Il mondo negli occhi di Vincent Van Gogh: Loving Vincent

Dettagli. Il vino che scende nel bicchiere e si increspa, le pale del mulino che col movimento lasciano come una scia nel blu intenso del cielo. Sono i dettagli che rendono il mondo interessante.

Si dice che chi si prende il tempo di coglierli, chi si dispone a prestarvi attenzione, possegga già l’animo dell’artista. E poi ci sono gli artisti riusciti, completi, che quei particolari che rendono vivo il mondo non solo li osservano, ma sanno catturarli, farli propri e infine restituirli. Lo fanno nelle loro opere: quadri, poesie, melodie, fotografie. Rendono quei dettagli vivi e vibranti, visibili a tutti, come se li illuminassero con la propria luce per tutti coloro che non riescono o non vogliono prendersi il tempo per osservare.

Un’immagine di Loving Vincent – Vincent (Robert Glyaczk) in colour

Vincént Van Gogh è stato un maestro in questo. Ha lavorato per pochi anni, perché ha cominciato tardi ed è morto molto giovane, a soli 37 anni. Ma ha dipinto moltissimo: centinaia e centinaia di tele. Tele fatte di pennellate corpose, pregne di colore, attraverso cui ha saputo restituire un mondo magico pieno d’energia, di vita palpabile che anima ogni cosa: le nubi, una chiesa, un volto, un campo di grano. Le sue tele sono forza, linfa, movimento. Attimi cristallizzati che pulsano per esser liberati, ridonati al naturale fluire del tempo.

Un’immagine di Loving Vincent – Landscape Starry Night over the Rhone

Loving Vincent sembra riuscire in tale intento. Un lungometraggio interamente dipinto su tela: un quadro cui è restituito il movimento nello spazio e il liquido scorrere dei minuti, delle ore. Un tempo come in balia dell’eccitazione del proprio ritrovamento. Flashback, memorie, sogni, cambi di scena improvvisi per restituire la difficoltà della storia: Armand Roulin, giovane figlio di un postino amico di Van Gogh, viene incaricato dal padre di consegnare l’ultima lettera scritta da Vincént al fratello Theo, appena prima di morire. Un viaggio che si trasforma presto in un’avventura. Theo non si trova, è morto anch’esso poco dopo il suicidio del fratello. Ma si è trattato veramente di suicidio? I conti non tornano, la gente parla, anzi, sussurra, bisbiglia ognuna la propria mezza verità sull’accaduto. Un giovane artista forse pazzo capitato infine nel tranquillo villaggio di Auverse-sur-Oise, poco distante da Parigi, per divenire paziente di Paul Gachet. Un dottore ambiguo, irrintracciabile, che Armand vuole trovare ad ogni costo per risolvere il mistero.

Un’immagine di Loving Vincent – Armand Roulin (Douglas Booth) arriving in Auvers by train

Incontriamo così la bella figlia del medico con il suo vestito delicato e il sul pianoforte; conosciamo la brillante, simpatica proprietaria della locanda in cui Van Gogh ha vissuto gli ultimi mesi di vita e in cui è anche morto, che con quella frangia biondissima e riccia e gli occhi verde smeraldo aiuta Armand nelle indagini. Incontriamo lo sceriffo che fuma la pipa, la domestica del dottore mentre si avvia alla celeberrima chiesa viola di Auvers.

Un’immagine di Loving Vincent – Adeline Ravoux (Eleanor-Tomlinson) folding napkins at the Ravoux Inn

Un vero e proprio gioco di intrecci: storia, tempo, spazio, dubbio, misteri e colore, tutto quel colore vivo, dato a pennellate piene. La mano intensa e vibrante di Vincént Van Gogh. Sono oltre cento i dipinti di Van Gogh utilizzati come ambientazioni e ritratti in migliaia di immagini da 125 artisti provenienti da tutto il mondo. Un team di Painting Animators che ha lavorato ininterrottamente per oltre due anni per arrivare a creare un’opera strabiliante: un intero film completamente, integralmente dipinto alla maniera di Vincént Van Gogh.

Un’immagine di Loving Vincent – Marguerite Gachet (Saoirse Ronan) at the piano

Attori veri che hanno dato voce e movenze ai personaggi sono stati filmati, per poi essere presi a modello dagli artisti che hanno realizzato a olio frame dopo frame ogni singolo istante del lungometraggio su tele 67 x 49 cm. Dopodiché i Painting Animators hanno abbinato ogni tavola con le pennellate, il colore e l’impasto del frame precedente e successivo, per dare continuità stilistica all’intera sequenza e ai personaggi che, muovendosi, passano da un dipinto con un certo stile ad un altro, magari dipinto da Vincent con uno stile diverso. Hanno cambiato la luce per dare uniformità alla stagione, e all’ora del giorno; hanno adattato le dimensioni. E così l’indagine porta Armand a infilarsi nella Casa Gialla, ad ammirare i Girasoli appesi alla parete, a fumare una sigaretta appoggiato all’esterno della Chiesa di Auvers. E infine a immaginare come Vincent abbia potuto spararsi un colpo solo e nello stomaco mentre realizzava il suo ultimo lavori: Campo di grano con volo di corvi. Infine tutto è stato fotografato in alta risoluzione – in 6k – e montato per crearne un film d’animazione che ha davvero dello spettacolare.

Un’immagine d Loving Vincent – Arles Night Café

Un capolavoro di dettagli che sanno rendere tutta la magia del mondo visto con gli occhi di Van Gogh. Un mondo pieno di vita e di mistero, che è stato catturato, metabolizzato, e che ora ci è stato restituito, illuminato dalla luce di un videoproiettore.

Meraviglioso.

Federica Musto

 

 
 
INFORMAZIONI UTILI

Loving Vincent

Prodotto dallo studio Breakthru productions

Distribuito da Nexo Digital

Nelle sale il 16, 17, 18 ottobre 2017 

News del 19 ottobre 2017: Loving Vincent ha conquistato il botteghino italiano raccogliendo oltre 130 mila spettatori, superando Blade Runner e diventando il film evento più visto di sempre in Italia.

Un successo da record che ha portato la distribuzione ad aggiungere in calendario una replica in contemporanea nazionale per lunedì 20 novembre. L’elenco delle sale – al momento in aggiornamento – è disponibile su www.nexodigital.it

 

 

Per le foto si ringrazia l’ufficio stampa 

 

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