Un commento alla versione home video di LIFE, il nuovo film di Daniel Espinosa disponibile da luglio 2017.
Tra i film più sorprendenti usciti in sala nella prima metà del 2017 c’è sicuramente Life – Non Oltrepassare Il Limite: l’horror fantascientifico diretto da Daniel Espinosa (Child 44, Safe House) si presentava al botteghino come vero e proprio outsider perché, nonostante cast e budget medio-alti, sembrava affiliarsi ad un genere un po’ dimenticato e impolverato.
La tradizione fanta-horror, che vide il suo apogeo con Alien (1979) ma che è esistita prima (Terrore Nello Spazio, M. Bava, 1965) e dopo (Punto Di Non Ritorno e Pandorum sono i primi gioiellini che mi vengono in mente), scrive con Life un nuovo interessante capitolo, strutturato in modo classico ed impreziosito da una minuziosa accuratezza scientifica.
È una storia di futuro prossimo, di una nave spaziale, la Pilgrim 7, che torna da Marte con una serie di campioni di suolo del pianeta rosso. Quando in uno di essi viene trovata una cellula vivente, i membri dell’equipaggio diventano eroi, la scoperta epocale fa esplodere l’entusiasmo, la curiosità e le aspettative del resto dei terrestri.
E il microorganismo – ribattezzato Calvin – non le delude: cresce rapidamente, sorprendentemente, manifestando imprevedibili capacità di adattamento e, manco a dirlo, feroce autodifesa.
Le premesse giocherellone e facce da rassicurante mainstream – Ryan Reynolds, Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson – sono il diversivo, una piega cruda e thriller (persino splatter in un paio di situazioni) sono invece la vera essenza di Life: la “maturazione” dell’ignota creatura aliena diventa una sanguinaria e parassitaria battuta di caccia, che parla chiaro sulle intenzioni poco “commercialotte” di Espinosa.
Il filmmaker di nascita svedese realizza un film di paura concreta e violenza esplicita, facendo leva su isolamento, ignoto, una creatura mutaforme (di rara bellezza, per ideazione ed effettistica) e quelle piccole vicende personali dei protagonisti, che scaldano l’ambiente e stanano l’empatia.
Sospesa nel vuoto dell’universo remoto, la camera fluttua agilmente per gli angusti corridoi della Pilgrim, sfruttando e nel contempo esaltando l’atmosfera spaziale, in un ritmato crescendo di sangue, caccia e assedio.
Life appartiene a un filone filmico affascinante e rarefatto e non mancherà di esaltare i fan dell’ibrido horror-fantascienza, ma grazie a un racconto graffiante ed ispirato va anche oltre e si prende senza dubbio qualche apprezzamento in più.
Con le super edizioni home video Sony Pictures (dvd, bluray e steelbook), l’esperienza di Life prosegue con un bottino di extra che soddisfa qualità e quantità.
Ecco le immancabili scene tagliate, con qualche sequenza statica ed intima tra i membri dell’equipaggio che non è rientrata nel montaggio finale, una delle quali, immancabilmente, cita un arcinoto “claim” di Alien.
“Diari Di Un Astronauta” regala alle frange più nerd qualche clip in cui i personaggi principali del film presentano al pubblico, attraverso un monitor, loro stessi e le loro ambizioni aerospaziali.
Segue lo speciale “A Gravità Zero”, interessante approfondimento (perlopiù tecnico) su problematiche ed accorgimenti per realizzare un film in completa assenza di gravità; la creazione di Life viene definita dal regista Espinosa una vera e propria sfida, che richiedeva di immergere gli attori in un contesto buio e claustrofobico per farli sentire dei veri astronauti, ed uno studio minuzioso di sistemi, attrezzatura e tute spaziali.
“Terrore Claustrofobico” è lo speciale dedicato alle logiche e alle implicazioni emotive di un racconto che viaggia nell’ignoto dello spazio profondo. Un racconto declinato, secondo Espinosa, non come fantascienza ma come “realismo scientifico”.
Questo concetto viene ripreso in maniera più estesa nell’ultimo (e più interessante) contenuto extra del dvd di Life, vale a dire la featurette “Creare La Vita”: oltre a cast & crew, intervengono infatti autorità aerospaziali come il dott. Kevin Fong, specialista in medicina spaziale, o genetisti che hanno affiancato il regista durante la realizzazione del film. Sono loro a dare la benedizione al solidissimo fondamento scientifico su cui esso si basa, incluse le caratteristiche biologiche del “villain” Calvin.
E a riportare le inevitabili riflessioni che la pellicola e i suoi artefici propongono: ad esempio quella – improbabile arroganza umana – di ritenerci l’unica ed esclusiva forma di vita nell’Universo.
Film: 7/10
Extra: 8/10
Luca Zanovello
Un clic qui per la recensione del film di Daniel Espinosa pubblicata in occasione dell’uscita al cinema
Responsabile della sezione Cinema e del neonato esperimento di MaSeDomaniTV (il nostro canale Youtube) Luca, con grazia e un tocco ironico sempre calibrato, ci ha fatto appassionare al genere horror, rendendo speciali le chiacchiere del lunedì sulle novità in home video, prima di diventare il nostro inviato dai Festival internazionali e una delle figure di riferimento di MaSeDomani. Lo potete seguire anche su Outside The Black Hole
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