Boldini. Ritratto di signora in mostra alla Villa Reale di Milano

La Galleria d’Arte Moderna del capoluogo lombardo ospita 11 opere del Maestro ferrarese prestate dal Museo Giovanni Boldini – Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

Fino al 17 giugno 2018, la Galleria d’Arte Moderna di Milano ospiterà la mostra Boldini. Ritratto di signora. L’esposizione incentrata sul Maestro ferrarese mette a disposizione 11 opere in prestito dal Museo Giovanni Boldini – Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara contrapponendole alle 18 proprie.

Giovanni Boldini, La signora in rosa (Ritratto di Olivia Concha de Fontecilla), 1916 – Ferrara, Museo Giovanni Boldini
Ferrara, © Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, foto Tiziano Menabò

Giovanni Boldini

Nato a Ferrara nel 1842, Giovanni Boldini si forma a Firenze a contatto con i Macchiaioli, dove si sposta nel 1864. Qui sviluppa la propria passione per il ritratto e stringe amicizie con i pittori Giuseppe Abbati e Giovanni Fattori e il critico, e sostenitore del movimento, Diego Martelli. È a Parigi per la prima volta nel 1867 in occasione dell’Esposizione Universale e vi si trasferisce nel 1871, dopo un viaggio a Londra l’anno precedente dove entra in contatto con la ritrattistica del Settecento inglese.

Legatosi al potente mercante Goupil, Boldini inizia una carriera in forte ascesa, inserendosi nell’alta società parigina e affermandosi come pittore della Belle époque. Con il proprio inconfondibile stile, messo a punto agli inizi del Novecento, ritrae aristocratici, attrici, notabili ed esponenti delle classi sociali agiate. Lasciata Parigi durante la Grande guerra, vi torna nel 1918 e vi rimane fino alla morte nel ’31, a due anni dal matrimonio con Emilia Cardona.

Giovanni Boldini, Autoritratto, c. 1892 – Ferrara, Museo Giovanni Boldini
Ferrara, © Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, foto Tiziano Menabò

Le signore di Boldini

Nella splendida cornice di Villa Reale a Milano, le signore di Boldini si mettono a confronto con le matite dell’amico Paul-César Helleu (Vannes 1859 – Parigi 1927) e i bronzi di Paul Troubetzkoy (Intra Verbania 1866 – Pallanza 1938). Apre la prima sala l’Autoritratto di Boldini, unico dipinto interamente dedicato a un soggetto maschile presente. Grazie a questo, è possibile un confronto tra la posa autoritaria che il Maestro riservava agli uomini del suo tempo e la naturalezza dei corpi femminili, catturati in momenti privati o in movimento.

Lo stile di Boldini è chiaramente influenzato dagli Impressionisti e, si direbbe, anche dai Futuristi. Sia nelle pennellate che enfatizzano i movimenti e sfumano lo sfondo, relegandolo a niente più che un fondale, che nei colori riflessi sui volti delle signore (come in Treccia Bionda) si intuiscono i legami con la pittura del suo tempo.

Nella seconda sala, invece, le matite e i carboncini del ferrarese si affiancano alle opere delle signore di Helleu. Gli stili si mettono a confronto nelle espressioni delle donne dell’amico francese e nei profili di Boldini. È visibile l’influenza che entrambi esercitano sulla maniera dell’altro e l’attenzione riportata nel raffigurare i capelli dei soggetti.

Giovanni Boldini, Treccia bionda, c. 1891 – Milano, Galleria d’Arte Moderna
Milano, © Gallerie d’Arte Moderna, foto Umberto Armiraglio

La raffinatezza di Boldini

In Boldini. Ritratto di signora è dato ampio spazio al gusto aristocratico del Maestro. Le opere del ferrarese riflettono le virtù e le bellezze della classe economica agiata del suo tempo, contrapponendosi a movimenti quali l’Impressionismo e il Futurismo, che privilegiarono gli studi sulla luce o sulla velocità.

Su questi ultimi vi abbiamo già parlato in precedenza, grazie all’esposizione Impressionismo e Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art che si svolge in questo stesso periodo al Palazzo Reale di Milano. Vista l’influenza che le Avanguardie ebbero sullo stile di Boldini, consigliamo di visitare anche quest’ultima.

Boldini. Ritratto di signora, comunque, riesce a catturare lo spettatore e a trascinarlo sul divano su cui siede La signora in rosa, uno dei capolavori in prestito da Ferrara, o su quello de L’Americana (Giovane signora americana). Le due opere, rispettivamente un olio su tela e un pastello su carta intelata, pongono sotto i riflettori le differenze insite nello stile dell’artista, pur conservando la propria raffinatezza. Lo si nota, soprattutto, nel mancato uso di colori accesi e del bianco nei pastelli, come nelle matite, che rendono cupi gli ambienti e intristiscono i soggetti.

Giovanni Boldini, L’Americana (Giovane signora americana), c. 1900-1903 -Milano, Galleria d’Arte Moderna, Collezione Grassi
Milano, © Gallerie d’Arte Moderna, foto Umberto Armiraglio

Una mostra monografica, questa, molto interessante. I quadri esposti furono apprezzati dai collezionisti, nonostante il tratto influenzato da artisti “reietti” come gli Impressionisti. Boldini. Ritratto di signora vi aspetta alla Galleria d’Arte Moderna di Milano fino al 17 giugno.

Simone Bonaccorso

INFORMAZIONI 
BOLDINI. RITRATTO DI SIGNORA
Dal 16 marzo 2017 al 17 giugno 2017

GAM Galleria d’Arte Moderna, via Palestro 16 – 20121 Milano
Contatti, mappe, biglietti e prenotazioni www.gam-milano.com 
Orari Da martedì a domenica 9.00 – 17.30 | Lunedì chiuso

Catalogo Officina Libraria  

Foto: cartella stampa

 

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