Fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile, invece anche questa settimana a Milano, pur con la maggior parte delle sale chiuse per ferie, ci sono cinema che proiettano film in lingua originale: stiamo davvero diventando una città europea? Ecco perciò il solito articolo del venerdì dedicato a stranieri, studenti e ai tanti che non amano i sovente mediocri doppiaggi italiani. Solo 6 titoli, di cui ben 4, curiosamente, sono uniti da un filo rosso che va da Parigi alla Germania prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Inizio obbligato questa volta con le sale Uci, che presentano due film americani tra i più attesi e che arrivano in Italia, con tutto comodo, ad alcune settimane dall’uscita internazionale. In LA TORRE NERA (The Dark Tower) di Nikolaj Arcel, tratto dall’omonima serie di 8 romanzi di Stephen King, Jake è un ragazzino di New York che ha incubi orribili, in cui vede Roland Deschain (Idris Elba), ultimo membro vivente dell’Ordine dei Cavalieri, e Walter O’Dim, l’Uomo in Nero (Matthew McConaughey). Il primo vaga in cerca della Torre Nera, una costruzione leggendaria che tiene in equilibrio l’universo, nella speranza, raggiungendola, di riuscire a salvare il mondo ormai in rovina, mentre il secondo cerca di impedirglielo. E’ uscito ieri, potete vederlo tutti i giorni al Bicocca, solo mercoledì 16 nelle sale Certosa, Gloria, Milanofiori e Pioltello.
Atmosfera molto più realistica in ATOMICA BIONDA di David Leitch, adattamento cinematografico della graphic novel “The Coldest City” (2012) di Johnston & Hart. Ambientato nel 1989, poche settimane prima della caduta del Muro di Berlino, ha per protagonista Lorraine Broughton (Charlize Theron), una spia inglese incaricata di ritrovare un collega misteriosamente scomparso. Lei e l’ufficiale governativo David Percival (James McAvoy) dovranno inoltre recuperare una preziosa lista con i nomi di tutti gli uomini dell’MI6 nella capitale tedesca. Uscirà in tutte le sale giovedì 17, ma martedì 15 sarà in anteprima al Bicocca. Per le date successive tenete d’occhio il sito.
Al Palestrina uno splendido mélo in bianco e nero di Max Ophuls, regista ebreo tedesco rifugiatosi nel 1933 in Francia, dove nel 1939 girò TUTTO FINISCE ALL’ALBA (Sans lendemain), sceneggiato da Hans Wilhelm, scrittore e commediografo tedesco anche lui in esilio (si firmava Jean Villème, in Francia e quando insieme migrarono a Hollywood). Presentato da Lab80 in versione accuratamente restaurata, racconta la storia drammatica di una giovane vedova con un bambino, che per mantenersi finisce per fare l’entreneuse e la spogliarellista in un locale di Montmartre. Ritrova per caso un medico, suo antico grande amore; per nascondergli la sua attuale, triste condizione si affanna ad organizzare una complicata e costosa messa in scena, fingendo una tranquilla vita borghese.
In quello stesso 1939 Jean-Paul Sartre pubblicò la trilogia IL MURO, dal cui racconto L’INFANZIA DI UN CAPO è tratto il film inglese CHILDHOOD OF A LEADER dell’esordiente Brady Corbet, premiato al Festival di Venezia 2015, che continua con successo la sua programmazione all’Eliseo. Parigi,1918: protagonista è un bambino di 10 anni, figlio di una donna insoddisfatta (Bérénice Béjo) che si è buttata sulla religione e di un diplomatico americano (Liam Cunnigham), molto occupato nella stesura del trattato che porrà fine alla Prima Guerra Mondiale. Seguiamo il piccolo Prescott nella sua crescita, in una sorta di romanzo di formazione al contrario: gli avvenimenti che lo circondano non sono che il simbolo del male del fascismo che di lì a poco infetterà l’Europa.
Al MIC (Museo Interattivo del Cinema) è in corso la rassegna VENERI BIONDE, dedicata alle diversissime ma entrambe meravigliose Marilyn Monroe e Marlene Dietrich. Tutti i film sono doppiati, tranne quello di giovedì 17 MARLENE DIETRICH – HER OWN SONG (2001), documentario girato nel centenario dalla nascita della grande artista tedesca dal nipote David Riva (figlio della figlia Maria Riva). Accanto alle testimonianze di tanti che l’hanno conosciuta come cantante e attrice, da Rosemary Clooney a Burt Bacharach a Volker Schlondorff, parte centrale della narrazione è l’impegno anti nazista di Marlene Dietrich prima e durante la guerra, anche quando aiutare lo sforzo bellico degli Alleati le spezzava il cuore, dato che sua madre viveva ancora a Berlino.
Lunedì 14 agosto al Centrale un gradito ritorno: il meritatamente premiatissimo I, DANIEL BLAKE di Ken Loach. E’ la storia del rapporto solidale tra un burbero ma di gran cuore falegname in pensione e una mamma single con due bambini, che insieme si trovano a combattere contro il sistema dell’assistenza sociale, che contro tutte le regole della legge e del buon senso li ostacola anziché aiutarli. Sottotitoli indispensabili anche per chi conosce bene l’inglese: parte del film è recitata nel dialetto di Newcastle.
Per oggi è tutto. Per approfondimenti, informazioni sulle trame, vedere i trailer, leggere i libri da cui i film sono tratti, sapere indirizzi e orari – e magari leggere le recensioni su MaSeDomani – cliccate sulle scritte in rosso. Buona visione!
Marina Pesavento
Casalinga per nulla disperata, ne approfitta per guardare, ascoltare, leggere, assaggiare, annusare, immergersi, partecipare, condividere. A volte lunatica, di gusti certo non facili, spesso bizzarri, quando si appassiona a qualcosa non la molla più.