è giovedì, nevica, il cineforum ci propone il film Gli Sdraiati, nonostante le intemperie ci presentiamo in massa a questo appuntamento imperdibile, ancora qualche minuto e potremo apprezzare un altro gioiello di Francesca Archibugi, ne siamo certi, la adoriamo
il cast bellamente rappresentato nella locandina è una promessa, nel mezzo un Claudio Bisio elegante nelle vesti di quel papà che già tutti conosciamo dal libro omonimo di Michele Serra del 2013, anno in cui non si parlava d’altro
in molti qui in sala l’hanno letto
siamo tutti curiosi di conoscere l’interpretazione di questa regista di grande sensibilità e così attenta alle problematiche adolescenziali, cosa ne avrà fatto del monologo interiore di Michele Serra, come avrà tramutato in un film questa lettera aperta scritta da un padre a un figlio
sappiamo già che, a differenza del libro, ne è nata una storia più articolata, ambientata a Milano e ricca di personaggi: il padre, Giorgio Selva, un noto giornalista televisivo, separato da una moglie architetto sparita dopo aver scoperto i tradimenti del marito, Tito, il loro figlio diciassettenne alle prese con se stesso e con chi gli sta intorno, un nonno speciale, una schiera di adolescenti intrecciati per fare scudo contro le difficoltà della vita, un’ex amante del papà, Alice la fidanzatina di Tito e altri ancora
come sfondo una Milano contemporanea, di giorno e di notte, a piedi e in bicicletta, a volte in macchina, riconosciamo i luoghi e abbiamo un fremito, ah la nostra amata Milano, entriamo in punta di piedi in appartamenti che ammiriamo sempre dall’esterno, corriamo su e giù per le scale insieme a un’orda di adolescenti e ci stravacchiamo festosi sul divano, ma subito ci si incollano addosso le loro angosce, i loro malumori che risvegliano i nostri alla loro età
ma la sorte vuole che Giorgio ami come noi la Liguria e le sue fughe diventano le nostre, lasciamo lo smog e assaporiamo i profumi della Riviera, il respiro diventa meno affannoso e i nostri occhi sono allietati da immagini rilassanti, apprezziamo queste brevi tregue
la vita è bizzarra, si sa, ci porta dove vuole lei, ma con gli adolescenti intorno diventa un vero rompicapo, loro procedono su una via inquieta e la nostra, che ci pareva così ben tracciata, si offusca e inizia a zigzagare cercando di stare al loro passo, spesso invano
con intelligenza la Archibugi ci prende per mano e ci conduce nelle anse più profonde della relazione tra genitori e figli, mi assottiglio e ne rasento le pareti, sento la durezza della fatica, ho un lieve sobbalzo, mi sento ribollire la trama sottopelle, faccio mio il loro disagio e soffro, ma ad ogni minimo segno di avvicinamento gioisco insieme a tutto il pubblico presente e perfino a quello assente
veniamo sempre più rapiti dalla trama
tutti in sala ci sentiamo mamme e papà di Tito, ci sentiamo Tito e i suoi amici, interiorizziamo i loro travagli che risvegliano i nostri di ora e di allora, ricordi e desideri si materializzano nelle nostre membra, respiriamo affannosamente e strattonati da sentimenti discordanti ci viene da singhiozzare,
su dai Giorgio, fai il padre, fatti valere, quella banda di screanzati ti sta devastando la casa e tu che fai, l’amicone, e tu Tito, ascolta la voce del cuore, non vedi che, a suo modo, questo pover’uomo ti vuole bene, e tu che fai, ti chiudi a riccio abbassando la saracinesca della comprensione
chissà se riusciranno Guido e Tito a districarsi in questo eterno groviglio del vivere
ah, l’adolescenza
Elisa Bollazzi
n.d.r. il film Gli Sdraiati sarà in DVD e blu-ray su Amazon.it rispettivamente dal 18 e dal 21 marzo 2018
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection