Baudelaire diceva che l’arte è sapere estrarre la bellezza dalla realtà del quotidiano. E il fotoreporter, flaneur dei giorni nostri, è anche un po’ questo quello che fa: ruba attimi per consacrarli all’eterno. Li rende immortali.
È la prima cosa che ho pensato salendo la scalinata che porta alla Galleria Sozzani di Corso Como 10 a Milano, una piccola ma importante galleria fotografica che spesso e volentieri ospita esposizioni di gran gusto.
L’occasione è, questa volta, l’inaugurazione di World Press Photo, uno dei maggiori premi di fotogiornalismo nel mondo e che quest’anno, per la sua 61esima edizione, ha scelto proprio la Galleria Sozzani per esporre le foto vincitrici.
C’è da fare una piccola premessa a tutto ciò: il clima delle inaugurazioni fotografiche è qualcosa di spettacolare. L’aria frizza, pizzica di curiosità e (diciamocelo) anche un pochino di autocelebrazione – e (di solito) c’è il vino. Ma la cosa davvero bella è la gente che le popola: vi si trovano le persone più strane (in senso buono) e che vogliono chiacchierare, commentare, raccontare le proprie sensazioni. Oltre al fatto che lì, appese alle pareti, ci sono decine di finestre aperte su mondi diversi, su vite, esperienze, passioni, paure, drammi di altre pance in ogni luogo del mondo. E sono tutte verità, tutti sorrisi, lacrime e speranze autentiche, reali, accadute a qualcuno che per fortuna o per disgrazia non sei tu, ma che potenzialmente, in un’altra vita, avresti potuto essere proprio tu. E così quei sorrisi, lacrime e speranze diventano un po’ anche i tuoi.
Ti guardi mentre impari a nuotare insieme alle ragazze nell’arcipelago di Zanzibar nella bellissima fotografia di Anna Boyazis, vincitrice del secondo premio per la categoria People Stories. Ti senti impacciata mentre l’acqua ti inzuppa le vesti che sei costretta a portare per non compromettere le credenze culturali e religiose della comunità a cui appartieni; ma al contempo ti senti orgogliosa e libera di essere riuscita – pur nelle mille difficoltà – ad ottenere quel semplice diritto che per molte donne del mondo è talmente scontato: la possibilità, per una donna che vive su un’isola, di imparare a nuotare.
Ti sposti di qualche passo, un altro sorso di vino, gli occhi sempre incollati alla parete. D’improvviso senti caldo, un caldo estremo, lacerante, insopportabile che si somma all’affanno, la paura e la disperazione. Senti l’impulso irrefrenabile di cominciare a correre, di scappare il più veloce che puoi, come quel ragazzo venezuelano che durante gli scontri tra la polizia e i manifestanti in occasione della protesta contro il presidente Nicolas Maduro ha preso fuoco ed è stato immortalato dal vincitore del primo premio per la categoria Spot News: Ronaldo Schemidt.
Cambi ambiente, ti avvicini a una porta finestra, ancora un sorso di vino per riprendere fiato. E lì, al centro di un reportage in verticale esposto come su una colonna, ritrovi – occhi negli occhi – la tua decisione. Uno sguardo penetrante, bellissimo, da cui non riesci, non vuoi più distogliere la vista. Senti dentro di te crescere la determinazione, ti senti pronto ad affrontare chiunque, persino un toro. Quegli occhi sono i tuoi come quelli di Danni, aspirante torero dodicenne, che sogna di entrare nella Escuela Taurina di Almerìa, occhi che hanno incrociato l’obbiettivo di Nikolai Linares, facendogli vincere il terzo premio per la categoria Sport.
E così via per le fotografie dei 42 artisti premiati. Si, perché non solo di fotoreporter, ma di veri e propri artisti si parla – come abbiamo già visto, è lo stesso Baudelaire ad assicurarlo.
Un bel pomeriggio da passare tra le vite degli altri che (seppur solo in potenza) potrebbero essere anche la tua. Per me una mostra fotografica di questo tipo dà la stessa sensazione dell’entrare in una libreria o in una biblioteca per scegliere un buon libro. La possibilità di fare un viaggio in mille occhi diversi pur avendoli proprio lì alla portata della tua mano.
Che meraviglia. E che fotografie.
Federica Musto
INFORMAZIONI UTILI
World Press Photo 2018
Galleria Sozzani, Corso Como 10, Milano
Fino al 10 giugno 2018
www.galleriasozzani.org
Foto: si ringrazia l’ufficio stampa
La più giovane del gruppo, blogger appassionata d’arte (suo è il sito A Spasso con Apollo e Dionisio), instancabile frequentatrice di gallerie e musei. Aspirante giornalista culturale, il suo stile fresco e sincero vi spingerà a scoprire più di una mostra.