Recensione del film horror VIRAL, tra le novità in HomeVideo di metà settembre. 

la cover del DVD del film horror VIRAL

la cover del DVD del film horror VIRAL

Avete sentito nominare Henry Joost e Ariel Schulman? Correva l’anno 2010 e i due autori e produttori newyorkesi confezionarono Catfish, riuscito documentario che raccontava con arguzia le insidie e i tranelli legati agli incontri sentimentali online. L’inatteso successo del film portò ad un omonimo format televisivo declinato secondo le logiche del sensazionalismo da reality americano, che divenne un successo planetario e spinse verso il piccolo schermo la carriera dei due registi.

Ma Joost & Schulman, fondatori della casa di produzione Supermarché, erano partiti da un lavoro essenzialmente cinematografico ed era ovvio che, una volta coperte le necessità di mutui e bollette, proprio lì tornassero.
Così dopo qualche regia col pilota automatico (gli anonimi Paranormal Activity 3 e 4), il duo si mette al timone del thriller d’azione Nerve (la cui declinazione teenager mi fece cambiare canale verso la metà) e ritrova slancio.

Una scena del film VIRAL - Ph: courtesy of Midnight Factory

Una scena del film VIRAL – Ph: courtesy of Midnight Factory

Un horror a basso budget è l’ideale per provare a fare un gradino in più, magari indirizzando il prodotto alle generazioni acchiappate con Nerve, quelle giovani, post duemila e native digitali.
Storia di paura ma non troppa, di sangue ma tamponato, in quelle periferie americane in cui, come Craven insegnava (con ben altro spessore), storie da incubo movimentavano la monotonia del sobborgo.

Il copione di Viral, scritto da quel furbacchione “rielaboratore” di Christopher Landon (Suburbia), è perfetto all’uso: ci sono un gruppo di ragazzi carini, famiglie perfette, case ordinate, giardinetti curati… e un bel giorno tutto crolla sotto i colpi una tremenda pandemia causata da parassiti che si annidano nel sangue degli esseri umani.
Se nell’America globale i protocolli sanitari limitano i danni, nella remota provincia qualcuno dovrà cavarsela da solo…

Una scena del film VIRAL - Ph: courtesy of Midnight Factory

Una scena del film VIRAL – Ph: courtesy of Midnight Factory

“E’ previsto che si vedano dinosauri nel suo parco di dinosauri?” chiedeva sarcasticamente Ian Malcolm in Jurassic Park.
La parafrasi è lecita di fronte a Viral, horrorino da serata uggiosa che promette più di quanto mantenga e che per lunghi tratti campa e abusa di attese e sotterfugi, allusioni e non-vedo, centellinando l’orrore esplicito.
Svelandosi poco e svelando ancora meno, il film sulle prime funziona, soprattutto quando si fissa sul piano locale, sulla paranoia, il contagio e la contrapposizione (maledettamente puberale) tra voglia di divertirsi e imcombente pericolo. Ma piano piano, il bluff affiora e la sensazione è quella di un film col freno a mano tirato, che si cucca un inspiegabile “Vietato ai minori di 14 anni”.

Le scelte stupide dei protagonisti – necessarie per la sopravvivenza del cinema horror – devono essere ripagate con qualcosa in più del tenue sviluppo tragico di Viral, che oltretutto talvolta antepone il sentimentalismo dei suoi banali eroi (in particolare il rapporto fra le sorelle Emma e Stacey) al viscerale.
Anche perché di film del genere – e sul genere – ne escono una dozzina all’anno (Slither di James Gunn, anno 2006, in confronto è Cronenberg) e ci vuole qualche spunto di fantasia in più per rubare l’occhio e rimanere nella memoria di noi truculenti.

Una scena del film VIRAL - Ph: courtesy of Midnight Factory

Una scena del film VIRAL – Ph: courtesy of Midnight Factory

Le attenuanti dell’ispirazione indipendente non regge, Viral non è malriuscito o malformato, semplicemente sa di poco; le uniche papille raggianti, sui titoli di coda, potrebbero essere quelle dei baby horrorofili, alle prese con la gavetta, in piena fame del sottogenere virulento.
Io, che ho già dato, resto fastidiosamente affamato.

Luca Zanovello

n.d.r. Viral è in DVD e blu-ray su Amazon grazie a Midnight Factory dal 14 settembre 2017