apro gli occhi ed è già giovedì, questa sera il cineforum ci attende puntuale con il film Benedetta follia una commedia brillante di Carlo Verdone, abbiamo proprio tutti una gran voglia di ridere oggi e questo è il titolo perfetto
come sempre, ne siamo certi, l’amato Carlo, regista e attore camaleontico, ci mostrerà uno spaccato aggiornato dell’Italia, vedremo lassù sul grande schermo i nostri difetti e i nostri pregi, meglio di un’indagine Istat
siamo tutti in sala ora, mi guardo intorno e noto visi nuovi, sicuramente ammiratori di Verdone, il buio incede e Benedetta follia ha inizio, siamo negli anni ’80, eccolo, è lui, su una grande moto, camicia hawaiana, la bandana tra i capelli, occhiali da sole, sfreccia tra una curva e l’altra, il mare da sfondo, ah che voglia d’estate, balziamo sulla sua moto, ci aggrappiamo a lui e ci lasciamo trasportare fiduciosi
con un salto temporale approdiamo ai giorni nostri e Carlo, protagonista come sempre, interpreta Guglielmo, proprietario di un negozio di articoli religiosi nel centro di Roma, da un quarto di secolo felicemente sposato con Lidia (Lucrezia Lante della Rovere), all’apparenza una vita tranquilla finché di punto in bianco, proprio durante la cena del loro anniversario, la moglie gli annuncia di essersi innamorata della sua commessa
e lo abbandona
noi, seduti nelle nostre comode poltrone, ci sentiamo degli ingrati a ridere a crepapelle alle spalle di una vita distrutta ma non possiamo fare altrimenti, è tutto talmente esilarante, una gag dietro l’altra all’insegna della pura comicità coronata da battute indimenticabili, ci spiace Guglielmo, ma in realtà nel fondo dei nostri cuori un po’ soffriamo per te
all’improvviso la ricerca di una nuova commessa scaraventa in scena Ilenia Pastorelli nei panni di Luna, una borgatara impetuosa che presa da un amore filiale nei suoi confronti gli stravolge la vita, lo iscrive all’App Lovit nella speranza che trovi l’anima gemella, gli cambia look e lo spinge verso una nuova vita
e lui la lascia fare
confidiamo tutti in un lieto fine e ci auspichiamo che tu trovi un nuovo amore, certi che ti rifarai una nuova vita, dimenticherai tua moglie, chiuderai un capitolo e ne aprirai un altro, dai Guglielmo, ti stiamo tutti attorno e insieme a Luna vogliamo il meglio per te
abbi fede
lo seguiamo mentre si presenta ad appuntamenti con donne improbabili ma ahimè esistenti, ebbene sì le Hot App sono una realtà e un successo, eccole in sequenza, un campionario impietoso, l’alcolizzata, l’ipocondriaca, la maniaca sessuale, pover’uomo, vorremmo abbracciarti tutti noi qui in sala, ci fai tenerezza, suvvia, meriti di più e tu lo sai, lo sconcerto è davanti agli occhi di tutti, dei tuoi per primi
ci gustiamo scene indimenticabili sulla spiaggia tra musica e balli, ridiamo degli imbarazzanti autoscatti di Luna con la guardia svizzera, vibriamo il rimbombo della discoteca, passiamo notti al pronto soccorso, come sa essere bizzarra la vita, tutto al povero Guglielmo deve capitare
scorrono le immagini e le nostre menti insieme a loro, ci pare di cogliere un amore agli albori, ci staremo forse sbagliando, la speranza fa capolino qua e là e ci inteneriamo, mi guardo nuovamente intorno e vedo occhi lucidi pieni d’affetto, grazie Carlo, facci sognare, ne abbiamo tanto bisogno
Elisa Bollazzi
n.d.r. il film Benedetta follia sarà disponibile su Amazon.it in DVD e blu-ray da martedì 8 maggio 2018
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection