Con un cast stellare e un nemico unico nel suo genere, Avengers: Infinity War, al cinema dal 25 aprile, scolpisce nella pietra un punto di non ritorno per il cinema dei supereroi.
Avengers: Infinity War, terzo film sul gruppo di super eroi e diciannovesimo dell’Universo Cinematografico Marvel, va a chiudere in bellezza i primi 10 anni dei Marvel Studios. Nelle sapienti mani dei fratelli Anthony e Joe Russo questa pellicola scolpisce un punto di non ritorno nella vita dei “super tizi” sul grande schermo.
Avengers: 10 anni di storia
La vita dei Vendicatori non è mai stata facile. Dal primo Iron Man (2008), proprio dieci anni fa, abbiamo visto Tony Stark (Robert Downey Jr.) affrontare varie sfide, creare un gruppo di super eroi che difendessero la Terra da varie minacce e, infine, scioglierlo in seguito alla lite/lotta con Steve Rogers/Captain America (Chris Evans), in Captain America: Civil War (2016).
Nel mentre, sono successe tante (troppe) cose per poterle riassumere tutte. Il che diventa un problema quando si arriva a un capitolo “conclusivo” come Avengers: Infinity War. Cerchiamo, quindi, di riassumere le parti chiave di questi 10 anni per poter arrivare al film preparati, almeno in parte.
Il primo ciclo introduttivo degli Avengers si è concluso nel 2012 con la lotta tra Iron Man, Captain America, Thor (Chris Hemsworth), Hulk (Mark Ruffalo), la Vedova Nera (Scarlett Johansson) e Occhio di Falco (Jeremy Renner) contro Loki (Tom Hiddleston). Quest’ultimo ha provato a conquistare la Terra portando un’invasione aliena su New York.
Nel 2014, un altro super gruppo viene creato. È la volta dei Guardiani della Galassia, formato da Peter Quill/Star Lord (Chris Pratt), Gamora (Zoe Saldana), Drax (Dave Bautista), Groot (Vin Diesel) e Rocket (Bradley Cooper). Questi dovranno sconfiggere Ronan (Lee Pace) e Nebula (Karen Gillan), sorella di Gamora.
Dietro a entrambi gli episodi, però, si nasconde la mano di Thanos (Josh Brolin), titano cosmico che cova il desiderio di recuperare le Gemme dell’Infinito per poter realizzare i propri piani. In quasi tutti i film che hanno preceduto Avengers: Infinity War, infatti, i personaggi coinvolti si sono ritrovati a maneggiare una o più Gemme, cercando di nasconderle a chi ne avesse voluto fare un uso sbagliato.
Avengers: Infinity War
Arrivati in sala, però, non importa quanti o quali pellicole si è viste, né quante volte lo si è fatto. Avengers: Infinity War mantiene un ritmo serrato per tutte le due ore e mezza, tenendo lo spettatore con gli occhi fissi sullo schermo. Avendo coinvolto un gran numero di personaggi, chi guarda non ha un attimo di respiro, ma viene continuamente calato nelle loro imprese (a volte… titaniche!), che avvengono contemporaneamente per tutto l’Universo.
Il cast è composto di grandi nomi, già visti all’opera in precedenza, e non tradiscono tanto l’appassionato quanto il cliente occasionale della filiera Marvel. Le battaglie sono spettacolari e coinvolgenti, al punto tale che viene voglia di alzarsi dalla sedia e lanciarsi contro i nemici che escono dallo schermo.
La computer grafica, inoltre, realizza ciò a cui solo i disegnatori dei fumetti erano riusciti a dare vita. Armature super tecnologiche, magie, viaggi nello spazio, tutto è a portata di sguardo.
Possiamo senza alcun dubbio affermare che Avengers: Infinity War chiuda nel migliore dei modi possibili questi 10 anni di storia (e di lavoro) dei Marvel Studios. Nonostante lasci la porta aperta ai sequel già annunciati dei prossimi anni, questa pellicola segna un punto fermo nella storia del cinema dei super eroi che non potremo ignorare da qui in avanti. È spettacolare ed emozionante, un film da non perdere, soprattutto per gli appassionati e i fan della Marvel.
Essendo un punto di “chiusura”, seppur nel classico metodo fumettistico dove nulla è chiuso davvero, potrebbe risultare difficile da digerire per chi fosse digiuno della filiera Marvel. In particolare, oltre ai film già citati, raccomandiamo la visione di Avengers: Age of Ultron (2015) e di Thor: Ragnarok (2017), da cui riparte la storia.
Simone Bonaccorso
Diplomato all’aeronautico, laureato in Scienze della Comunicazione a Pisa, cerca una specializzazione nel settore dei media digitali con un Master presso Il Sole 24 ORE Business School ed Eventi. Regista radiofonico per quattro anni a Radioeco.it, collabora con il sito amico FantasyMagazine.it di cui dal 2016 è anche Social Media Manager.