Come ogni venerdì segnaliamo i film che nei prossimi giorni saranno proiettati in lingua originale nei cinema di Milano. Articolo dedicato a stranieri, studenti e ai tanti che non amano i sovente mediocri doppiaggi italiani.
Per la rassegna SOUND&MOTION PICTURES lunedì 15 all’Anteo, martedì 16 all’Arcobaleno e giovedì 18 al Mexico THE GREAT WALL. Prima co-produzione americana del grande regista cinese Zhang Yimou, racconta l’impresa di due mercenari che, nella Cina del 13° secolo (ai tempi di Marco Polo), sono in cerca del segreto della polvere da sparo. Si troveranno a combattere accanto a quelli che volevano derubare contro un nemico misterioso e pericolosissimo. La visione in lingua originale è particolarmente raccomandata perché il film – davvero spettacolare, con scene acrobatiche da togliere il fiato – è recitato metà in inglese e metà in cinese, ad evidenziare come anche dalle differenze possano nascere solide alleanze.
Sale Uci: in Usa sembra avviato ad un clamoroso flop, chissà quali saranno le sorti italiane di KING ARTHUR: LEGEND OF THE SWORD, fragorosa (ma non inguardabile) rivisitazione del mito a cura di Guy Ritchie. Questa volta ad impugnare Excalibur è Charlie Hunnam (Sons of Anarchy), il cattivissimo Vortigern è Jude Law. Ogni sera al Bicocca, solo mercoledì 17 nelle sale Certosa, Gloria, Milanofiori e Pioltello.
Lunedì 15 al Centrale il thriller THE CIRCLE, dall’omonimo romanzo di Dave Eggers, sui pericoli di una vita “troppo social”. Mae Holland (Emma Watson) è una giovane donna affamata di successo e carriera. Unitasi alla Circle, colosso dei social media, brucia rapidamente le tappe fino a quando, spinta dal fondatore dell’azienda Eamon Bailey (Tom Hanks) a stare costantemente di fronte alle telecamere, sarà costretta a lottare per mantenere la propria identità.
CineWanted, la saletta di via Tertulliano 68 legata all’omonima casa di distribuzione, presenta 2 bei documentari, tra cui una novità, il francese MERCI, PATRON! di François Ruffin. Noto giornalista politico-satirico, ha puntato l’obiettivo della sua macchina da presa sull’uomo più ricco di Francia, quel Bernard Arnault che ha delocalizzato in Bulgaria decine di fabbriche del gruppo LVMH (Bulgari, Vuitton, Givenchy ecc.), lasciando senza occupazione migliaia di lavoratori.
Consigliatissimo I AM NOT YOUR NEGRO del regista haitiano Raoul Peck. Attraverso la lettura di un testo incompiuto dello scrittore James Baldwin, la voce di Samuel L. Jackson racconta le lotte per l’integrazione razziale di tre suoi martiri degli anni 60, tutti assassinati prima dei quarant’anni: i notissimi Martin Luther King e Malcolm X e il pressoché sconosciuto in Italia Medgar Evers, attivista per i diritti civili che, dopo una battaglia legale, fu il primo nero iscritto e poi laureato in legge all’Università del Mississippi.
Giovedì 18 all’Ariosto, a chiudere la rassegna SENZA DOPPIAGGIO, l’ultimo bellissimo film di Jim Jarmush PATERSON, con Adam Driver sereno guidatore d’autobus neo-sposo, poetico anti-eroe incarnazione dell’anti-sogno americano.
La Cineteca Spazio Oberdan presenta dal 15 al 21 maggio una rassegna di film dal recentissimo 65° TRENTO FILM FESTIVAL. Sono corti, medi e lungometraggi provenienti dall’Italia e dall’estero, da Austria e Canada, Islanda e Argentina, tutti all’insegna dell’amore per la natura e con protagonisti uomini davanti a sfide spesso dolorose.
Ultime repliche inoltre di due interessanti titoli francesi. Nel documentario ALLA RICERCA DI UN SENSO (A Quest of Meaning) gli autori Nathanael Coste e Marc de la Ménardière, si interrogano sulle sorti del pianeta, alla luce delle testimonianze ottenute da autorevoli studiosi e veri pionieri della biodiversità, sparsi nelle varie parti del mondo: India, Francia, Messico, Guatemala, San Francisco, Torino.
Il film CEZANNE ET MOI (2016) è una sorta di doppio biopic: Guillaume Canet è Emile Zola, orfano e di famiglia modesta, che divenne un ricco e famoso giornalista e scrittore; Guillaume Gallienne è Paul Cézanne, figlio di un banchiere che rifiutò il suo stato, che stentò ad affermarsi in vita come il grande pittore che è oggi riconosciuto. Coetanei, entrambi originari di Aix-en-Province, pur molto diversi furono per tutta la vita amici fraterni e violentemente rivali. Attori eccellenti, regia diligente di Danièle Thompson, fotografia magnifica di Jean-Marie Dreujou.
Ricordatevi di conservare il biglietto, che dà diritto all’ingresso ridotto alla mostra MANET E LA PARIGI MODERNA (a Palazzo Reale fino al 2 luglio); viceversa, con il biglietto della mostra si avrà diritto al biglietto scontato per assistere al film.
Il meritorio IL CINEMA RITROVATO della Cineteca di Bologna ci fa un altro dei suoi bellissimi regali: da oggi al Palestrina e lunedì 15 al Mexico il capolavoro MANHATTAN (1979) di Woody Allen, nel suo ruolo favorito di coscienza tragicomica di un mondo. Il film viene proposto in edizione neanche restaurata, è addirittura una versione digitale in 4K realizzata a partire dal negativo camera originale. Niente a che fare perciò con la copia che passa ogni tanto in tv: non perdetevi questa occasione!
Al Beltrade come sempre tanti titoli diversi, tra cui questa settimana ne spicca uno di inquietante attualità. Il francese A CASA NOSTRA (Chez nous) di Lucas Belvaux racconta la storia di Pauline, madre single con anziano padre a carico, infermiera stimata dai medici ed amata dai pazienti. Un partito nazionalista in crescita, alla ricerca di rispettabilità, trae vantaggio dalla sua popolarità, rendendola la sua candidata ideale nelle elezioni locali.
Altamente raccomandato anche l’australiano TANNA, candidato all’Oscar 2016 per il Miglior film straniero. In una società tribale del Pacifico meridionale la giovane Wawa si innamora di Dain, il nipote del capo tribù. Quando una guerra fra gruppi rivali si inasprisce, a sua insaputa Wawa viene promessa in sposa ad un altro uomo come parte di un accordo di pace. Così i due innamorati fuggono, rifiutando il destino già scelto per la ragazza. Dovranno però scegliere fra le ragioni del cuore e il futuro della loro tribù, mentre gli abitanti del villaggio lottano per preservare la loro cultura tradizionale anche a fronte di richieste di libertà individuale sempre più incalzanti. Questa sorta di “Romeo e Giulietta a Vanuatu“, oltre ad essere un gran bel film, ha la caratteristica di essere il primo mai girato in lingua bislama.
Per approfondimenti, informazioni sulle trame, vedere i trailer, sapere indirizzi e orari – e magari leggere le recensioni su MaSeDomani – cliccate sulle scritte in rosso. Buona visione!
Marina Pesavento
Casalinga per nulla disperata, ne approfitta per guardare, ascoltare, leggere, assaggiare, annusare, immergersi, partecipare, condividere. A volte lunatica, di gusti certo non facili, spesso bizzarri, quando si appassiona a qualcosa non la molla più.
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