ecco è giovedì
ci avviamo tutti al cinema e prendiamo posto in sala, siamo tanti, come sempre, seduti nei soliti posti in attesa dell’amata Shirley MacLaine nelle vesti di Harriet Lauler, ricchissima ex pubblicitaria nel film Adorabile Nemica guidata dal regista Mark Pellington
la mia vicina sta bisbigliando la trama alla sua amica, le sussurra che la protagonista decide di farsi scrivere un necrologio perfetto mentre è ancora in vita, che stranezza, mi stupisco, allungo l’orecchio sinistro e sento dire che in America è una pratica molto comune, specialmente tra i Vip, e pare lo sia anche in Italia ormai, che sorpresa, non ne sapevo nulla, come è bella la vita, non ci si annoia mai, c’è sempre qualcosa da imparare, lo spettacolo sta per iniziare e le due donne ripetono più volte la parola coccodrillo, chissà perché, per giunta inveiscono contro chi ha così malamente tradotto il titolo originale del film The Last Word, come sono d’accordo
la pellicola incomincia con l’ingresso trionfale della dea del cinema, una Shirley MacLaine sublime che accogliamo con un grande applauso mentale, teniamo tutti gli occhi fissi sul suo viso ammaliati da tanta magnificenza mentre lei sta dando il meglio, lievita e fuoriesce dallo schermo, ci prende sottobraccio uno per uno e magicamente ci miscela a sé
che onore
insieme a lei guardiamo il mondo da lassù sulle alte cime del successo, ah che vista, ma che fatica anche, suvvia, Harriet, lasciati andare ogni tanto, vivi con leggerezza il tempo che ti rimane, poco o tanto che sia
la mia vicina sembra leggermi nella mente, si avvicina al mio orecchio destro ed esprime rammarico per questa povera donna che ha sacrificato tutti i suoi affetti personali e familiari in cambio di una carriera vertiginosa, mai avrebbe potuto essere anche una mamma dolce e una moglie devota presa come era a difendersi da tutti quegli squali maschi, in America e per giunta a quei tempi
l’avrebbero sbranata altrimenti
mi ributto nella trama e sposto l’attenzione su Anne Sherman, la giovane giornalista cui Harriet affida l’ingrato compito di redigere il suo necrologio, adoro il suo entusiasmo e patisco il suo dolore, Anne e Harriet, due donne, due generazioni, due carriere, una all’inizio e l’altra alla fine
ne vediamo delle belle
e dal nulla all’improvviso in lontananza si intravede uno spiraglio, Harriet decide di dare una svolta alla propria vita, il desiderio di riscatto è alle stelle, prende in mano la situazione e si trasforma in capo banda di un trio inverosimile quanto esilarante, lei, Helen e la piccola Brenda senza famiglia, catapultati in rocambolesche avventure e noi al loro seguito
sedotti e divertiti
si ride di gusto, spesso di un riso amaro, ahimè, come deve essere faticoso nascondere le proprie emozioni, su dai, Harriet, te lo diciamo tutti in coro ora, lasciati andare, sei sulla buona strada, e ora che succede, perché ridi in modo così sguaiato, cosa ti sta capitando, che strazio, esci da te stessa per una volta almeno, suvvia, respiriamo tutti a fatica, lì tesi come corde di violino su quelle comode poltrone ci sentiamo quasi a disagio, vorremmo guidarla altrove, ma non c’è verso
l’incredulità è alle stelle
quand’ecco che Harriet, con uno spassosissimo sprint finale e un piglio manageriale contagioso, si riscatta per sempre, ah, come le vogliamo bene adesso
Elisa Bollazzi
ndr il film Adorabile Nemica è disponibile in DVD su Amazon.it dal 3 ottobre
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection
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