La Recensione del film La Truffa dei Logan di Steven Soderbergh con Channing Tatum e Adam Driver, al cinema dal 31 maggio 2018.
Con La Truffa dei Logan gli scassinatori di Soderbergh si tolgono il completo in gessato dei vari Ocean’s 11, 12, 13 e vestono con disinvoltura i panni degli operai e dei baristi di provincia. Dietro un paio di guanti sporchi (e una protesi bracciale) si nascondono però tutti gli ingredienti per un heist-movie di prima qualità che riesce a coinvolgerci e divertirci per ben 119 minuti. É un colpo grosso atipico quello organizzato da Jimmy e Clyde Logan, i due fratelli protagonisti del film che sembrano riecheggiare già nel nome il duo criminale più famoso della storia del cinema: Bonnie & Clyde. Rispettivamente interpretati da Channing Tatum e Adam Driver (Kylo Ren di Star Wars) i due fratelli riusciranno a mettere a punto la rapina a una delle gare autobolistiche più importanti della Carolina del Nord, la Coca-Cola 600 della Charlotte Motor Speedway. Il tutto con la complicità di un altro gruppo di fratelli, i Bang, tra i quali si distingue un duro, ossigenato e quasi irriconoscibile Daniel Craig.
Tra smalti, scarafaggi e orsetti gommosi prende inaspettatamente piede un colpo esplosivo (in tutti i sensi) fatto di suspense, ilarità e, soprattutto, una piacevolissima quanto silenziosa verve polemica nei confronti dell’american way of life. In un’America repubblicana dove le bimbe sognano di diventare reginette di bellezza (ma con una marcia in più – o in meno? – rispetto a Little Miss Sunshine) e la sanità pubblica è precariamente affidata a dei VAN itineranti, non sorprende che i Logan riescano a mettere a segno una delle truffe apparentemente più goffe di sempre. Tutta a danno di quell’industria che più di ogni altra campa sulle aspettative dei propri avventori con l’eterna formula “Coca Cola + Pop corn + motori”, la truffa dei Logan si rivela doppiamente efficace anche a danno nostro.
Perchè sì, presi dall’estrema improbabilità dei personaggi e da una sferzante serie di dialoghi, finiamo per non accorgerci di una piccola truffa nella truffa di cui per tutto il film siamo stati noi stessi vittime inconsapevoli – a livello narrativo s’intende. A livello d’intrattenimento, invece, La Truffa dei Logan non truffa proprio nessuno; anzi, trionfa nel confermarsi un divertissement adatto a tutti e per questo buon candidato al Box Office del prossimo mese. Dopo il successo dei 3 Ocean’s e un lungo intervallo di prove televisive, Soderbergh torna alla grande sui grandi schermi con un prodotto ben confezionato nella forma e collaudato nel contenuto. Niente volgarità, niente spargimenti di sangue, una buona sceneggiatura (un plauso a Rebecca Blunt) e un simpatico twist finale fanno de La Truffa dei Logan una brillante commedia a stelle e trisce da gustarsi la domenica pomeriggio con famiglia e amici. Dal 31 maggio nelle sale!
Alessandra Del Forno
Amante del cinema documentario e di tutto ciò che riesca a sublimare in immagini la poeticità del quotidiano, Alessandra è una giovane laureata che vede in Wenders, Tarkovskij (e Aldo, Giovanni e Giacomo) la strada verso la felicità. La potete trovare ogni due lunedì del mese tra i cinefili del LatoB e tutte le altre sere tra gli studenti di documentario della Luchino Visconti a Milano.