40 sono i nuovi 20: un film sulla voglia di divertirsi e di ricominciare

Recensione di 40 sono i nuovi 20, la commedia romantica al cinema dal 12 ottobre 2017.

la locandina italiana del film 40 SONO I NUOVI 20

Alice Kinney (Reese Witherspoon) è fresca di divorzio dal marito produttore musicale (Micheal Sheen), lasciato dall’altra parte degli Stati Uniti, a New York, dove lei stessa ha vissuto fino al momento della separazione, quando ha deciso di ritornare con le due figlie nella natìa California.

Il rientro nella casa di famiglia, oltre a portare con sé una scia di ricordi, le regala quella sensazione di normalità che forse cercava da tanto. Tutto questo però cambia il giorno del suo 40mo compleanno, festeggiato insieme alle amiche di sempre. Una serata durante la quale la conoscenza di un giovane di belle speranze e molto talento, tanto affascinante quanto squattrinato, cambierà non poco i suoi piani di casa-figlie-scuola-giardino-nuovo lavoro.

La mattina dopo l’incontro ravvicinato, finito nella camera da letto di lei, dopo il classico imbarazzo dovuto al “Chi sei? Cosa abbiamo fatto? È stato un incidente”, Alice si ritrova ad ospitare non solo il giovane bell’imbusto, ma anche i di lui amici con cui condivide il sogno di sfondare nel mondo del cinema.

Reese Witherspoon in 40 SONO I NUOVI 20 – Photo: courtesy of Eagle Pictures

Ecco come si apre 40 sono i nuovi 20. Da questo momento in poi la storia si srotola sui classici binari della commedia romantica senza discostarsi neanche un millimetro dai canoni del film di genere, con tanto di situazioni impacchettate talmente bene da non far altro che rendere questo lavoro telefonato dal primo all’ultimo minuto.

La regia della giovane esordiente Hallie Meyers-Shyer, purtroppo, è talmente inconsistente da non farci capire quale fosse la direzione che intendesse dare alla trama. Il lungometraggio si presenta infatti come il perfetto prodotto uscito dal manuale della “commediola romantica fotocopia” made in Hollywood, dove tutto sembra studiato a tavolino da esperti di marketing e gruppi d’ascolto. Ogni inquadratura, ogni cambio di abito, ogni location è talmente lontana anche solo da un’idea autoriale da rendere la definizione di “commedia romantica” eccessiva, e in grado di conferire alla pellicola uno spessore che non ha, soprattutto rispetto a tante opere dello stesso tipo di qualità decisamente superiore.

Una scena del film 40 SONO I NUOVI 20 – Photo: courtesy of Eagle Pictures

Oltre a non essere necessario soffermarsi sulle performance degli attori, impegnatisi al minimo sindacale, serve ancora meno parlare della sceneggiatura che propone una storia priva di sorprese e descrive situazioni in cui è veramente difficile immedesimarsi.

Quante di noi, separate e con figli, si ritrovano a dover sbarcare il lunario come la nostra protagonista? Ovvero in una mega villa californiana, con un’eredità data dal passato di cineasta del padre, una madre attrice di successo, uno pseudo nuovo lavoro di designer per le dive ed una dependance traboccante ventenni fascinosi che portano non solo compagnia ma anche bonus gratuiti come incontri notturni, manovalanza, baby sitter, consulenti sentimentali, ecc? Praticamente tutte… immagino!

40 sono i nuovi 20, titolo italiano lontano anni luce dall’originale “Home again” (dettaglio che peggiora ulteriormente la situazione), è un film che può essere visto per farsi qualche risata (poche, sinceramente) e per cercare tra le righe una morale del tipo “non è mai troppo tardi per ricominciare” ma davvero niente di più. Di commedie di qualità, anche su temi frivoli e leggeri, ne sono state scritte e prodotte molte ma questa, ahinoi, non è una di quelle.

Anna Falciasecca

 

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