Recensione di Bastille Day, il film di azione in home video da novembre 2016 e sui canali SKY CNEMA in questo agosto 2017.
Cosa ci fanno un borseggiatore americano a un agente della CIA insieme per forza sulle strade di Parigi, alla vigilia della festa del 14 luglio? Devono sgominare una rete di attentatori, sventare la rapina del secolo e ripulire la città dai corrotti, ovvio! Il tempo è poco, i due non si conoscono ma la coppia funziona e le lancette corrono veloci. Per godersi a pieno l’azione è meglio non porsi domande e/o soffermarsi sui luoghi comuni. Bastille Day – Il Colpo del Secolo è stato sfortunato al botteghino, ma potrebbe avere una seconda chance grazie al piccolo schermo. Diretto da James Watkins nel cast vede protagonisti Idris Elba, Richard Madden e Kelly Reilly. Perfetto intrattenimento da weekend.
LA RECENSIONE
Convincete, per il bene globale, un grande e grosso agente della CIA a convivere con un esile mago del borseggio, che è nel posto sbagliato al momento sbagliato, in quella Ville Lumiere “adatta solo agli artisti e agli innamorati”, e avrete il riassunto stringato – ma efficace – di Bastille Day. L’action firmato da James Watkins con Idris Elba e Richard Madden nei panni della strana coppia, che si forma un giorno, per caso, e chissà dove finirà, dopo aver sgominato il misterioso gruppo pronto a mettere a fuoco e fiamme la magnifica metropoli francese pur di perseguire il propri scopi criminali.
Se la trama vi suona già sentita, già vista, quasi abusata negli anni ’80 e primi anni ’90, avete ragione. A seconda delle vostre preferenze cinematografiche avvertirete l’influenza di Arma Letale di Richard Donner (eravamo nel 1987) o di 48 Ore del buon Walter Hill (in questo caso facciamo un ulteriore passo indietro sino al 1982). Alcuni hanno sentito il profumo di Jason Bourne, ma non mi spingerei così oltre. Il motivo è che il regista di The Woman in Black ha deciso di abbandonare i toni cupi – che l’hanno reso celebre – per creare un lungometraggio ispirato ai capolavori del brivido del passato, farcendoli di quella fisicità che ci ha reso irresistibile l’ultima versione di James Bond/ Daniel Craig.
Ottime fonti, encomiabili intenzioni ma James Watkins deve percorrere ancora molta strada prima di poter aspirare a confezionare opere eleganti, fini nell’ironia e nell’intreccio, in grado di ammaliare lo spettatore tanto quanto quelle dirette dal grande Hitchcock o raggiungere l’abilità dietro la macchina da presa di Sam Mendes (guardare i primi minuti dell’ultimo 007 per credere). Il suo Bastille Day, è un compito ben svolto ma così simile alla miriade di concorrenti, da venir dimenticato, nel bene e nel male, con la medesima velocità con cui se n’è goduto.
Esatto, dopo “averne goduto”, perché bisogna riconoscere ai suoi autori (la sceneggiatura è stata scritta a quattro mani) di aver dosato con equilibrio tutti gli elementi che rendono una pellicola tesa nello svolgimento e attesa nell’epilogo. Peccato che abbiano seguito un copione così facile da individuare da provocare insospettabili momenti ludici. In quella che sarà una giornata da cardiopalma, densa di corse, rincorse ed esplosioni, protagonista assoluto è Idris Elba, che infrange protocolli, spara, picchia duro e salta sui magnifici tetti parigini. Un vero cane sciolto che, agendo e pensando fuori dagli schemi, risolve i problemi come si confà ad un moderno supereroe. Al suo fianco, invece, troviamo l’ex-Principe Azzurro di Cenerentola, Richard Madden, e Charlotte Le Bon (The Walk), che vicino ad Elba appaiono uno più sbiadito dell’altro.
Riconoscendogli il fatto di riuscire a tenerci sul divano per un paio di ore di evasione, Bastille Day ha il pregio/difetto di non disdegnare gli stereotipi e di non porsi troppe domande. La verosimiglianza è un optional e, dobbiamo farcene una ragione, gli americani al cinema ci salveranno sempre. Però, vien da sorridere al pensiero che siano stati scelti due britannici per impersonare due americani (i colleghi di oltre oceano erano tutti presi su altri set?), in una città in cui pare nessuno parli più la propria lingua (gli ottimi caratteristi francesi erano tutti a godersi il sole della Costa Azzurra?).
E questi sono solo un paio di simpatici esempi, non volendo soffermarci sul terrorismo, sull’intolleranza alimentata dai media e su tutti quei temi caldi a cui il film accenna in modo fulmineo prima di lasciarseli alle spalle. Una rapidità tale da non farci immediatamente percepire la presenza di note stonate e questo è un bene sicché i nodi vengono al pettine troppo tardi, a spettacolo concluso.
Bastille Day è in DVD e blu-ray da novembre 2016 con Eagle Pictures, in questi giorni è sui canali SKY Cinema, se lo prendete per quello che è, vi divertirà.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”