Alla scoperta della mostra dedicata alla Collezione Giannelli, occasione per approfondire il legame millenario tra l’uomo e il cavallo e di vedere morsi e ornamenti di rara bellezza. In Pinacoteca Züst fino al 19 agosto 2018.
IL CAVALLO
Protagonista di miti e leggende; fulcro di tragedie e in alcuni casi della scena politica (addirittura nominato senatore da Caligola); considerato un simbolo di ricchezza e potere; assunto a tramite tra gli uomini e gli Dei (per raggiungere il Valhalla), il cavallo è stato al centro d’interi capitoli di storia, arte e letteratura. Il suo legame con l’uomo è talmente arcaico da portarci indietro di migliaia di anni ed è in grado di regalarci un insolito giro del mondo, tra civiltà vicine e lontane.
Dal Far East al Medio Oriente, dall’Europa alle Americhe, tanti sono gli usi e i racconti ad esso connessi. Nato circa 700.000 anni fa (data del genoma più antico, rinvenuto nei ghiacci canadesi), da quando è stato addomesticato (dai nomadi nelle steppe asiatiche 6000 anni orsono), il cavallo di strada al nostro fianco ne ha fatta davvero molta. Forse perché utilizzato anche a fini ludici, lavorativi, terapeutici, e non solo bellici (è stato il fedele compagno di grandi condottieri, da Carlo Magno a Napoleone), il modo di cavalcarlo e soprattutto i suoi finimenti hanno subito variazioni e offrono tuttora numerose varianti. Non può stupire quindi che al cavalo e al morso, unitamente ad altri accessori, sia dedicata in questi mesi una mostra.
LA COLLEZIONE GIANNELLI
S’intitola IL CAVALLO: 4000 ANNI DI STORIA Collezione Giannelli l’esposizione allestita presso la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio, Svizzera), visitabile dal 6 maggio al 19 agosto. Come da tradizione del museo elvetico, la seconda mostra della stagione è, infatti, riservata alle collezioni presenti sul territorio e in questo 2018 ci propone un argomento tanto inedito quanto affascinante, il cavallo.
La collezione di Claudio Giannelli è nata per caso, con l’acquisto di un morso rinascimentale in un mercatino di Roma, e oggi è una delle più importanti al mondo. I suoi pezzi, taluni rarissimi, son degni dei grandi musei e riescono a insegnarci molto, senza bisogno di salire in sella ad un purosangue. Dalle abitudini dell’antica Roma (non usavano le staffe) alle tombe sciite (con 500 cavalli sepolti insieme al padrone); dagli ipposandali (protezioni dei piedi dell’animale, precedenti alla ferratura) ai frontali porta pennacchio; gli oggetti selezionati ci svelano tanto, finanche le radici di parole e di detti di uso corrente. Oltre a ricordarci, tra gli altri, “pazzo come un cavallo” e “campa cavallo che l’erba cresce”, è il sottile “tribolare” a trovare una spiegazione (da triboli, chiodi a quattro punte, sorte di mine anti uomo ante litteram gettate sul campo di battaglia allo scopo di azzoppare cavallo e/o cavaliere).
LA MOSTRA
Il Cavallo: 4000 Anni Di Storia ci offre una vastissima gamma di morsi, speroni, staffe e ornamenti. Attraverso reperti millenari e le loro varianti più recenti ripercorre un’incredibile evoluzione. E c’è di più. Gli esemplari in mostra comprendono altresì libri, incisioni, dipinti e un prezioso cavallo a dondolo di epoca settecentesca.
Come dice il titolo stesso, la Collezione copre gli ultimi 4000 anni che, rapportati all’apparizione dell’animale sono un soffio mentre se paragonati alla nostra esistenza, sono l’occasione per tornare indietro sino alla notte dei tempi. Dal Luristan all’Etruria, dai greci ai romani, è un viaggio carico di aneddoti e rivelazioni. Ci facciamo una cultura sui materiali, le credenze e le superstizioni. Scopriamo i significati di motivi decorativi mai uguali, talvolta audaci, altre volte scaramantici (vedasi le campanelline mesopotamiche contro gli spiriti maligni). Rimaniamo ammaliati dai gioielli (magnifica la collana sciita in oro) e da tutto ciò che ogni singola testimonianza racchiude. E, forse, è proprio questo il segreto del successo di una simile esposizione: la magia e il fascino che solo un manufatto sopravvissuto ai secoli sa emanare.
La Collezione Giannelli, con i suoi piccoli e grandi capolavori solletica la nostra curiosità, ottiene la nostra totale attenzione e fa presto breccia nel nostro cuore. Poco importa se domani non inizieremo a frequentare una scuderia.
Vissia Menza
INFORMAZIONI UTILI
Il Cavallo: 4000 Anni Di Storia. Collezione Giannelli
Quando: dal 6 maggio al 19 agosto 2018
Dove: in Pinacoteca cantonale Giovanni Züst a Rancate (Mendrisio), Svizzera
Orari: giugno 9-12 / 14-17 | luglio e agosto 14-18
Chiuso il lunedì (aperto nei festivi)
Prezzi: biglietto intero CHF/€ 10.- | biglietto ridotto (pensionati, studenti, gruppi) CHF/€ 8.-
Info, mappe, prenotazioni al numero +41 (0)91 816 47 91 oppure sul sito www.ti.ch/zuest
Si ringrazia l’ufficio stampa per il supporto iconografico
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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