Cinque motivi per seguire il Festival de Cannes 2017 (e stare con noi nei prossimi giorni).
Cannes 2017, l’edizione numero 70 del festival del cinema più amato, difficile e unico nel panorama festivaliero, ieri sera ha ufficialmente alzato il sipario. Sarà un’annata da ricordare: vuoi per chi dovrà decretare i vincitori, vuoi per tutto quello splendido rosso che troneggia dalla strada sin su nel cielo con una giovanissima e bellissima Claudia Cardinale che ci sorride felice, ma la kermesse quest’anno ha fatto del suo meglio per attirare a sé i riflettori e ricordarci che festeggia un compleanno importante.
Per cosa verrà ricordato Cannes 70? Ecco i primi 5 buoni motivi che ci vengono in mente.
1. Cannes 2017 e le sue donne
Si prospetta un festival du cinéma dominato dal gentil sesso. Non solo per il manifesto che troneggia sul Palais, ma anche per la madrina Monica Bellucci, per Uma Thurman presidente della giuria di Un Certain Regard e per Sandrine Kiberlain a capo di quella che assegnerà la Caméra d’or.
E poi, ci sono loro, le registe che daran battaglia ai colleghi maschi per agguantare la Palma d’Oro. I primi nomi che ci sovvengono, solo nel Concorso Internazionale, sono: Naomi Kawase (che ricordiamo per Le ricette della signora Toku), Sofia Coppola (che ci aveva convinto con Bling Ring) e Lynne Ramsay (che aveva diretto il potente Let’s talk about Kevin… e nel 2013 in giuria proprio qui).
Out of Competition, invece, c’è fermento per l’esordio alla regia di Vanessa Redgrave, classe 1937 (!), con un documentario che ci porta nel cuore di uno dei problemi che più stanno affliggendo il Continente, quello dei migranti. Ma a cimentarsi dietro la macchina da presa ci han pensato anche Robin Wright (ex-Penn) e Kristen Stewart, quest’ultima arrivata in Francia con un cortometraggio intitolato Come Swim. E la lista potrebbe proseguire senza neppure nominare coloro che calcheranno solo il red carpet grazie ad una invitation (che è tutta un’altra storia e ne parleremo in chiusura).
2. Il tricolore dentro e fuori la Selezione Ufficiale
Nonostante le polemiche, che ritornano con puntualità ogni volta che il Programma viene svelato, sulla più o meno esigua rappresentanza del Bel Paese in Concorso, sta di fatto che l’Italia è ben visibile sulla Croisette in questi giorni. Oltre a poster, madrina, un giurato (Paolo Sorrentino) vedremo, infatti, Fortunata di Sergio Castellitto e Après la Guerre di Annarita Zambrano in Un Certain Regard; Sicilian Ghost Story di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza alla Semaine de la Critique; e Leonardo Di Costanzo con L’intrusa alla Quinzaine – e non mi pare poco rispetto alle altre nazioni…
3. I nomi più attesi
Abbiamo già citato tante rappresentanze del cinema internazionale, ma a scorrere l’Horaire i capogiri sono inevitabili.
Partiamo sempre dalle signore. Isabelle Huppert, protagonista sia per Hong Sang-soo che per Michael Haneke, riceverà il Women in Motion Award e Robin Wright condividerà la sua esperienza all’annuale Talk organizzato da Kering, oltre a mostrare un corto di 10 minuti, The dark of Night, nella sezione Cannes Classics.
Ma ci sarà anche una vera icona, che ha contribuito alla storia della settima arte con i suoi cinquanta film da interprete, tutti quelli da regista (se non li conoscete, Wikipedia ha creato una pagina ad hoc, correte a ripassare) e i cinque premi Oscar® ricevuti: si tratta di Clint Eastwood che sarà con noi domenica (tra tre giorni!) – e la notizia ci procura un gran bel fremito.
Non è finita qui. Un trittico di premi Oscar® è pronto a strabiliarci. Alfonso Cuaron (Gravity) terrà una masterclass. Alejandro González Iñárritu (Revenant) proporrà un’istallazione di realtà virtuale, Carne Y Arena, con cui ci farà entrare per sei minuti nel corpo dei migranti. E, sul finale, arriverà anche Roman Polanski col suo ultimo lungometraggio, D’après une Histoire Vraie, a quattro anni dal conturbante Venere in Pelliccia (era il 2013).
4. I titoli favoriti (ancor prima di iniziare)
Questa manifestazione ha altresì il potere di scatenare gli animi degli addetti ai lavori. Inevitabilmente, all’annuncio di chi concorrerà alla Palma d’Oro sono scattati i pronostici, nonostante non si fosse visto ancora un bel niente. La favorita, perché donna, e perché l’unica a vincere l’ambita Palma in questo lido è stata Jane Champion (peraltro anche lei in Riviera per l’anteprima dei nuovi episodi della sua serie TV), è Sofia Coppola. A rendere la sua scalata difficile però ci sarebbero Todd Haynes, con la trasposizione di una graphic novel, La stanza delle meraviglie (Wonderstruck), Happy End diretto da Michael Haneke (autore del meraviglioso Amour) e Fatih Akın con il revenge movie In the Fade. A questo punto non ci rimane che attendere con pazienza di scoprire se alcuni critici abbiano acquisito poteri medianici.
5. I numeri di Cannes 2017
Chiudiamo la carrellata dando velocemente i numeri. Cannes 70 non verrà ricordata solo per i gradini enormi della Montée des Marches, né per i sessanta (!) metri di tappeto rosso, ma per il numero di accreditati che, sommando Presse e Marché, toccherebbe i quarantamila (!!), e per il quantitativo di pietre preziose sulla sua Palmarès: ben centosessantasette (!!!) diamanti della svizzera Chopard.
Per ora ci fermiamo qui. Il commento alle varie pellicole arriverà puntuale nei prossimi giorni. Di seguito un “caliente” assaggio di quanto accaduto durante la cerimonia di apertura.
Bon Festival!
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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