Dato che un nuovo weekend di primavera è alle porte, oggi torniamo a parlare di mostre oltre i confini del capoluogo lombardo, esposizioni che possano trasformarsi in piacevoli parentesi culturali durante un’eventuale gita fuoriporta. Ci trasferiamo quindi a Reggio Emilia, allo Spazio Gerra dove, sino al 20 luglio 2018, si può scoprire la storia del Fotoromanzo

La copertina del fotoromanzo Grand Hotel

La copertina del fotoromanzo Grand Hotel, anno IV, 1949. Grand Hotel esce il 29 giugno 1946, Disegni di Walter Molino

IL FOTOROMANZO

In occasione della XIII edizione di Fotografia Europea, lo spazio espositivo emiliano ha deciso di ripercorrere una storia tutta italiana, che ha rivoluzionato la comunicazione nel dopoguerra e ha saputo unire cinema, fumetto e fotografia per raccontare le vicissitudini sentimentali di un gruppo di personaggi che parevano essere appena usciti da un feuilleton.

Come immaginabile, si tratta di un genere di narrazione che nell’era di internet non esiste più, anzi, che il dilagare delle soap opera televisive negli anni ’80, e l’egemonia dei reality dopo, aveva messo in crisi. Ad onor del vero, ai tempi era vista come ad esclusivo appannaggio del gentil sesso e non assurse mai al livello dei romanzi cartacei.

Oggi, però, guardandoci indietro, ci rendiamo conto di quanto il fotoromanzo sia riuscito a segnare (e fotografare!) un’epoca, accelerando l’alfabetizzazione della Penisola e regalando piccoli sogni romantici a signore che sino alle rivoluzioni degli anni ’70 vennero percepite come le regine dei fornelli e poco più.

Paola Pitagora nel fotoromanzo Il Segreto

ll segreto, ‘foto-racconto-lampo’, con Paola Pitagora, 1975, a cura di AIED

LA MOSTRA

Tra gli autori che credettero nel progetto, e non si lasciarono intimidire dalla derisione che ne talvolta seguì, c’è sicuramente Cesare Zavattini, collaboratore della rivista Bolero Film, le cui pagine erano dedicate al “romanzo a fumetti”. È attingendo, tra gli altri, dagli archivi di Zavattini, che l’attuale esposizione ha potuto prendere forma.

Il percorso offerto al visitatore si compone, infatti, di una parte storico-documentaria, proveniente da archivi sia pubblici sia privati, e di una produzione ad hoc. Quest’ultima prende spunto da La colpa, fotoromanzo a puntate uscito su Bolero Film negli anni 1962 e 1963, per crearne un ideale sequel a puntate intitolato Nessuna colpa, ambientato nel presente e soprattutto adatto ai social, in particolare Instagram. Il pubblico potrà conribuire attivamente alla creazione del finale e all’interno dello Spazio Gerra potrà trovare un allestimento con alcuni materiali della produzione.

Insomma, l’occasione di fare un tuffo all’indietro e scoprire cosa molti di noi si siano persi è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. 

uno scatto di un fotoromanzo Photo (c) Arnoldo Mondadori Editore

Un’immagine dal fotoromanzo Una ragazza inquieta, pubblicato sul n. 797 di Bolero Film, 1962 © Arnoldo Mondadori editore

INFORMAZIONI UTILI
Fotoromanzo e poi…

Dove: allo Spazio Gerra di piazza XXV aprile, Reggio Emilia
Quando: dal 20 aprile al 19 luglio 2018
Orari: fino al 17 giugno è aperto il venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 20.00 | dal 18 giugno al 19 luglio, solo il giovedì dalle 21.00 alle 24.00
Biglietti: ingresso libero
Per mappe, curiosità e approfondimenti i siti web di riferimento sono: www.spaziogerra.it e  www.fotografiaeuropea.it

 

Fonte e foto: si ringrazia l’ufficio stampa

Crediti foto di copertina: un’immagine dal fotoromanzo La colpa, pubblicato sul n. 820 di Bolero Film, 1962 © Arnoldo Mondadori editore


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