siamo tanti in sala questa sera, l’appuntamento è importante, siamo tutti curiosi di vedere la recente produzione di un Paolo Virzì americano, Ella & John, interpretati da Helen Mirren e Donald Sutherland, una coppia anziana del Massachusetts che sfugge al proprio destino e ai due figli apprensivi, salta sul vecchio camper e si dirige alla volta della casa di Hemingway a Key West
il viaggio è lungo
Ella è in lotta con un cancro inesorabile mentre John è alle prese con una memoria altalenante, insieme macinano chilometri di asfalto coronati da una natura dirompente, e noi, seduti nelle nostre comode poltrone, ne rimaniamo affascinati
li seguiamo passo passo intromettendoci senza discrezione nei loro discorsi, qualche battibecco, un gesto affettuoso, un’incomprensione, la guida spericolata, facciamo nostri i loro ricordi, i figli, la vicina di casa, la scuola, le vacanze trascorse un anno qui e uno là
sorrido teneramente e dapprincipio quasi quasi mi commuovo, ah, quanta nostalgia, ma di lì a poco ci ripenso, rifletto, chiudo gli occhi, troppa in verità, mi sento soffocare in questo viaggio a ritroso, l’ansia lievita e mi paralizza, vorrei si spingessero oltre e si impegnassero a costruire nuovi ricordi durante la fuga e ci trasmettessero anche solo un briciolo di entusiasmo
tutta questa malinconia scorre inesorabile sul grande schermo fino a ricoprirlo di una densa patina di dialoghi superflui ed emozioni congelate, cerco di spostare quel velo fastidioso, invano, non riesco a farmi varco, mi innervosisco, tamburello le dita sui braccioli, picchietto insofferente i piedi sul pavimento, suvvia, lasciatevi andare, lasciatevi il passato alle spalle, la vita di coppia, figli e nipoti, malanni e acciacchi
Ella e John
pare tutto studiato a tavolino alla rincorsa di ricordi melensi, state riavvolgendo la pellicola della vostra vita per rivedere tutto quanto è già trascorso, mio Dio, che noia, il passato è passato, coraggio, fate un balzo in avanti verso nuovi fervori, fosse anche solo per pochi giorni
il pubblico intorno sussurra parole intense, libertà personale, scelte, dignità, libero arbitrio, ma sento anche dell’altro dal fondo, controllo, paura, rifiuto, scelte azzardate, egoismo
la mia vicina di destra è sconsolata, si guarda intorno e poi guarda me in cerca di comprensione, questo viaggio nel passato ci sta congelando il cuore, ci intristisce l’anima, vorremmo andarcene, ma non si sa mai che così all’improvviso questo film si riscatti e non potremmo mai perdonarcelo, attendiamo con pazienza, rilassiamo le spalle
ma è tutto troppo
mi sto per addormentare
Elisa Bollazzi
n.d.r. un clic QUI per leggere la recensione di Ella & John. Dal 3 maggio il film è disponibile in DVD e blu-ray anche su Amazon.it
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection
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