Recensione del film horror The Witch di Robert Eggers, in home video da fine agosto 2017.
The Witch, primo lungometraggio scritto e diretto dallo scenografo Robert Eggers, è probabilmente la migliore e più spaventosa dimostrazione che il futuro dell’horror contemporaneo passa in gran parte (se non del tutto) da storie e racconti che essenzialmente horror non sono: un paradosso concettuale, che tuttavia trova gloriosa conferma in questo dramma mimetizzato magistralmente da horror in cui si annidano idee originali e appetitose, e che proprio grazie al suo midollo ibrido sfugge e colpisce a tradimento.
Eggers ci trascina addirittura nel New England del 1630: quando l’austero William (Ralph Ineson) viene allontanato dalla piccola comunità rurale Cristiana in cui viveva con moglie e figli, per la famiglia è tempo di trasferirsi, stanziandosi in totale isolamento ai margini di un fitto bosco che – dice la superstizione – ospita presenze soprannaturali collegate alla blasfema tradizione delle adoratrici del Diavolo. Quando l’ultimogenito neonato Samuel sparisce inspiegabilmente, dunque, una sequenza di segni e presagi convincerà la famiglia di essere ormai contaminata dalla stregoneria e inesorabilmente marchiata dal Maligno.
Poco orrore puro, molto sotteso, un lentissimo incedere e accadimenti rarissimi… eppure l’impatto atmosferico di The Witch è stupefacente, un film breve ma ricchissimo che si dipana come una ragnatela di sospetto e di disagio, tessuta con precisione e strategia scacchistiche.
Sotto le ombre della preziosissima fotografia di Jarin Blaschke, Eggers sistema in altri tempi una favola nera e appestata, in cui si affacciano credenze viscerali, scorci di stregoneria, rituali e superstizioni. Parallelamente, prende corpo un’annichilente teorizzazione della natura corrotta e facilmente corruttibile dell’uomo, la sua propensione al Male e al peccato.
Aleggia infatti sui protagonisti un’ineluttabile spada di Damocle che calerà in un finale brutale e disperato: e non può essere altrimenti, perché il loro allontanamento fisico coincide con quello spirituale, è un ritorno rigoroso a logiche animali e primitive, dove gli esemplari più deboli vengono allontanati dal branco e divengono facili prede.
Effigie di tutto questo è l’occhio atterrito e seducente della giovane Thomasin (Anya Taylor-Joy, che si guadagnerà così la vetrina di Split), un profondo e ambiguo sguardo che si riflette nell’ancestrale dualismo tra bene e male; altrettanto mozzafiato è Ineson, che dà vita a un capofamiglia preoccupato e violento, devoto ma logorato dalla fede, impossibile da incasellare nelle due suddette categorie.
La contrapposizione tra Dio e il Demonio è in effetti meno netta di quanto sembri e questo concetto emerge spesso e con forza durante le vicende: nella severa educazione familiare, nelle tradizioni coloniali, nell’estremismo religioso e morale e in molte altre riuscite sfaccettature.
Tutto questo confluisce in un film teso e spaventosamente meticoloso, capace però anche di momenti surreali e sopra le righe, come l’avanzata del quanto mai simbolico caprone domestico Black Phillip.
Se le presenze umane e stregonesche sono grandiosi presenze attoriali, il palcoscenico non è da meno, vale a dire l’immobile, marcia e magica foresta che attira e inghiotte, un’intricata cattedrale di vere e supposte minacce.
Ma è complicato ricondurre a singoli elementi il trionfo di The Witch, architettura quasi perfetta di drammatiche paure che non può e non deve deludere nemmeno il peggior integralista del cinema d’orrore.
Ed è consigliatissima, nel tempo, una seconda visione, per assimilare e cogliere elementi del fitto background. E quale migliore occasione del nuovo steelbook di The Witch, disponibile da ottobre, per possedere quello che, senza voler essere a tutti i costi un horror, diventa incredibilmente uno degli horror più conturbanti degli ultimi anni.
Voto: 8/10
Luca Zanovello
n.d.r. The Witch è su Amazon.it sia in DVD che nel nuovissimo (4 ottobre) steelbook grazie a Universal Pictures Home Entertainment
Responsabile della sezione Cinema e del neonato esperimento di MaSeDomaniTV (il nostro canale Youtube) Luca, con grazia e un tocco ironico sempre calibrato, ci ha fatto appassionare al genere horror, rendendo speciali le chiacchiere del lunedì sulle novità in home video, prima di diventare il nostro inviato dai Festival internazionali e una delle figure di riferimento di MaSeDomani. Lo potete seguire anche su Outside The Black Hole
Leave a Comment