormai come un’entità indefinita senza diritto a pretese di sorta.

Fermo restando che qualcosa di buono ne Il complicato mondo di Nathalie c’è, ad esempio la recitazione della brava Karin Viard, premiatissima attrice francese dal profilo internazionale, per il resto, a rimanere impresso nella mente soprattutto delle donne è solo un altro tassello a favore di quell’immagine stereotipata e dispregiativa del mondo femminile over 45. Il che, in tempi di rinnovato femminismo e coscienza di genere, non rappresenta proprio una grande idea.

una scena del film Il complicato mondo di Nathalie – Photo: courtesy of Officine UBU

In attesa quindi di un film che tratti la storia di un uomo in andropausa, con tanto di macchinone sportivo e 25enne al seguito, il tutto possibilmente trattato con la stessa stereotipata stucchevolezza, rimandiamo la pellicola agli appassionati di cinema d’oltralpe più irriducibili, quelli “senza se e senza ma” e a chi vuole godersi un po’ di meschinità in salsa borghese. A tutti gli altri invece rimandiamo al caro e buon libero arbitrio.

Avviso a tutte le donne tra i 40 e i 50: dopo la visione potreste uscire dal cinema con un inspiegabile  nervosismo che non avevate due ore prima. Non preoccupatevene, non dipende da voi, e tornate a fare quello che fate sempre, sicuramente lontano anni luce, e più divertente, di quello che vogliono farvi credere!

Anna Falciasecca

 

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