La recensione del film Mission: Impossible – Fallout, sesta strabiliante avventura con Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt.
Al cinema dal 29 agosto 2018.
Ethan Hunt sta per tornare su grande schermo e non è mai stato così in forma. Se alcune persone, con il passare degli anni, perdono smalto e grinta, il nostro eroe ci dimostra esattamente il contrario. Come il buon vino, che migliora col tempo, Ethan non sarà più un ragazzino ma ha una tempra da far impallidire giovani ed esperti. Esce da ogni prova a testa alta. A cui si aggiunge un’esperienza nello scovare pericolosissimi criminali, e sventare doppi e tripli giochi, che solo chi ha qualche primavera sulle spalle può avere. Tant’è che non mettiamo neppure in discussione il successo della sesta missione impossibile dell’amata spia americana, ma pensiamo solo a goderci lo spettacolo che ci offre Mission: Impossible – Fallout.
Approderà nelle sale tra poche ore l’incredibile nuova avventura con protagonista Tom Cruise nei panni di uno dei personaggi più azzeccati della sua carriera. E quando una squadra (sia davanti che dietro la macchina da presa) è perfettamente in sintonia, con una percentuale di successo pari al 99,9%, non si cambia. Ecco quindi che ritroviamo Simon Pegg e Ving Rhames (presente sin dall’episodio numero uno!) quali fidatissime spalle di Mr. Cruise/Hunt. Un Ethan Hunt che dovrà fare l’ennesimo giro del mondo, questa volta con alle calcagna un fastidioso agente della CIA dal pugno facile (Henry Cavill, baffuto e antipatico quanto basta per essere perfetto). Lo scopo è il recupero di due ordigni finiti nelle mani sbagliate dopo una trappola tesa da qualcuno che trama nell’ombra d’incastrare l’IMF e di scardinare lo status quo con modi poco ortodossi.
Come già accaduto nelle precedenti pellicole, anche in Mission: Impossibile – Fallout l’impresa diventa interessante quando il mistero sembra risolto. È questo il momento in cui tutti sfoggiano il proprio lato migliore. Plot, cast e relativi stunt. La trama snocciola colpi di scena con metodo e costanza. Il protagonista ci trascina dai tetti di Parigi al Kashmir in una corsa durante la quale il nostro battito accelera senza ritegno. Le controfigure ci fanno sfuggire urletti di paura mista a sorpresa, durante arrampicate che, neanche a dirlo, sfidano la forza di gravità. E il nostro stomaco si avvita insieme agli elicotteri in avaria appena realizziamo che mancavano le controfigure. La gioia è incontenibile e torniamo tutti bambini.
Il regista Christopher McQuarrie, l’unico ad aver diretto due film della serie, è anche lo sceneggiatore di questo lungometraggio già definito all’unanimità tra i più solidi, se non il migliore, dai tempi del primo Mission: Impossibile. Oggi ci regala, infatti, un’opera in cui adrenalina e spasso si alternano con una precisione encomiabile. Ci tiene in tensione con un’azione calibrata al millimetro; ci fa sorridere con battute che se non ci fossero le andremmo a cercare; e ci sbalordisce con ribaltamenti di ruoli che rendono la storia mai scontata. E poi ci sono le imprese del protagonista: così sfrontate e impossibili da vincere le leggi della fisica e conquistare anche la frangia più reticente della platea.
In questa fine estate fatevi un regalo, si intitola Mission: Impossibile – Fallout. È uno dei migliori blockbuster della stagione. È avvincente e godurioso dai titoli di testa al 149° minuto.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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