Dal 7 al 17 settembre si terrà il TIFF 2017. Un assaggio del programma, qualche curiosità sui film e il trailer della manifestazione.
Da qualche giorno ci eravamo accorti che il Toronto International Film Festival fosse alle porte. Dopo un inizio concitato in Laguna, in cui le superstar del cine-firmamento si sono letteralmente assiepate sul red carpet, con la nuova settimana le notizie dal Lido si sono fatte meno frequenti e tutta la kermesse è apparsa più quieta. Ciò non vuol dire che non ci siano state sorprese, anzi, forse, sono arrivate proprio da lunedì in avanti. Sta di fatto che Hollywood fosse in fibrillazione per un appuntamento oramai imprescindibile: quello col TIFF 2017.
È il 7 settembre. Ci siamo. È giunto il momento di sfogliare insieme il programma del festival canadese. Ed ecco cinque buoni motivi per rimanere in nostra compagnia nei prossimi dieci giorni:
1. IL MEGLIO DEI FESTIVAL EUROPEI
Non smetterà mai di stupirci, il TIFF ha un cartellone da cui si può pescare ad occhi chiusi. Ogni film selezionato è un’anteprima dal cast impressionante (che sia indie o mainstream, fa poca differenza) e un probabile “imperdibile” dei prossimi mesi. Purtroppo, il numero di opere, malgrado sia diminuito del 20% rispetto al passato, ci impedisce di raggiungere ogni sala. A qualcosa, in un certo senso, possiamo però rinunciare. Una delle sue particolarità è, infatti, il saper raccogliere il meglio dei tre festival europei che hanno dominato la prima metà dell’anno (nell’ordine: Cannes, Berlino e Locarno).
Ci piace quindi leggere che saranno proiettati l’inattesa Palma d’Oro The Square e il combattuto (la critica a maggio era divisa) Happy End di Michael Haneke, entrambi in Concorso a Cannes 2017. Al loro fianco, ci sarà la Fantastic Woman che si è distinta (e abbiamo amato) all’ultima Berlinale e gli inquietanti Winter Brothers che hanno visto rincasare dal Ticino il protagonista con il Pardo per la migliore interpretazione maschile. Ma, questi sono solo alcuni esempi. Dalla Berlinale arriva anche Felicité, che ha agguantato il Gran Premio della Giuria, mentre da Locarno 70 arriva un nutrito elenco di lungometraggi – vedasi i premiati ¾, Cocote, Dragonfly Eyes e pure Let the Corpses Tan, la nuova prodezza del duo Cattet/Forzani che ha infiammato a notte fonda la Piazza Grande.
2. IL TRICOLORE AL TIFF 2017
Se filtriamo i titoli che battono bandiera tricolore, potremmo addirittura pavoneggiarci. Il sensuale, toccante ed emozionante Call me by your Name di Luca Guadagnino e l’on the road che ha preso in contropiede Venezia 74, The Leisure Seeker di Paolo Virzì, potranno affrontare a testa alta il pubblico confluito in Canada per l’occasione. Sono certa che riusciranno a sedurlo con la stessa intensità con cui hanno conquistato i nostri cuori. Al loro fianco alcuni talenti che stanno distinguendosi a livello internazionale. Si tratta di giovani, tutti pluripremiati, di stanza in metropoli pulsanti arte e cinema. Vedasi Andrea Pallaoro (a Toronto con Hannah) nato a Trento, ora diviso tra Los Angeles e New York, e Anna Marziano (a Toronto con Beyond the One), nata a Padova, trapiantata prima a Parigi poi a Berlino. In bocca al lupo ad entrambi.
3. I PIÙ ATTESI… ERANO AL LIDO
Il TIFF è noto per essersi trasformato, anno dopo anno, nell’anticamera degli Oscar®. Avere la propria première qui, mondiale o internazionale che sia, per alcuni è diventato un must e il giudizio del pubblico è atteso con ansia. Vediamo allora quali saranno i gala più affollati. Sicuramente, quello di Suburbicon, il film diretto da George Clooney su sceneggiatura dei fratelli Coen, con protagonisti Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac, assai apprezzato in Laguna lo scorso weekend. Poi, rimanendo alla 74ma Mostra del Cinema, il fischiatissimo Mother! di Darren Aronofsky di cui non si sapeva nulla e ora si conosce troppo; Victoria & Abdul di Stephen Frears, interpretato dalla sua attrice-feticcio Judi Dench, ancora una volta nei panni della sovrana d’Inghilterra; Downsizing di Alexander Payne (il regista del favoloso Nebraska); e la fiaba gotica diretta da Guillermo del Toro The Shape of Water con la bravissima Sally Hawkins (Blue Jasmine, Maudie). Sebbene la lista sia nutrita, noi ci fermiamo qui e passiamo alle prime mondiali.
4. LE ANTEPRIME MONDIALI
Chi ha scelto questa piazza per svelare il proprio lavoro? Tre pellicole hanno attirato la nostra attenzione.
Woman Walks Ahead, con Jessica Chastain (in questi giorni nei nostri cinema nei panni della fredda e calcolatrice Miss Sloane). Film tratto dalla storia vera dell’artista (nata in Svizzera!) Catherine Weldon che riuscì a ritrarre e diventare una sorta di esclusiva assistente personale di niente meno che il capo Sioux Toro Seduto. È da notare che la sceneggiatura è nata dalla penna di Steven Knight, il regista del meraviglioso Locke.
Rimaniamo nel passato e parliamo di un’altra donna, dal carattere forte, che ha lasciato un segno: Mary Shelley. Protagonista dell’opera seconda della regista saudita Haifaa Al Mansour è Elle Fanning. Il sodalizio tra le due realizza ad un biopic che focalizza sulla fatidica notte – in un castello elvetico (la Svizzera è ovunque…) – che segnò la nascita del romanzo horror per eccellenza.
Abbiamo tenuto per ultimo un terzo lungometraggio tratto da fatti e persone reali, perché sarà quello che tra poche ore inaugurerà il Festival: Borg/McEnroe. A metà tra il dramma e il thriller psicologico, il film narra della storica rivalità tra i due tennisti che, se caratterialmente avevano ben poco in comune, da un punto di vista professionale erano entrambi i migliori (si sono affrontati 14 volte e hanno vinto 7 volte a testa). La trama si svolge durante Wimbledon 1980, un match che ha fatto epoca. Nel cast Sverrir Gudnason (Borg), Shia LaBeouf (McEnroe), e Stellan Skarsgård (l’allenatore di Borg) che si sussurra abbiano dato talmente tanto sé stessi da farci provare prepotentemente empatia per i loro personaggi.
5. CURIOSITÀ
Dopo questa carrellata, che è solo un accenno di quanto si vedrà nei prossimi giorni, vi renderete conto che in apertura non stavamo scherzando. Ce n’è per tutti i palati. Impossibile chiudere senza qualche chicca. Eccone tre. Primo, quando calerà la sera, la buona notte ve la daranno le Midnight Madness. Sezione che vi consigliamo di monitorare: proprio qui, un anno fa fece scalpore Raw, e scommettiamo che anche a questo giro i brividi saranno copiosi. Secondo, anche se la coppia Robin e Diana Cavendish non vi dice nulla, sappiate che la loro intensa storia d’amore sarà protagonista di Braethe, il debutto alla regia di Andy Serkis (!!!). Terzo, ora è arrivato il momento di goderci il trailer del TIFF 2017.
Buona visione!
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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