il poster del film L'ora legale

il poster del film L’ora legale

raggiungo il cinema in tutta tranquillità, mi attardo davanti alla locandina del film di questa sera, L’ora legale, di Ficarra & Picone, garanzia altalenante di qualità e spensieratezza, ogni tanto ci vuole, due visi noti, uno sorridente, l’altro sconcertato e un municipio alle loro spalle, entro incuriosita, mi siedo, sbircio qualche recensione in rete in attesa di una trama che mi condurrà chissà dove

tra immagini vivaci e musiche colorate ci ritroviamo a Pietrammare, un paese della Sicilia in procinto di eleggere il nuovo sindaco, respiriamo l’aria frizzante di cambiamento, una grande fetta di popolazione è esausta del monopolio del vecchio sindaco Gaetano Patanè notoriamente invischiato con la mafia, le strade sono sommerse dalla spazzatura e ingolfate dal traffico, il malcontento generale è smisurato

Un'immagine del film L'ora legale - Ph: coutesy of Medusa Film

Un’immagine del film L’ora legale – Ph: coutesy of Medusa Film

in un baleno incontriamo i numerosi personaggi di questa storia tutta italiana, ci destreggiamo agilmente tra una folla variopinta che ci intrattiene con ritmo svelto, Pierpaolo Natoli, un professore cinquantenne candidato sindaco a capo di una lista civica, uomo onesto e portavoce di quel cambiamento tanto desiderato, la figlia Betti, Salvo e Valentino due cognati improbabili, il prete, i vigili, le guardie forestali, la maestra, insomma tutto un paese chiamato all’appello

la musica è in perfetta sintonia con le immagini e là sul grande schermo appare quell’Italia folcloristica che in fondo in fondo ben conosciamo

Un'immagine del film L'ora legale - Ph: coutesy of Medusa Film

Un’immagine del film L’ora legale – Ph: coutesy of Medusa Film

si ride a pieni polmoni con un retrogusto amaro, questa non è una fiction, è l’Italia, siamo noi, ci stiamo guardando in uno specchio immenso e vorremmo farci piccoli piccoli, nasconderci dietro le poltrone rosso fuoco, che imbarazzo vedere i nostri difetti ingigantiti sotto una lente d’ingrandimento che ci rende così ridicoli, a volte con affetto a volte con disprezzo, ci vuole coraggio a ridere di se stessi, ne usciremo più onesti, chissà, ah la tanto desiderata onestà che inchioda un paesello intero con le spalle al muro

ci sentiamo tutti chiamati in causa in prima persona tra gag e battute di grande talento,  sì, il film ci mette a dura prova e noi pubblico attento guidato da sentimenti ambivalenti, tra giustificazioni e scuse, cerchiamo di essere obiettivi, ma che fatica

si accendono le luci e ci guardiamo trasformati da novantacinque minuti di verità che spesso fingiamo di non conoscere per poter continuare ad andare avanti

Elisa Bollazzi

n.d.r. L’ora legale è in home video su Amazon dal 4 maggio 2017

L'Ora Legale - Trailer ufficiale