la settimana è trascorsa tutta d’un fiato, è nuovamente giovedì, azzero ogni problema e mi affretto al cinema, entro trafelata ma subito mi blocco davanti alla locandina del film in programmazione, Libere Disobbedienti Innamorate, fantasiosa traduzione del titolo originale, In Between, l’opera prima di Maysaloun Hamoud, una giovane regista palestinese promettente, osservo l’immagine con più attenzione, mi guardo intorno, altri occhi come me si riempiono di stupore alla vista di sigarette, bottiglie, capelli al vento, un velo
c’è qualcosa che non quadra
entriamo incuriositi più che mai, le luci si spengono e la storia ci travolge come un fiume in piena trasportandoci nella variopinta realtà di Tel Aviv, la musica ci fa danzare dentro e fuori, l’inatteso ci spiazza e lo schermo ci rapisce, spesso senza capire, ma come potremmo, avvolti come siamo da rigidi pregiudizi
d’improvviso compaiono dei sottotitoli e immediate giungono alle mie orecchie molteplici voci del pubblico stupito che si sta interrogando su quella barriera verbale, arabo, palestinese, israeliano, che siano tre lingue diverse, non capiamo, ho perso qualche passaggio, pochi in verità, riprendo subito la visione con maggiore attenzione
fin da subito ci affezioniamo alle tre protagoniste, tre coinquiline di lì a poco sorelle alleate, Salma, arabo-cristiana, Leila arabo-laica e Nur, arabo-musulmana osservante, ognuna con i propri confini impegnate a costruire la propria identità in una singolare Tel Aviv underground, hanno bisogno di sostegno, è palese, e noi glielo offriamo con gioia, accantoniamo ogni preconcetto e ci sentiamo pronti a tutto, spesso vorremmo balzare nella storia e tenere a bada chi se lo merita
se solo fosse possibile
Salma, Leila e Nur incarnano con vivacità la figura femminile bistrattata tra la moderna occidentalizzazione e il Medio Oriente più tradizionale, le tre ragazze, così diverse l’una dall’altra, le prime due festaiole e la terza osservante, vivono come tante altre, soffrono, amano, si divertono e ci fanno divertire, eccedono, in lotta con se stesse e con il mondo circostante, vogliono sopravvivere ed essere rispettate e per non soccombere diventano impavide leonesse maschio
le guardiamo con tenerezza mentre notiamo le loro spalle farsi sempre più grosse, il collo impennarsi orgoglioso verso l’alto, lo sguardo mostrarsi deciso, che grinta, e unite procedono verso la loro affermazione, ah l’emancipazione femminile laggiù
è una lotta doppia
resistete ragazze, noi tutti qui in sala siamo al vostro fianco, uomini e donne, la vostra lotta diventa la nostra e complimenti Maysaloun Hamoud, hai generato una voce corale, un inno all’amore, l’amore di chi si guarda negli occhi e vede solo l’essenza del suo simile
Nur lo sa e ora anche noi
Elisa Bollazzi
n.d.r. Su MaSeDomani trovate anche la recensione del film Libere Disobbedienti Innamorate e l’intervista a regista e parte del cast. Vi ricordiamo inoltre che il DVD è disponibile su Amazon.it dal 7 novembre. Un clic sulle parole in rosso per approfondire
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection