Seconda parte della nostra guida alle cose da fare in città fino all’Epifania: mostre di arte a Milano.
Nell’articolo di ieri vi abbiamo suggerito un po’ di cose da fare con i bambini durante queste vacanze di fine anno; ora passiamo agli adulti, iniziando con alcune mostre da non perdere.
Oggi tutti sappiamo che grande maestro è Michelangelo Merisi da Caravaggio, ma non è sempre stato così. La sua opera è stata riscoperta e consacrata nel Novecento grazie agli studi di Roberto Longhi, che nel 1951 gli dedicò una mostra epocale nel Palazzo Reale di Milano. Sono 20 e sono meravigliosi i dipinti, provenienti da musei di tutto il mondo, esposti per la prima volta tutti insieme nella mostra DENTRO CARAVAGGIO, a Palazzo Reale fino al 28 gennaio 2018.
Mostra eccezionale, perché ogni opera è affiancata dalle rispettive immagini radiografiche, consentendo al pubblico di seguire e scoprire, attraverso un uso innovativo degli apparati multimediali, il percorso dell’artista dal suo pensiero iniziale fino alla realizzazione finale dell’opera. Simone Bonaccorso l’ha visitata e ce ne parla qui.
A ideale prosecuzione della precedente, fino all’8 aprile 2018 Gallerie d’Italia – il bellissimo museo di piazza della Scala che racchiude le collezioni artistiche di proprietà di Banca Intesa Sanpaolo – ospita L’ULTIMO CARAVAGGIO. EREDI E NUOVI MAESTRI.
L’esposizione parte dal capolavoro “Il Martirio di Sant’Orsola”, l’ultimo dipinto dal pittore, eseguito a Napoli nel 1610, poco prima della sua morte. Intorno oltre 50 opere di seguaci di Caravaggio, come Battistello Caracciolo e Ribera, e nuovi maestri, quali Rubens, Van Dyck, Vouet, Procaccini, Strozzi – molte delle quali esposte per la prima volta a Milano – a rievocare le principali vicende artistiche di tre città italiane: Napoli, Milano e Genova (con una particolare attenzione alle collezioni della famiglia Doria), legate all’orbita spagnola in anni di rinnovamento del gusto, tra la rivoluzione tutta tesa al naturale di Caravaggio e la nuova età colorata e festosa del Barocco. Ce ne parla qui il nostro Simone Bonaccorso.
L’appuntamento con i capolavori dell’arte esposti a Palazzo Marino nel periodo di Natale compie 10 anni. Fino al 14 gennaio 2018 la pala d’altare SACRA CONVERSAZIONE (detta “Pala Gozzi”) di Tiziano Vecellio, proveniente dalla Pinacoteca Civica di Ancona, sarà esposta nella Sala Alessi e tutti potranno ammirarla gratuitamente.
È una tela di grandi dimensioni (312 x 215) dipinta nel 1520 per la chiesa di San Francesco in Ancona su commissione di Alvise Gozzi, mercante di Ragusa (oggi Dubrovnik, all’epoca rivale della Serenissima Repubblica di Venezia). Il progetto dell’allestimento, curato dall’architetto Corrado Anselmi, porterà i visitatori, accompagnati da guide, ad osservare non solo il capolavoro dell’artista, ma anche il retro della tavola, dove sono presenti alcuni schizzi a matita dell’autore. Ce la presenta qui Vissia Menza.
Parallelamente, anche il Museo Diocesano espone fino al 28 gennaio una grande opera in prestito: quest’anno è L’ADORAZIONE DEI PASTORI del Perugino, una grande tavola (263 x 147) proveniente dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. Dipinta nel 1502, è parte di un grandioso polittico in 30 parti, ormai disperso per le collezioni di mezzo mondo. E approfittate dell’occasione per visitare questo museo, tanto ricco quanto poco conosciuto. La raccolta permanente conta quasi mille opere comprese tra il II e il XXI secolo: tra i suoi vanti una preziosa collezione di fondi oro di elegantissimi pittori toscani del 1300.
Paesaggi bizzarri e scene di vita quotidiana, attori kabuki e animali mitici, samurai e banditi, donne bellissime e tanti gatti sono i protagonisti delle xilografie di Utagawa Kuniyoshi (1797-1861), in mostra fino al 28 gennaio a La Permanente.
