questa sera c’è il film Sully di Clint Eastwood
Sully, Sully, il titolo rimbalza da un cellulare all’altro in una chiamata collettiva, ci saremo in massa, non possiamo perdercelo, vogliamo sapere tutto di quel famoso ammaraggio d’emergenza nel fiume Hudson a New York il 15 gennaio 2009
si salvarono tutte le 155 persone a bordo, ce lo ricordiamo bene, le immagini ci ritornano in mente, decine di persone semi congelate in piedi sulle ali dell’Airbus A320-214 della Us Airways partito pochi minuti prima dall’aeroporto La Guardia di New York e diretto a Charlotte, nella Carolina del Nord
la storia è nota eppure siamo ansiosi di riviverla ancora una volta certi di scoprire nuovi dettagli, Tom Hanks, una promessa, lo adoriamo ancora prima di vederlo, sarà lui il pilota diventato eroe nazionale quel gelido pomeriggio invernale, i nervi saldi, la mente reattiva, le scelte giuste, le corse per verificare che tutti fossero in salvo, lui il pilota Sullenberger, detto appunto Sully
seduti compatti accogliamo la trama con estremo interesse, non vogliamo perderci nulla, il buio ci isolerà per i prossimi 96 minuti, saranno intensi, lo sappiamo, tiriamo un respiro profondo e ci catapultiamo nella storia, incontriamo i passeggeri che si stanno imbarcando inconsapevoli del pericolo in agguato, ah che dire di quei tre privilegiati fatti salire con un gesto di cortesia all’ultimo minuto dopo una corsa all’impazzata, hanno il respiro corto ma la gioia nel cuore, certo non sanno cosa li aspetta, noi invece sì, quasi fossimo dei veggenti
ci rattristiamo per la loro buona sorte
cerchiamo dei segni premonitori sui visi dei passeggeri, uno sguardo turbato, occhi spaventati, vorremmo sottrarli a quell’esperienza, ma ci sentiamo così impotenti, li guardiamo procedere verso il loro ingrato destino, che dolore
si avviano le solite procedure di sicurezza, le cinture allacciate, le uscite d’emergenza qui e i giubbotti salvagente là, come sempre, sono tutti pronti al decollo
due minuti dopo
l’inferno
un impatto con uno stormo di uccelli mette fuori uso entrambi i motori e l’aereo inizia a perdere quota, lassù e in sala si genera un’ansia controllata, i visi impietriti e il terrore negli occhi, le orecchie loro e le nostre invase da un ritornello agghiacciante che si incolla ai nostri cuori
prepararsi all’impatto
giù la testa
state giù
prepararsi all’impatto
giù la testa
state giù
conosciamo già l’epilogo eppure l’attenzione in sala è altissima, ci sembra di essere seduti accanto a loro, il coinvolgimento è totale, la regia impeccabile, le interpretazioni eccelse, i dettagli emergono durante numerose rivisitazioni dell’accaduto, ripensamenti e interrogatori da parte della commissione interna che indaga su incidenti simili, Sully, l’eroe nazionale e il suo copilota Jeffrey Skiles scacciano ogni dubbio e riguadagnano la loro reputazione
si accendono le luci ma vorremmo che si spegnessero subito per rivedere questa meraviglia
Elisa Bollazzi
n.d.r. per leggere la recensione un clic qui, Il film Sully è disponibile in home video su Amazon dallo scorso marzo, un clic qui
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection