ACHILLE CASTIGLIONI (1918–2002) VISIONARIO L’alfabeto allestitivo di un designer regista, è la retrospettiva che dal 31 maggio al 23 settembre ci svela il mondo del grande architetto milanese.
La seconda metà del ‘900 è stata quella del boom, tanto economico quanto creativo. Sarà stata la voglia di rinascere più forti e attraenti, oppure i continui stimoli culturali tra le varie arti, sta di fatto che nel Belpaese sono emerse numerose eccellenze. Nell’architettura e nel design, in particolare, molti sono i nomi che hanno conquistato il mondo. Da Gae Aulenti, la donna architetto italiana più famosa (sua la ristrutturazione del museo d’Orsay di Parigi), a Ettore Sottsass, colui che fece conoscere Olivetti, senza dimenticare Aldo Rossi e il grande Bruno Munari, per citare i primi che ci vengono in mente.
E ancora, è di un paio di settimane fa l’inaugurazione della prima retrospettiva dedicata a Osvaldo Borsani, figura leader negli arredamenti di interni che ha collaborato con Lucio Fontana, Fausto Melotti e Arnaldo Pomodoro. Abbiamo quindi accolto con entusiasmo la notizia che al m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) stesse per alzarsi il sipario su un’esposizione tutta per Achille Castiglioni e la sua concezione di forma, spazio e comunicazione (degli allestimenti temporanei).
ACHILLE CASTIGLIONI (1918–2002) VISIONARIO L’alfabeto allestitivo di un designer regista
Si chiama così la mostra aperta al pubblico il 31 maggio, organizzata in occasione del centenario della nascita del grande architetto milanese. Per tutta l’estate sarà possibile scoprire la sua vita, il suo lavoro e i suoi successi addentrandosi nei vari ambienti del museo elvetico.
Ma chi era Achille Castiglioni?
Figlio dello scultore Giannino Castiglioni, Achille si laureò al Politecnico di Milano nel 1944 ma già dal 1940 aveva iniziato a sperimentare sul prodotto industriale coi fratelli maggiori Livio e Pier Giacomo. Dal 1945 si trasferì in quello che diverrà lo storico studio di piazza Castello 27. Amico di Max Huber (da cui si può evincere la scelta di una retrospettiva al m.a.x. museo) da quando quest’ultimo si trasferì nel capoluogo lombardo (era il ‘48/’49), Achille Castiglioni non perse mai il suo spirito giocoso e divenne presto un riferimento nel settore.
Curò gli allestimenti fieristici per i padiglioni di RAI, Eni, Telecom, Bticino e vinse 58 premi di cui 8 compassi d’oro per il design di cuffie per la traduzione simultanea, lampade, sedie, posate e pure per un letto d’ospedale. Nella sua carriera progettò in totale 484 allestimenti, disegnò 290 oggetti e creò 191 architetture. Numeri da capogiri giustificati da un modo di lavorare unico che prevedeva qualcosa che oggi potremmo definire come “editing spaziale”.
La retrospettiva di Chiasso
Cerca di ricostruire visivamente il concepimento delle idee di Castiglioni con l’ausilio di schizzi, foto, testi, modelli e prototipi, pezzi originali e video, una gran parte presentati per la prima volta. Le sue creazioni sono distribuite in quattro sale in base al messaggio: da “io Castiglioni” (foto sopra), un racconto di chi fosse e dove lavorasse il maestro; a “percorsi per l’arte e il design“; “teatri per l’innovazione” e le tecnologie; sino a “paesaggi di segni e prodotti” ossia i famosi allestimenti.
Un percorso impreziosito, dicevamo, dalla presenza di una trentina di oggetti e da una colonna sonora d’eccezione, in cui ogni traccia è stata selezionata dallo stesso architetto in occasione della personale a Vienna. Sulle note di canzoni che hanno segnato un’epoca, vediamo le lampade Ipotenusa, Aoy e Frisbi, scopriamo che lo sgabello Mezzadro (del 1957, foto sopra – un clic per ingrandire) s’ispira al sedile di un trattore e che Primate nasce per risolvere problemi di mal di schiena in famiglia. E ancora, attirano la nostra attenzione il vaso Lapis, che chissà perché nella nostra immaginazione doveva essere più grande; il portaombrelli Servopluvio, in cui a fatica non appoggiamo il nostro ombrello; il meraviglioso stereo RR126 Brionvega (del 1965, foto sopra); e molto – molto – altro.
Ma questo viaggio tra semplicità, ironia e genialità, inizia ancor prima di raggiungere l’ingresso. Nel piazzale antistante al museo, infatti, 22 grafici internazionali di fama sono stati chiamati per dare vita ad un “bosco di manifesti”, affettuoso tributo alla fantasia rigorosa di Castiglioni (foto sotto).
Perché vedere Achille Castiglioni Visionario?
Perché è una mostra dal taglio inedito, che va oltre la semplice e doverosa retrospettiva; che abbraccia la storia del costume e di una città, il capoluogo lombardo; ed è stata allestita con affetto, un affetto di parenti e collaboratori che si avverte e mette a proprio agio il visitatore.
Vissia Menza
INFORMAZIONI UTILI
ACHILLE CASTIGLIONI (1918–2002) VISIONARIO
L’alfabeto allestitivo di un designer regista
Dove: m.a.x. museo, via Dante Alighieri 6, Chiasso (Svizzera)
Quando: 31 maggio – 23 settembre 2018
Orari: dal martedì alla domenica 10.00–12.00 e 14.00–18.00 | Lunedì chiuso
Contatti: t +41 58 122 42 52 | mail info@maxmuseo.ch | sito web www.centroculturalechiasso.ch
L’esposizione è sviluppata secondo la curatela, il progetto di allestimento e la grafica di Ico Migliore, Mara Servetto (Migliore+Servetto Architects) e dell’architetto Italo Lupi, in collaborazione per la curatela con Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo, s’inserisce all’interno del filone dedicato ai “Maestri del XX secolo” ed è promossa in collaborazione con la Fondazione Achille Castiglioni.
Si ringrazia l’ufficio stampa per il supporto
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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