Un commento a La Regina di Ghiaccio, il musical di Maurizio Colombi con Lorella Cuccarini al Teatro Arcimboldi di Milano sino al 10 dicembre.
Il musical si sa, può piacere oppure no. Ma se domani fossimo folgorati da questo genere di teatro che unisce la danza, il canto e la recitazione?
Dicembre è un mese caotico e l’idea di uscire, soprattutto per le strade di Milano, mi fa venire l’ansia. Ma prepararmi e non lasciare la sagoma di me stessa sul divano, per andare a sedermi comodamente su un’altra poltrona, mi piace sempre molto.
Sono andata al teatro degli Arcimboldi di Milano a vedere La Regina di Ghiaccio, il musical, ideato e diretto da Maurizio Colombi, una garanzia dei family show, da Peter Pan a Rapunzel, tanto per citarne alcuni.
Intanto arrivare agli Arcimboldi è semplicissimo, anche per i pigri come me che non amano molto traffico e troppa gente. La metrò Lilla vi porta diretti al teatro, che è in viale dell’Innovazione, nel quartiere Bicocca, dietro la stazione di Greco Pirelli.
Non sono una gran fan di Lorella Cuccarini perché quando ero un’adolescente, nella lotta tra lei e la Parisi il mio cuore batteva solo per Heather. Comunque non c’è cosa migliore che approcciarsi ad un avvenimento senza aspettative, onde evitare delusione. Così mi siedo.
Il sipario si apre e scopro che la fiaba è ispirata alla Turandot di Giacomo Puccini. Fantastico, sono molto felice quando si raccontano in modo più “fruibile” (per tutti e non solo per gli appassionati) le opere liriche… queste sconosciute. Da subito appaiono le tre streghe, Tormenta, Gelida e Nebbia (Valentina Ferrari, Federica Buda e Silvia Scartozzoni) che si presentano come le tre fiere di Dante. Fantastico, mi dico ancora, altra cultura che arriva, così, diretta e “leggera”. Mi piace.
E poi appare lei, Lorella Cuccarini, che interpreta il ruolo della crudele principessa Turandot, vittima di un incantesimo che la rende appunto gelida, insensibile e malefica. Il regno di ghiaccio è governato dalle donne (idea geniale che mi piace molto) ma sono così crudeli – e la regina in primis- che gli uomini sono costretti ad indossare una maschera per evitare di incrociare i loro sguardi assassini, soprattutto quello di Turandot, ovviamente. La bellissima e perfida principessa ha promesso al padre di sposarsi con un principe (qualsiasi, si intende) purché sia intelligente (e già mi piace l’idea di non guardare l’apparenza, che si sa, inganna) tanto da rispondere a tre quesiti, tre enigmi, tre, insomma, indovinelli, che vengono escogitati da una pianta di mele… ovviamente stregata.
Quando arriva il bel principe Calaf, interpretato da Pietro Pignatelli, (un performer noto del musical italiano), la perfida Turandot ha già decapitato dodici stolti prima di lui che, sfidando la sorte e la loro intelligenza, si sono presentati per risolvere gli enigmi e hanno perso la testa (in tutti i sensi) per la principessa.
Ma Calaf conquista Turandot e decisamente anche me. Del resto Pignatelli è una garanzia: sarei andata arrembaggio già ai tempi di Peter Pan, quando interpretava il cattivo Capitan Uncino! Canta “Nessun dorma” e la sua calda voce inizia a far sciogliere il ghiaccio intorno al suo cuore.
Lorella Cuccarini è splendida. Ecco, l’ho detto. Si muove come una libellula, nonostante abbia passato i cinquanta (non diciamo di quanto) e ha un fisico bestiale. Inoltre canta da Dio, se così posso esprimermi.
Il mio cuore continua a battere per Heather, sia chiaro, ma devo ammettere che la Cuccarini è bravissima. Canta, balla, recita e tiene la scena da vera regina. Applaudo convinta e in alcuni momenti anche commossa. Gli aforismi, infatti, che recita il Dio del Sole, interpretato da Sergio Mancinelli, bravissimo e molto simpatico, mi fanno riflettere.
Alle parole: “Dice Confucio” mi metto in ascolto e prendo nota su saggi relativi all’amore, la gentilezza e la disponibilità.
Mi inchino e mi viene da dire un “Namastè”, ma la storia è ambientata a Pechino e forse non mi capirebbero!
Anche Chang’è, la Dea della Luna, interpretata da Daniela Simula, mi affascina e mi fa riflettere: con la semplicità di una bambina racconta la verità, quella che sarà la chiave di volta della storia.
Simpaticissimi i consiglieri dell’imperatore Ping, Pong e Pang (Giancarlo Teodori, Jonathan Guerrero e Adonà Mamo): tutti cantano, ballano e recitano perfettamente.
Il musical mi strega anche questa volta: mi alzo felice dalla poltrona del teatro degli Arcimboldi…
E tu? La perfida Regina sarà a Milano fino al 10 dicembre. Il clima è assolutamente ideale per lei e per te che per alzarti dal divano di casa tua devi per forza indossare cappello, sciarpa e un bel piumino caldo.
Ma se domani il Musical stregasse anche te?
Sarah Pellizzari Rabolini
Ecco le prossime tappe del tour de La Regina di Ghiaccio:
- Da venerdì 24 novembre a domenica 10 dicembre 2017 – Milano – Teatro degli Arcimboldi in Viale dell’Innovazione, 20
- Da martedì 12 dicembre a mercoledì 13 dicembre 2017 – Cassano Magnago – Teatro Auditorio in Via S. Giulio, 1
- Da venerdì 15 dicembre a domenica 17 dicembre 2017 – Genova – Politeama in Via Nicolò Bacigalupo, 2
- Da mercoledì 20 dicembre a domenica 7 gennaio 2018 – Roma – Teatro Brancaccio in Via Merulana, 244
- Da martedì 16 gennaio a mercoledì 17 gennaio 2018 – La Spezia – Teatro Civico in Piazza Mentana, 1
- Da venerdì 19 gennaio a domenica 21 gennaio 2018 – Reggio Emilia – Teatro Municipale Valli in Piazza Martiri 7 luglio
- Da martedì 23 gennaio a mercoledì 24 gennaio 2018 – Vicenza – Teatro Comunale Città di Vicenza in Viale Mazzini, 39
- Da venerdì 26 gennaio a domenica 28 gennaio 2018 – Firenze – Teatro Verdi in Viale Ghibellina, 99
- Da giovedì 1 febbraio a domenica 4 febbraio 2018 – Torino – Teatro Alfieri in Piazza Solferino, 4
- Da venerdì 9 febbraio a domenica 11 febbraio 2018 – Bari – Teatro Team in Via Prezzolini
Foto: si ringrazia l’ufficio stampa
Sarah è un’insegnante e una scrittrice. Ha pubblicato poesie, racconti e romanzi (l’ultimo è R come Infinito). Ha partecipato a diverse antologie tra cui La Vita vista da Qui (Morellini Editore), è stata finalista di concorsi e premi letterari. Pratica la mindfulness ogni giorno e crede che scrivere sia una vera terapia per l’anima.
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