In attesa che si alzi il sipario su Locarno 2017, un aneddoto per ogni decade di Festival.
Quella che prenderà il via tra pochi giorni sarà la settantesima (!) edizione del festival elvetico. Per ingannare l’attesa, ad ogni ora più spasmodica, abbiamo deciso di raccontarvi qualche aneddoto che potrebbe esservi sfuggito. Ne abbiamo scelto uno per ogni decade della sua lunga e gloriosa esistenza.
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Locarno 2017, curiosità: gli anni ’40. La prima edizione.
La kermesse è nata nell’immediato dopoguerra, non è difficile scoprirlo. Quello che forse non sapete è che la primissima edizione sia sorta per volontà di una manciata di cinefili, dopo soli dieci (!) giorni di preparativi concitatissimi, e si sia aperta la sera del 23 agosto 1946 nel parco (!!) del Grand Hotel cittadino (una sontuosa costruzione degli anni 1874-76), con la proiezione del film “O sole mio” di Giacomo Gentilomo. In quell’anno le pellicole furono 15, di cui 6 americane e 4 italiane, tra queste ultime vi era “Roma Città Aperta” di Roberto Rossellini.
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Locarno 2017, curiosità: gli anni ’50. Le sospensioni.
Nonostante Locarno si sia subito affermato come festival internazionale, non avendo una sala idonea (ricordiamo che si svolgeva al Grand Hotel) e date le difficoltà a reperire lavori all’altezza di un Concorso Internazionale, propese per una sospensione dell’edizione del 1951 e all’inizio di una “rivoluzione”. È così che due anni più tardi la Selezione Ufficiale vedeva, al fianco di opere italiane ed americane, lungometraggi provenienti dal blocco sovietico, cosa mai avvenuta prima che provocò stupore e attriti con l’organismo che gestiva le procedure di validazione dei festival. Si giunse a una seconda (e ultima) sospensione: era il 1956.
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Locarno 2017, curiosità: gli anni ’60. Il Pardo d’oro.
Era il 1968 quando venne conferito per la prima volta il Pardo, ossia il maggiore riconoscimento ad un film in concorso al Festival. Sapete cosa si assegnava prima di tale data? La Vela! E allora come mai si è passati dal lago e i suoi turisti ai felini? Per un fraintendimento storico. Si voleva nobilitare il premio associandolo al simbolo della città e lo stemma di Locarno è un leone, anzi all’inizio dell’800 erano addirittura, due ma uno si è perso nel tempo (nel 1903 fu eliminato), e una volta rimasto solo, dalla metà degli anni ’50, venne indicato come “pardo”. Nell’immaginario collettivo è facile intuire cosa sia capitato dopo.
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Locarno 2017, curiosità: gli anni ’70. Un nuovo schermo.
L’immenso schermo in Piazza Grande, che contraddistingue questo evento e lo rende quello con una delle “sale” più grandi al mondo (può contenere sino ad 8000 spettatori), è lungo 26 metri, altro 14 e ha debuttato non subito ma nel 1971, su un’idea dell’architetto locarnese Livio Vacchini. La stessa “piazza grande” indica una sezione del Festival, quella delle anteprime (mondiali, internazionali, europee) presentate dal proprio autore e/o da parte del cast all’audience che, talvolta incurante delle condizioni avverse, gremisce ogni sera quel luogo.
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Locarno 2017, curiosità: gli anni ’80. Spike Lee.
Shelton Jackson Lee, conosciuto come Spike Lee, è un regista, sceneggiatore, attore e produttore. È probabilmente il più famoso cineasta afroamericano. Il suo cinema è da sempre permeato da temi politici e sociali e ha attratto spesso i riflettori su di sé. Suoi sono capolavori come “Fa la cosa giusta”, “Jungle Fever”, “Malcom X”, ma anche i più recenti “La 25ma Ora”, “Inside Man” e la versione a stelle e strisce di “Oldboy”. In pochi conoscono, invece, la sua tesi di laurea, Joe’s Bed-Stuy Barbershop: We Cut Heads. Era il 1983 e quel laureando fece il suo primo volo intercontinentale: destinazione Locarno. Rincasò alcuni giorni dopo e in valigia aveva il Pardo d’Oro.
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Locarno 2017, curiosità: gli anni ’90. Cineasti del Presente.
Ha visto la luce solo trent’anni fa, nel 1994, Cineasti del Presente. Voluta dall’allora direttore Marco Müller come sezione trasversale. Doveva ospitare senza preclusioni di genere, formato, anno di produzione e durata, quei registi che, grazie ad un’estetica personale, offrissero un contributo alla definizione del mondo contemporaneo. È ancora oggi così.
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Locarno 2017, curiosità: gli anni 2000. Fuori Concorso.
Molti avranno notato che al fianco del Concorso, in kermesse di questa portata c’è una sezione denominata Fuori Concorso. In media è qui che si trovano i lavori di cineasti già affermati su scala internazionale. Le loro ultime fatiche sono una sorta bonus per il pubblico, anteprime da poter sfoggiare con gli amici cinefili, con settimane di anticipo dal loro debutto nelle sale. A Locarno spesso si vedono lungometraggi atipici e originali, di autori di nicchia o noti soltanto in determinati Paesi, insomma si può scoprire di essere stati tra i fortunati che hanno apprezzato un regista con molto, molto, in anticipo rispetto agli altri. La particolarità è che a Locarno, questa sezione sussiste solo dal 2010.
Chiudiamo questa carrellata con una citazione degli anni recenti che riassume perfettamente cosa è stato e cosa è tutt’oggi questo evento agli occhi dei suoi frequentatori. Era il 2013 quando il regista Otar Iosseliani disse “Rispetto agli altri grandi festival in cui ormai dominano le ragioni commerciali, Locarno resta il più importante per il cinema d’arte, quello fatto con la muscolatura del pensiero”.
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Vissia Menza
ndr: come ogni anno, abbiamo dedicato una pagina a Locarno 2017. A questo link trovate tutti i nostri post e album fotografici
Last update: 31 luglio 2017, h.9:30. Inserimento link alla page
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”