Recensione della commedia Come Ti Ammazzo Il Bodyguard, nei nostri cinema dal 12 ottobre 2017. 

il poster italiano del film Come Ti Ammazzo Il Bodyguard

il poster italiano del film Come Ti Ammazzo Il Bodyguard

Coi suoi 30 milioni di budget, diventati oltre 320 di incasso globale, la commedia d’azione Come Ti Ammazzo Il Bodyguard si candida ad essere una delle pellicole più redditizie e sorprendenti dell’intero 2017 hollywoodiano.
Gli artefici del successo sono molteplici e il film, diretto da un finora anonimo Patrick Hughes (I Mercenari 3, peggior capitolo della trilogia action), non ci mette molto a sfoderare i suoi argomenti nonostante un plot criminale ultra rimasticato.

Missione giustizialista che trascina la bodyguard decaduta Bryce (Ryan Reynolds) in una traversata suicida, ovvero scortare il temibile sicario Kincaid (Samuel L. Jackson) alla volta del tribunale de L’Aia, dove giocherà il ruolo di testimone-chiave per il processo contro il dittatore bielorusso Vladislav Dukhovich (Gary Oldman).
Dribblando le trappole disseminate in mezza Europa dagli uomini di Dukhovich, l’improbabile duo sopporterà le inevitabili e divertenti idiosincrasie, per una bizzarra alleanza in nome di una reciproca tolleranza e, si spera, un bene superiore.

Una scena del film del film Come ti Ammazzo il Bodyguard - Photo: courtesy of Eagle Pictures

Una scena del film del film Come Ti Ammazzo Il Bodyguard – Photo: courtesy of Eagle Pictures

Ma il valore aggiunto di The Hitman’s Bodyguard (tradotto indegnamente nel titolo di cui sopra) sta nel dettaglio, in un’insolita ed ispirata brillantezza di sceneggiatura, in dialoghi con taglio Miracle Blade e una scoppiettante intesa tra i due protagonisti.
Difficile determinare se quest’ultima sia più debitrice dell’exploit comico di Reynolds e Jackson o di una minuziosa caratterizzazione in fase di scrittura, fatto sta che era da Nice Guys (2016) che una coppia di buddies buoni-ma-non-troppo non divertiva così.

Se il tour europeo di scorta e scortato è imbottita di combattimenti, sparatorie e tumulti, a far girare le rotelle di Come Ti Ammazzo Il Bodyguard è il caustico umorismo, la lingua annodata di un Reynold sempre più a suo agio in toni leggeri e quella biforcuta di Jackson, che trascinano con continuità da una risata a quella successiva.

Una scena del film del film Come ti Ammazzo il Bodyguard - Photo: courtesy of Eagle Pictures

Una scena del film del film Come Ti Ammazzo Il Bodyguard – Photo: courtesy of Eagle Pictures

E’ una parata di schermaglie che funzionano, fatte di nichilismo vs parlantina, negatività vs disinvoltura, uomo sconfitto vs uomo nato “cool”, degli yin&yang scorrettissimi ma di perfetto incastro. La sintesi del giochino delle contrapposizioni è la buffa lotta canora che i due improvvisano in auto e che affianca il resto delle belle musiche del film, curate da Atli Orvarsson (Rams, Frost/Nixon).
Il risultato dell’equazione è una commedia inaspettatamente fresca e ben rifinita, che giustifica in un colpo solo il trionfo di pubblico, l’incasso monstre e l’adesione di un quartetto di attori di serie A.

Non esente da difetti, certo, quali il superfluo gettone di presenza di Salma Hayek, un inseguimento automobilistico per le vie di Amsterdam che stroppia e venti minuti di pellicola che si poteva risparmiare. Ma trovatemi un film da sabato al multisala che, nel tragitto dai titoli di testa a quelli di coda, sia così bravo a eludere la noia e i “già visto” e a dissipare le perplessità preventive di chi gli aveva fatto i conti in tasca.

Voto: 6,5/10

Luca Zanovello