I PRIMITIVI: il calcio è roba da età della pietra!

Recensione del film di animazione I Primitivi, al cinema dall’8 febbraio 2018.

il poster italiano del film I Primitivi

La casa di produzione britannica Aardman (Galline In Fuga, Shaun The Sheep, Wallace & Gromit) torna con il nuovo lungometraggio d’animazione I Primitivi, e ci porta con la sua inconfondibile estetica e una perfezionata tecnica stop-motion all’alba del pianeta e dell’umanità.
Qui, in un’incantevole vallata, vive una tribù di uomini primitivi dedita alla caccia, tra cui l’intraprendente Dag (la voce italiana è di Riccardo Scamarcio) e Grugno, il suo inseparabile amico cinghiale.
Un giorno, uno spaventoso esercito di uomini e bestie con corazza invadono la valle confinando i Primitivi nelle “badlands”. L’esproprio è l’allarmante segnale dell’inizio dell’era del Bronzo, che non ha spazio per i semplici, impacciati uomini delle caverne.
Per riconquistare la loro terra, i cavernicoli hanno una sola chance: dovranno sfidare i nuovi arrivati in una partita di calcio primordiale, sport nel quale i “Bronzi” sembrano però campioni imbattibili…

Con una storia semplice, forse un po’ troppo, il veterano regista Nick Park sguinzaglia tutta l’”inglesitudine” della Aardman in un big match proto-calcistico che non ha in palio una semplice coppa, bensì la possibilità di sopravvivere nel proprio habitat.
Ecco perché Dag e compagni di avventura ce la mettono tutta, insegnando al pubblico più piccolo l’importanza di lottare per quello che si ama, di applicarsi con sacrificio e di fare squadra contro i “bulli” e i presuntuosi.

un’immagine del film di animazione I Primitivi – Photo: courtesy of Lucky Red

I Primitivi non rientra fra le produzioni più creative di Park e soci, ma dimostra come pochi altri film che non occorre un racconto complesso ed ingarbugliato per intrattenere con scorrevolezza o divertire insegnando una lezioncina universale.
E’ sufficiente sventolare la bandiera dei buoni, dei puri, contro le angherie di turno, modellare un gruppo di divertenti protagonisti e dargli voci importanti (che si perderanno nel doppiaggio), scriverne bene le peripezie: I Primitivi è in possesso di tutto questo, pertanto completa la sua missione nell’immediato.

Il team di modellisti Aardman sfoggia un’animazione di serie A, al servizio di una favoletta disseminata di qualche geniale dettaglio contemporaneo, come le strapagate e viziate star del Real Bronzio, o le controversie derivanti dal primissimo caso di “moviola in campo”.
Le dinamiche calcio-centriche, perfettamente calibrate sull’ambiente inglese, funzionerà anche da noi.
Le nostre voci invece – oltre a Scamarcio ci sono la Cortellesi, Corrado Guzzanti e Chef Rubio – non tengono il passo di quelle originali, dove spiccano degli oxfordiani del calibro di Tom Hiddleston e Timothy Spall.
I Primitivi è spasso intelligente, per tutti.

Voto: 6,5/10

Luca Zanovello

 

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