La recensione di Toglimi un dubbio, il nuovo film di Carine Tardieu con François Damiens dal 21 giugno al cinema.
Toglimi un dubbio, terza prova alla regia di Carine Tardieu, si muove con eleganza e discrezione in quel complicato campo dei rapporti famigliari. Dopo aver esplorato un universo tutto al femminile in La tête de maman, con Ôtez-moi d’un doute (titolo originale del film) lo sguardo di Carine Tardieu si sofferma ora sul mondo dei padri. Tre padri, tre generazioni e tutti con lo stesso interrogativo: cosa significa essere un padre? È qualcosa che ha a che fare con la genetica? O con l’amore? Toglimi un dubbio è un film pieno d’amore. Un amore che abbraccia tre generazioni di personaggi e, in fondo, anche gli animi dei loro spettatori.
Non è facile indagare con leggerezza i grandi interrogativi della vita ma Carine Tardieu, con una regia curatissima in perfetto equilibrio tra dramma e commedia, ci riesce alla grande. Già dalla prima inquadratura. Un coltello che con perizia ed estrema delicatezza raschia via della sabbia da un’ordigno esplosivo. La stessa perizia e delicatezza che il nostro protagonista, Erwan Gourmelon, “professione: artificiere”, utilizzerà per disinnescare la bomba più esplosiva che gli sia mai capitata fra le mani: quella della propria identità. Si può crescere cinquant’anni con un uomo che si rivela poi non essere il proprio padre biologico? E soprattutto ci si può innamorare di quella che potrebbe rivelarsi la propria sorella acquisita?
Con un’ironia ora sobria ora dissacrante, Toglimi un dubbio si rivela una dramedy capace di intrattenere, divertire, far riflettere per una buona oretta e mezza larghe fasce di pubblico. Avvolti da un’aurea di semplicità e melanconia, i personaggi della Tardieu finiscono per conquistare anche gli animi dei critici più scettici: quella che sembrerebbe la perfetta confezione di un prodotto banale e naif si rivela invece l’involucro di una riflessione dolce-amara che potrebbe avere anche spazi di approfondimento in film futuri.
Merito della felice riuscita dell’impresa va sicuramente all’autenticità degli interpreti: dietro l’affetto grezzo di Erwan sembra nascondersi una fetta d’animo di François Damiens; dietro lo sguardo vivace e passionale di Anna Levkine lo stesso fascino della sua interprete, Cécile de France; dietro la personalità luminosa e pacata di Joseph Levkine lo stesso savoire-faire di André Wilms. Chi volesse farsi accarezzare da una buona commedia francese non perda l’occasione di vedere il nuovo film della Tardieu: distribuito da Academy Two, da oggi nelle sale!
Alessandra Del Forno
Amante del cinema documentario e di tutto ciò che riesca a sublimare in immagini la poeticità del quotidiano, Alessandra è una giovane laureata che vede in Wenders, Tarkovskij (e Aldo, Giovanni e Giacomo) la strada verso la felicità. La potete trovare ogni due lunedì del mese tra i cinefili del LatoB e tutte le altre sere tra gli studenti di documentario della Luchino Visconti a Milano.
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