un’altra settimana è volata via in un lampo, è giovedì, tempo di cineforum, è subito sera per fortuna, siamo tutti qui seduti nelle nostre comode poltrone, uno accanto all’altro, nei soliti posti, ansiosi di gustarci un’altra storia, si apre il sipario, la luce si ritira e il buio riempie i nostri cuori
il grande schermo accoglie la commedia Lady Bird scritta e diretta da Greta Gerwig, la protagonista principale è la grande Saoirse Ronan, nei panni di Christine McPherson, il suo nome d’arte “Lady Bird”, studentessa dell’ultimo anno di liceo, allergica alla propria città natale, Sacramento da cui vorrebbe fuggire immediatamente ma deve pazientare
e noi con lei
siamo tutti curiosi di conoscere il suo disagio, così fin da subito aguzziamo la vista e spalanchiamo le orecchie, le parole hanno un potere smisurato e le ascoltiamo con attenzione, rapiti da una serie di duelli verbali tra Lady Bird e la sua mamma, la splendida Laurie Metcalf, donna pratica e severa, voliamo alto dietro ai sogni della ragazza per tornare di lì a poco a terra trainati dal pragmatismo materno
e
il padre in mezzo a fare da paciere
come spesso accade
la pellicola scorre a ritmo serrato, la trama è avvincente e ci solletica in ogni istante facendoci rivivere emozioni, disagi e aspirazioni delle nostre adolescenze, ah che anni, ci rimbombano ancora nelle orecchie come un ritornello i battibecchi con mamma e papà, in nostra difesa li scacciamo via e torniamo al presente, meglio soprassedere
spesso si ride di gusto ma altrettanto spesso ci facciamo prendere dall’amarezza, eh sì, ora siamo dall’altra parte della barricata, quante mamme e quanti papà qui in sala, ed ecco ingigantite sul grande schermo entrambe le prospettive, ahimè, come è difficile, ogni parola diventa una lancia, ogni sguardo un mitra, che fatica, soffriamo nel più profondo dei nostri cuori e ci domandiamo addolorati come possiamo scaraventare il nostro dolore addosso a chi abbiamo generato, ben sapendo cosa si prova
ebbene, si può
riporto l’attenzione al film e mi preoccupo, chissà se Christine riuscirà a sfociare indenne nell’età adulta, noi da parte nostra possiamo solo darle la fiducia meritata e starle accanto avvolgendola in un grande abbraccio collettivo affinché possa meglio affrontare questo insieme di tappe che è la vita sia per i genitori sia per i figli
siamo giunti al termine, riappare la luce che illumina visi entusiasti e animi arricchiti, lasciamo la sala traboccanti di gratitudine e di nuove consapevolezze
chapeau Greta Gerwig
chapeau Saoirse Ronan
chapeau tutti quanti
Elisa Bollazzi
n.d.r. un clic qui per leggere la recensione. Vi ricordiamo che il film Lady Bird è in dvd e blu-ray anche su Amazon.it
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection
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