Recensione di Dead Snow Collection, il film horror in due capitoli diretto da Tommy Wirkola in home video dal 22 marzo 2018.

la cover del cofanetto di Dead Snow

la cover del cofanetto di Dead Snow

Nel 2009 il regista norvegese Tommy Wirkola era un nerd trentenne “conosciuto” per Kill Buljo, una surreale parodia del Kill Bill tarantiniano che aveva riscosso buon successo nei circuiti molto indipendenti della zona scandinava. Tre anni dopo realizzava Hansel & Gretel – Cacciatori Di Streghe, con cast hollywoodiano, 50 milioni di budget e distribuzione planetaria.
In mezzo, la risposta all’impennata della carriera si chiama Dead Snow, un horror che diventa immediatamente culto, revival della tradizione exploitation e odissea (in due capitoli) dell’improbabilissimo risveglio di un esercito di nazi-zombie.

Dead Snow ha tempismo: la fine degli anni zero è fertile, per i cosiddetti “weirdo movies”. Basti pensare che un anno prima usciva Rubber (Quentin Dupieux) col suo copertone killer, mentre l’anno successivo, sempre dalla Norvegia, sbucava il found footage Troll hunter coi suoi mostri giganti a scuotere le foreste innevate del Nord.
Ed è proprio il candore della neve in alta quota ad essere irrorato di sangue da Wirkola, che congiunge due temi cari al cinema di genere, i morti viventi e la svastica, citando a secchiate Peter Jackson, Sam Raimi e la struttura dello slasher anni ottanta.

Nell’anatomia di quest’ultimo, il tubo digerente di Dead Snow passa attraverso gli immancabili chalet di montagna, birra, sesso, gioco delle coppie a QI ribassato e l’anatema dello svitato locale.
Che, una volta ignorato, conduce alla deflagrazione dell’incubo: in questo caso, un’orda di zombie in divisa nazista, orrore congiunto già visto nel divertente L’Occhio Nel Triangolo (Ken Wiederhorn, 1977, con Peter Cushing).
Wirkola rivela e ostenta la sua estrazione da fan boy, ma uno di quelli che sanno impugnare molto bene camera e storia: con un dosaggio che è 75% gag e 25% paura, una memorabile sequenza alla Cliffhanger in versione viscerale e vasche di sangue, firma un gioiellino di mezzanotte, fatto di splatter generoso, armi plateali, budella e festival delle amputazioni (gli effetti sono di altissimo livello), rimarcando la missione più comica che thrilling del progetto.

Il solo sopravvissuto al reich putrefatto torna in Dead Snow 2: Red vs Dead, che (pro)segue l’avanzata dell’esercito mortovivente, mantenendo un buon ritmo e alzando se possibile la surrealtà del racconto.
Il titolo rivela già il twist che non lascia e raddoppia, gli zombie ora parlano, mirano la città e hanno poteri da sciamani. Wirkola ha più soldi e mire epiche, introduce un’improbabile “Squadra Anti Zombie” secchiona e sbilancia ulteriormente la saga a favore della comedy.
Manca l’effetto sorpresa e i tempi si allungano, ma nel computo generale la carnevalata continua a funzionare; e il finale è quasi poesia.

una scena del film Dead Snow 2 - Photo: courtesy of Midnight Factory

una scena del film Dead Snow 2 – Photo: courtesy of Midnight Factory

Col cofanetto Dead Snow Collection, in dvd e bluray dal 22 marzo 2017 con Midnight Factory, potete percorrere integralmente l’ascesa del nazimortismo, completandolo con un notevole pacchetto di extra.
Partendo dal suo capitolo più interessante, lo speciale “SS SNOW” che insieme a Wirkola e l’addetto agli effetti visivi Bryan Jones ripercorre le tappe della loro congiunta carriera e riflette sulla tradizione del cinema zombie (“Nell’horror sono da sempre i cattivi per eccellenza. I nostri sono anche nazisti, quindi sono un po’ più cattivi degli altri”).
“AL MACELLO” ripercorre gli anfratti più truculenti di Dead Snow, mentre una clip sugli effetti speciali ribadisce il livello di eccellenza del reparto, che rende sensibile la putrescenza dei protagonisti.

Allegati a Dead Snow 2 troviamo invece il godibile cortometraggio Armen (scritto da Steinar Kaarstein, collaboratore di Wirkola), il fumetto digitale ispirato al film, lo storyboard, il commento audio del regista e una featurette sugli effetti speciali del sequel.

Luca Zanovello