è giovedì
stasera al cineforum vedremo il film L’altra metà della storia di Ritesh Batra, adattamento del romanzo Il senso di una fine, di Julian Barnes, vincitore nel 2011 del Booker Prize, che fortuna non averlo letto, mi gusterò la storia lontana da inutili paragoni e tentativi di ricostruirne i passaggi di trasposizione
chissà perché oggi voglio arrivare preparata alla proiezione di questo capolavoro, sarà perché adoro il regista, ho ancora scolpito nella memoria Lunchbox del 2013, sarà perché ne stimo gli interpreti o probabilmente perchè non vedo l’ora di lasciarmi trasportare nell’amata Inghilterra
è subito sera, accorro entusiasta al cinema, mi mescolo tra il pubblico numeroso, prendiamo tutti posto nelle nostre comode poltrone, ognuno la propria si sa, ecco ci siamo, calano le luci e L’altra metà della storia
entra in scena
la trama la conosciamo ed è molto semplice, siamo a Londra, protagonista principale Tony Webster, un anziano pensionato, Margaret, l’ex moglie, Veronica, l’ex fidanzata, una figlia che sta per partorire e un passato che riemerge a macchia di leopardo insieme a un paio di dubbi o forse qualcuno di più
fin dalle prime scene il grande schermo rapisce la nostra attenzione, ci prende per mano e ci immerge in un’altra dimensione dove ci sentiamo subito a nostro agio tra le meravigliose vie di Londra, in accoglienti case inglesi, una tazza di tè sempre pronta, una finestra da cui sbirciare fuori e rivivere ricordi ed emozioni
che nostalgia
il passato e il presente abbracciati danzano appassionatamente e si intrecciano fino a sfumare la verità che si è rintanata in qualche anfratto mascherato, la memoria è ingannevole e la percezione del passato pure, un dettaglio viene scambiato per un altro, un particolare manipolato a dovere, finché sopraggiunge un fatto strano, uno sguardo complice, una somiglianza, una lettera, un diario a dare una svolta alla vita e veniamo così trascinati su un altro binario dove riaffiorano i ricordi del primo amore, gli inganni, i risentimenti
ora siamo tutti dentro allo schermo, avvinghiati agli attori, turbati dai loro stessi pensieri e incuriositi dai fatti inaspettati, il cast si allarga e diventa molteplice, siamo tutti lì presi da sensi di colpa e di perdono, capita, si è giovani, come si può prevedere che ogni nostro pensiero prima o poi prenda forma
Tony si evolve e noi con lui
grazie
Ritesh Batra
Elisa Bollazzi
n.d.r. il film L’altra metà della storia uscirà in DVD con BIM l’8 aprile 2018 ed è già perdonabile su Amazon.it
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection
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