Alla scoperta delle opere di Carl Burckhardt (1878-1923) in mostra al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto fino al 28 ottobre 2018.
La stagione culturale estiva del Canton Ticino si fa più ricca. Dalla scorsa settimana, con una presentazione congiunta, hanno preso il via due nuove retrospettive di artisti che in comune hanno, oltre al passaporto rossocrociato, un cognome che suona molto simile: Carl Burckhardt e Balthasar Burkhard. Le sculture del primo (Burckhardt) sono ospitate nella cornice del Museo Vela di Ligornetto; le fotografie del secondo (Burkhard) si trovano invece al MASI di Lugano.
Echi dall’antichità.
Tra qualche giorno andremo in riva al Ceresio, oggi ci concentriamo sull’esposizione «Echi dall’antichità» rivolta all’artista basilese Carl Burckhardt, uomo dai molti talenti, la cui vita venne segnata da un viaggio in Italia e da una proficua tappa a Palazzo Casanova, sulla strada che collega Stabio a Ligornetto, la località che ospita in questi mesi una nutrita selezione dei suoi lavori. Qui sviluppò le sue passioni. La pittura, ritraendo le abitudini e le tradizioni del territorio; e la scultura, portando a compimento quelle che diverranno le sue ultime opere, il Danzatore (nella locandina) e l’Amazzone (nella foto).
Nella serie di appuntamenti che il Museo dedica da quasi un ventennio alle cosiddette “figure di mezzo” dell’arte, persone poco studiate, ma d’indubbie capacità, e, vedremo, fondamentali nella diffusione di altri autori, una mostra su Burckhardt non era ancora stata allestita. Questa è la prima in Ticino e si pone a quarant’anni di distanza dall’ultima, nonostante sia riconosciuto come uno degli scultori più innovativi nel panorama elvetico. Singolare è stato tutto il suo percorso, snodatosi lungo un’esistenza troppo breve che l’ha visto misurarsi ed emergere in varie discipline ma definirsi sempre pittore.
Ma chi era Carl Burckhardt?
Carl nasceva a Lindau, Canton Zurigo, nel 1878. Trasferitosi giovanissimo a Basilea, dove si diplomò e iniziò a formarsi nella pittura, si spostò presto a Monaco quindi in Italia. Nel Belpaese arrivò nel 1899 e vi rimase per cinque anni durante i quali iniziò a confrontarsi con la scultura, quale risultato dei molti stimoli subiti nella Città eterna. Sino ad allora, era stato il disegno ad occupare la maggior parte del suo tempo ma le molte commesse che ricevette nei primi anni del ‘900 lo portarono a realizzare opere pubbliche di valore, destinate a sopravvivere sino ai giorni nostri – vedasi, ad esempio, i rilievi per il portale della chiesa di San Paolo a Basilea e le statue alla Kunsthaus di Zurigo.
Burckhardt era anche uno stimato critico d’arte, non a caso a lui molti colleghi dovettero la visibilità e grazie al suo contributo si ebbe la grande esposizione basilese del 1918 su Auguste Rodin.
Malauguratamente, l’uomo era di salute cagionevole e nel “mendrisiotto inondato di luce” si spense a ridosso del suo quarantaseiesimo compleanno. Era il 1923 e in soli quindici anni riuscì ad affermarsi e lasciare il segno.
In mostra…
Nei prossimi mesi sarà possibile ripercorrere tutte le tappe della sua vita e carriera, con un occhio di riguardo a quella scultura che gli diede tante opportunità. Attraverso inaspettati disegni e schizzi che dimostrano abilità e attenzione ai classici; una selezione degli affezionati dipinti, in cui non è difficile scorgere angoli di paesaggio noti a chi frequenta il Cantone; e al nutrito numero di bronzi e gessi, il percorso si rivelerà intenso, sorprendente e appassionante.
In totale, infatti, sono circa centoventi le opere, giunte qui, sia da musei sia da collezioni private e pubbliche, che offrono al visitatore un’occasione unica per ammirare a distanza ravvicinata pezzi altrimenti inaccessibili e scoprire così un autore che, malgrado la competenza, la modernità e le numerose testimonianze lasciate, non ha avuto la eco che probabilmente meritava.
Vissia Menza
INFORMAZIONI UTILI
Echi dall’antichità. Carl Burckhardt (1878-1923). Uno scultore tra Basilea, Roma e Ligornetto
Quando dal 10 giugno al 28 ottobre 2018
Dove al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto (Svizzera)
Orari giugno – settembre: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00 | ottobre: 10.00 alle 17.00 (chiusura ore 18.00 la domenica)
Chiuso il lunedì
Per il nutrito programma di eventi collaterali, mappe e le ultime news il sito ufficiale da consultare è http://museo-vela.ch
Curatori Gianna A. Mina, direttrice del museo Vela, e Tomas Lochman, curatore presso l’Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig di Basilea
NOTA Dopo Ligornetto, la mostra farà tappa al Kunstmuseum di Basilea dal 1° dicembre 2018 al 31 marzo 2019
Foto: si ringrazia l’ufficio stampa
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”