In KUNIYOSHI. IL VISIONARIO DEL MONDO FLUTTUANTE, una selezione di 165 xilografie policrome tutte provenienti dal Giappone, è evidenziata la strabiliante capacità tecnica e inventiva di questo maestro dell’ukiyoe – genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno – che così tanta influenza ha avuto sulla cultura dei manga, degli anime (film di animazione giapponesi e non), dei tatuaggi e della cultura pop contemporanea in generale. E’ andata a visitarla e ci descrive qui le sue emozioni la nostra Federica Musto.
Fino al 18 febbraio 2018 Palazzo Reale celebra il pittore Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901) con una grande mostra monografica che ne evidenzia l’intero percorso artistico e i tratti di straordinaria modernità. A Kuniyoshi lo accomunano, alcuni decenni dopo, il rapidissimo ma sapiente tratto grafico e il sapido gusto della rappresentazione realistica. In IL MONDO FUGGEVOLE DI TOULOUSE-LAUTREC sono esposte più di 250 opere, di cui ben 35 dipinti, oltre a litografie, acqueforti e la serie completa di tutti i 22 manifesti, provenienti dal Musée Toulouse-Lautrec di Albi e da importanti musei e collezioni internazionali. Ce ne parla qui di nuovo Federica Musto.
Se poi volete rimanere in argomento: alla Cineteca Spazio Oberdan è proiettato in questi giorni LAUTREC (1998) di Roger Planchon, mai distribuito in Italia, sulla breve e sfortunata esistenza del grande pittore.
Ora facciamo un salto indietro di più di tre millenni per due mostre dedicate all’antico Egitto, pensate in occasione della chiusura temporanea per ristrutturazione delle sale del Museo Egizio del Castello, che riapriranno al pubblico con un allestimento completamente rinnovato nell’estate 2018. EGITTO. LA STRAORDINARIA SCOPERTA DEL FARAONE AMENOFI II è l’affascinante mostra che sarà al MUDEC – Museo della Culture fino al 7 gennaio 2018. E’ uno spaccato nell’Età dell’Oro dell’Antico Egitto attraverso il racconto della vita e della figura del faraone Amenhotep II (in italiano Amenofi), vissuto tra il 1427 e il 1401 a.C., sovrano di una corte sfarzosa e protagonista di un’epoca storica straordinariamente ricca. La mostra si propone l’intento di raccontare al pubblico una doppia “riscoperta”: quella della figura storica del faraone Amenofi II e quella archeologica del grande ritrovamento, avvenuto nel 1898 nella Valle dei Re, della sua tomba, che è qui ricostruita in scala 1:1. In esposizione oggetti di vita quotidiana, mummie, statue, sarcofagi, amuleti.
E’ stata prorogata fino al 13 maggio 2018 presso il Civico Museo Archeologico MILANO IN EGITTO. GLI SCAVI DI ACHILLE VOGLIANO NEL FAYUM. L’esposizione presenta le scoperte compiute da Achille Vogliano, papirologo e professore dell’Università di Milano. Le campagne di scavo da lui condotte intorno al 1930 grazie al supporto del Comune di Milano nell’oasi di Fayum, hanno incrementato notevolmente la conoscenza di quest’area e arricchito la collezione milanese di diversi reperti, tra cui alcuni papiri conservati presso l’Università di Milano e mai esposti fino ad ora. Questa mostra è complementare a quella del Mudec, poiché presenta sia pezzi molto più antichi, risalenti al 19° secolo a.C., sia il volto multietnico e multiculturale dell’Egitto tardo (epoca greco-romana), felice incontro tra la millenaria cultura egizia e il mondo classico.
Per oggi chiudiamo qui, appuntamento a domani per altri suggerimenti. Tutte le informazioni pratiche sulle mostre di arte a Milano citate – indirizzi, prezzo del biglietto, orari, schede di presentazione – le trovate cliccando sui titoli in rosso, che rimandano ai siti delle varie sedi.
Marina Pesavento
Casalinga per nulla disperata, ne approfitta per guardare, ascoltare, leggere, assaggiare, annusare, immergersi, partecipare, condividere. A volte lunatica, di gusti certo non facili, spesso bizzarri, quando si appassiona a qualcosa non la molla più.
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