Alla scoperta del diario Smemoranda 2019: il suo Ciao! è contagioso e dura sempre 16 mesi.
Nel 1978/79 non andavo ancora a scuola. Lo so, non interessa a nessuno. Ciò che né io né voi, forse, sapevamo all’epoca è che quell’annata sarebbe stata da ricordare: nasceva la Smemoranda. Si, esatto, proprio la famosa “Smemo”, il diario che avremmo di lì a poco farcito come un club sandwich con foto, ritagli di giornale, bigliettini e adesivi. Tutti ben incollati nelle pagine dove, in teoria, avremmo dovuto appuntarci solo le comunicazioni genitori-insegnati e gli eventuali compiti per il giorno seguente. Invece no, noi quell’agenda lunga sedici mesi l’avremmo usata per leggere qualcosa di divertente (le pagine con i racconti di comici, scrittori, sportivi c’erano già ai nostri tempi) e per eternare la memoria di un anno scolastico che mentre lo vivevamo ci pareva straordinario.
Man mano che le decadi si sono sommate, le nostre vecchie Smemo si sono trasformate in cimeli difficili da gettare, e noi, infine diventati “grandi”, abbiamo continuato a cogliere ogni occasione buona per giustificare la presenza nelle nostre borse di una nuova edizione del mitico diario creato da Nico Colonna e Gino & Michele. Sono sicura quindi che possiate capire con quale luccichio negli occhi sia andata a scoprire la Smemoranda 2019.
Ora che ho visto in anteprima l’agenda numero quarantuno, vi garantisco che sarà difficile resisterle. Tanti colori, edizioni speciali e varianti, a seconda delle aule che dovrete frequentare. Ci sono le Classic, in 3 formati per 10 copertine; le Special con cover cartolina, oro e platino; le nuovissime Random (“un po’ notebook, un po’ diario e un po’ quello che vuoi…”); e le All Black, al loro undicesimo ritorno, impreziosite dalle foto in bianco e nero prese direttamente dagli archivi di Contrasto – giusto per ingolosirvi un po’. Una cosa però non è cambiata: le pagine ricche di spunti di riflessione e/o sorrisi sono sempre oltre un centinaio, diverse e accattivanti.
Le penne e matite – non dimentichiamo i fumettisti – che diranno Ciao! (tema di questa edizione) agli studenti pronti a tornare tra i banchi a settembre (e a qualche mio coetaneo) sono tantissime.
Ci sono le storiche, come Gino Strada, Claudio Bisio e Jovanotti. Ma, al loro fianco, ci sono anche le nuove generazioni sorte su Youtube, Instagram e sulle altre piattaforme social. Ci sono scrittori (Roberto Saviano), poeti di strada (Ivan), cantanti (Francesca Michielin), brillanti sportivi (Bebe Vio) e vignettisti (Altan e Coletto).
Alcune persone sono tornate, vedi Checco Zalone, altre sono appena arrivate, come i Maneskin o Marco Locatelli; e, per continuare con gli esempi succulenti, qui sotto trovate in anteprima due vignette di Migneco e Amlo.
Adesso, quella parola breve, orecchiabile, italianissima, presa in prestito da tante lingue straniere per rompere il ghiaccio; quel #Ciao! trasformatosi col nuovo millennio in hastag, che ha dato il nome al motorino più in voga durante la nostra adolescenza; e ancora, quel saluto che Antonio Albanese ha pronunciato 2.227.600 volte (un applauso per averle contate), diventa protagonista assoluto della Smemoranda 2019. Perché, come ci dice Emis Killa:
Ciao. Oggi, in questa rete di oltre sette miliardi di anime, su questa roccia sferica chiamata “Terra”, tutto ciò che ci collega l’uno con l’altro inizia e finisce così. “Ciao” per dire “benvenuto alla vita”, “ciao” per dire “addio”, “ciao” come “ho bisogno di te”, “ciao” come “non contare su di me”. (…) Vi immaginate se da domani cancellassimo queste quattro lettere in sequenza dal nostro vocabolario?
Ciao nasce dal termine veneto “s’ciao” ossia sono tuo schiavo, al tuo servizio, e compariva già ne La Locandiera di Goldoni, sebbene si sia dovuto attendere il Novecento per il suo sdoganamento. Dalla vicina Malta al Portogallo, dalla Russia al Vietnam, è sulla bocca di tutti. Quest’anno, poi, compie 200 anni, un anniversario troppo importante per non rendergli omaggio.
Ci ha pensato la Smemoranda 2019 e, ovviamente, le novità non si sono fermate qui.
Da febbraio c’è anche la Zelig TV (canale 243 del Digitale Terrestre) e nell’epoca del connessi H24, i contenuti dalle pagine del diario continuano online, sul sito smemoranda.it oppure via WhatsApp al numero 3483989626. Sono storie, video, curiosità e approfondimenti, condivisibili e commentabili sui social, che rendono l’esperienza totalizzante.
E ora ditemi, non siete curiosi di scegliere la vostra Smemoranda 2019?
Vissia Menza
n.d.r. se state domandandovi perché proprio il 30 giugno abbiamo deciso di parlarvi della Smemo, ecco svelato il mistero: Smemoranda è il diario ufficiale di Collisioni e insieme a Zelig oggi porterà sul palco della Piazza Verde del Festival uno spettacolo che unisce comicità e musica, con ospiti speciali tra cui Ale e Franz, Antonio Ornano e Alessandro Betti.
Immagini: si ringrazia l’ufficio stampa
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”