dopo quattro lunghi mesi di pausa finalmente riprende il cineforum, è ottobre e insieme alle gioie dell’autunno – i colori variegati, le temperature docili, l’entusiasmo ritrovato – ecco la nuova programmazione, l’attesa delle ultime ore è spiazzante finché all’orizzonte compare l’agognato giovedì sera d’esordio
ci troviamo tutti là, una manciata di convenevoli e subito occupiamo i nostri posti, ognuno nella propria poltrona, la stessa di sempre, i sorrisi contagiosi illuminano i nostri visi, il film è una promessa, Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, ah, Bruni, lo ricordiamo regista magistrale di Scialla, indimenticabile
la locandina ci suggerisce la tematica della vecchiaia, l’aspettativa è alta, il timore pure, sento la mia vicina di sinistra citare come protagonista principale del film l’Alzheimer, la tanto temuta malattia dell’oblio, ahimè, prendo fiato, rimuovo ogni preoccupazione e mi predispongo a una visione attenta
il grande Giuliano Montaldo, regista, sceneggiatore e attore compare nei panni di Giorgio, un vecchio poeta di 85 anni prescelto da quel morbo e, a fargli compagnia, il giovanissimo Andrea Carpenzano nelle vesti di Alessandro, 22 anni, uno sfaccendato trasteverino annoiato
si spengono le luci
il film inizia tra pugni calci e scorribande in moto, ne siamo tutti infastiditi, il disappunto è collettivo, vorremmo alzarci e andarcene in massa ma la firma Bruni ce lo impedisce, certi che ci sorprenderà
e così è
d’improvviso il film sterza e imbocca la strada della poesia regalandoci meraviglie per gli occhi e per la mente, lì nel buio della sala ci si illumina il cuore, il respiro si acquieta e la tenerezza ci possiede, affrancati alle poltrone non vorremmo andarcene più
ci incolliamo al fianco di Alessandro e dei suoi amici e con lui ci immergiamo nella bellissima casa di Giorgio ricca di segreti, una miriade di versi incisi sulle pareti a testimonianza di episodi del passato, un tesoro nascosto in montagna durante la guerra, l’affetto per tre soldati americani e un vecchio amore di gioventù, il suo entusiasmo diventa il nostro, ci pare d’avere ancora vent’anni
come ti vogliamo bene Alessandro
ci aggreghiamo a te in questo imprevedibile viaggio tra ragazzate esilaranti e sorprese inaspettate e ci lasciamo cullare dal presente miscelato al passato, a tratti ci immedesimiamo nella tua rivoluzione interiore e a tratti nella fragilità di Giorgio, le emozioni sono tante
le braccia dell’anziano si fanno ampie, bucano lo schermo e ci abbracciano tutti e noi riconoscenti di tanto affetto lo accogliamo con amore, chiudiamo gli occhi e dal nulla ci risuonano nella testa alcuni versi di una canzone scolpita nelle nostre memorie
(…) I vecchi subiscon le ingiurie degli anni,
non sanno distinguere il vero dai sogni,
i vecchi non sanno, nel loro pensiero,
distinguer nei sogni il falso dal vero. (…)
aleggiamo a mezz’aria sentendoci contemporaneamente giovani e vecchi e compatti lasciamo la sala con la pace nel cuore
Elisa Bollazzi
n.d.r. il film Tutto quello che vuoi è disponibile in home video su Amazon da fine settembre 2017
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection
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