Divina Creatura è l’esposizione dedicata alla donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento allestita a Rancate dal 15 ottobre al 28 gennaio 2018.
DIVINA CREATURA
Donne dall’antico fascino, avvolte da delicati tessuti, incorniciate da elaborate acconciature e adornate da gioielli di rara fattura, sono in posa all’interno di stanze sontuose in cui il tempo si è fermato. In Pinacoteca Giovanni Züst a Rancate, è appena stata inaugurata una mostra raffinata, pregiata, dedicata ad una Divina Creatura: la donna, e la moda. Quella moda riflessa nelle arti del secondo Ottocento che l’ha resa splendida icona di bellezza, emblema di una società in rapida evoluzione, ambasciatrice di ricchezze e simbolo di famiglie importanti.
Sono le dame di nobili origini, e le mogli di facoltosi mercanti, a fare da padrone al museo ticinese sino al prossimo 28 gennaio 2018. Sono i loro ritratti, i loro abiti, le fotografie, le sculture e le raffigurazioni di scene quotidiane, a condurci in un mondo distante, a immortalare un’epoca irraggiungibile di cui invidiamo l’amore per il dettaglio e per il bello.
Ed è la nostra fantasia a regalarci un salto nel vuoto, a dar movimento alle immagini, a donare respiro alle protagoniste, a trovare un posto anche per noi entro quei quadri e in quei corsetti tanto scomodi quanto dall’effetto regale. Ci pare di poter allungare la mano e prendere lo spartito che sta scivolando da un leggio, di sentire sul decolté il freddo pendaglio di un’ava mai conosciuta, o di aver appena chiuso il nostro ventaglio dipinto da uno dei pittori in voga in quegli anni.
LA CONTESSA CAROLINA MARAINI SOMMARUGA
È Carolina Maraini Sommaruga (1869-1959), ritratta da Vittorio Corcos (suo è il volto simbolo di questa esposizione), fasciata in un vaporoso e abbagliante vestito tempestato di pietre preziose, a darci il benvenuto. Ed è la sua storia di ragazza luganese, sposatasi giovanissima con un uomo molto più grande, che la portò con sé nella lontana Rieti, a fare da fil rouge durante il percorso espositivo.
Un percorso meditato a lungo che affida a 60 dipinti e sculture; a 15 abiti di alta sartoria, figli dell’haute couture esplosa a Parigi proprio in quel periodo; e ad alcuni esemplari ventagli d’artista; la ricostruzione della figura della donna e della moda nelle arti di un secolo che stava per farsi da parte. Era in arrivo il Novecento. E la “divina” Carolina seppe incarnare cotanta modernità. Fu donna generosa, intraprendente e dedita al sociale come mai prima d’allora.
LA DONNA E LA MODA NELLE ARTI: DAL TICINO ALL’EUROPA
Con Divina Creatura la Pinacoteca Züst riesce ancora una volta nel suo intento di utilizzare tematiche della propria terra per aprirsi a ciò che sta al di fuori, ampliando il proprio (e il nostro) sguardo oltre la cultura locale. Oggi è la Contessa luganese a farci respirare aria internazionale. Con i suoi quadri, le sue imprese e le sue mise, ci racconta come cambiarono i costumi, le abitudini, il galateo della società europea nella seconda metà dell’800. E l’abbigliamento femminile, suo e delle altre dame a lei contemporanee, diventa lo specchio di un’epoca.
Non a caso, nel Museo c’è eleganza ovunque. Nei tanto in voga ritratti su commissione di Vittorio Corcos, Giovanni Boldini, Giacomo Grosso. Nelle opere di Paolo Troubetzkoy, Antonio Carminati e Vincenzo Vela. Nelle teche che custodiscono i ventagli firmati da Giovanni Segantini, Gaetano Previati e Giuseppe De Nittis. Solo per citarne alcuni. E sui manichini in cui abiti sartoriali, di case vicine e lontane (italiane, parigine e pure americane), troneggiano in tutta la loro magnificenza.
Questo viaggio, che ci lascia intravvedere all’orizzonte il dinamismo tipico di quel 1900 che ci ha dato i natali, culmina in un dialogo. Nell’ultima sala, in una serie di box, le tele e i capi esposti si confrontano. La corrispondenza tra quanto catturato dall’artista e quanto realizzato dal sarto, meraviglia talmente gli ospiti da rendere la visita unica ed emozionante. Da ricordare e consigliare.
INFORMAZIONI UTILI
Divina Creatura, La donna e la moda nelle arti del Secondo Ottocento è ospitata in Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst a Rancate (Mendrisio, Svizzera) fino al 28 gennaio 2018. Gli orari sono i seguenti: dal martedi al venerdì, dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00; il sabato, la domenica ed i festivi l’apertura è un’ora dopo, alle 10:00. Per news, prenotazioni e mappe consultare il sito http://www.ti.ch/zuest
In occasione dell’imminente ponte di Ognissanti, è da notare che la Pinacoteca effettuerà un’apertura straordinaria lunedì 30 ottobre e mercoledì 1 novembre con orario festivo. Inoltre, per tutta la settimana sarà applicato uno sconto del 10% sull’acquisto del catalogo della mostra.
Vissia Menza
Last update il 12.12.2017, ore 10.30: aggiornamento link
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”