Un commento ai film Deathgasm e Bedevil, novità horror in home video dal 23 novembre 2017. 

DEATHGASM: Sette note (stonate) in nero.

la cover del DVD del film Deathgasm

la cover del DVD del film Deathgasm

Scomodare Fulci per un film come Deathgasm potrebbe comportare il ritiro del patentino di recensore, ma non mi veniva proprio un gioco di parole migliore.
Così come al regista Jason Lei Howden non è venuto un film migliore di questo fritto misto a base di horror e musica metal, debitore allo sfinimento dei Sam Raimi e Peter Jackson pre-Hollywood.

Deathgasm racconta la vita del liceale Brodie (Milo Cawthorne), metallaro tempestato di borchie, e di come si complica terribilmente quando con la sua band – i Deathgasm appunto – trova uno spartito antico e forse maledetto.
Una volta suonato, il pezzo epico e ridondante sprigiona un esercito di antichi demoni che va a colonizzare gli abitanti della tranquilla cittadina in cui vive il ragazzo.
Solo lui e band, non si sa bene perché, possono fermare la minaccia, affidandosi a quella che per molti (ma non per me, sia messo agli atti) è più una religione che un genere musicale.

Deathgasm è un film così irritante che fa venire voglia di spalleggiare la pur vaticinante causa delle “Mamme anti-rock”, un’ode al metal così sopra le righe da far vergognare persino esaltati cronici come Jack Black o Dave Grohl, che nemmeno si capisce se e quanto voglia ironizzare o riflettere sui troppi aspetti che tocca di sfuggita come il bullismo, il potere salvifico della musica e molte altre cose dette e stradette.
Persino il connubio tra orrore e musica rock sa di stantio e non ha quasi mai funzionato, vero Morte A 33 Giri (1987) e Paganini Horror (1989)?

I toni invadenti e “buzziconi” di Deathgasm girano a vuoto e trasformano gli ottanta minuti in centosessanta percepiti, mentre va un po’ meglio quando tutto il giovane cast si zittisce e lascia parlare il sangue, che scorre copioso riconducendoci a riferimenti quasi copiaincolla tra i BrainDead di Jackson e gli Evil Dead (La Casa) di Raimi.
L’unico aspetto davvero pregevole è il reparto di effetti visivi: la spiegazione è nel curriculum di Howden, già effettista di film extra large come The Avengers, Prometheus e Lo Hobbit.
Li scopriamo nella featurette dedicata, tra gli extra del dvd (in Italia grazie a Midnight Factory) insieme a uno speciale sul cast e un’intervista al regista.

Voto: 5/10

BEDEVIL – NON INSTALLARLA: Vuoi rimuovere la app? Beh, anche lei vuole rimuovere te.

la cover del DVD del film Bedevil

la cover del DVD del film Bedevil

Si chiama Mister Bedevil, è un’applicazione da smartphone dalle potenzialità miracolose, un “Siri” tuttofare e onnisciente, solo un po’ invadente. Ha tutto inizio da un invito all’installazione ricevuto dai cinque protagonisti, presto moriranno ad uno ad uno.

Non serve essere cattedratici del cinema per subodorare un tripudio di déjà vu in Bedevil, horror virale in epoca virale, dove l’incubo maggiore non è morire ma ricevere pochi “mi piace”.
Tali fratelli Vang sono gli artefici di uno dei titoli più sfaticati dell’anno che sta per chiudersi, le loro inquadrature oblique – leggi anche sbilenche – non aiutano a sobbarcarsi il film. Che si accolla ad una tradizione di orrore tecnologico vecchia come il mondo (Pulse e mille altri J-horror) e ancora vigente (Unfriended, Friend Request): cosa ci dice in più o originalmente Bedevil?
Nulla, evidentemente.

L’ovvietà di fatti, azioni e reazioni all’anonimo mostro di turno è sconcertante persino per uno z-movie, il piatto servito dai Vang è un polpettone studiato di presunti sobbalzi, o come dicono i fighi, jumpscares, palliativi di una storia all’insegna dei tempi morti.
Un plot che fa decisamente meno paura dei selfie su Instagram, delle foto al sushi e delle descrizioni su Tinder.
Lo spiegone didascalico è la resa manifesta di Bedevil, carente a tutto tondo, simbolo per eccellenza dell’horror asfittico che troppo spesso arriva da queste parti a discapito di progetti ben più coraggiosi.
Menzione speciale per Saxon Sharbino (Poltergeist), scream queen più moscia di sempre.
Extra del dvd, anche in questo caso in Italia grazie a Midnight Factory: un nutrito dietro le quinte e un finale alternativo che non può essere peggiore dell’originale.

Voto: 4/10

Luca Zanovello