è passata un’altra settimana, il tempo scorre come un fiume in piena, ahimè, sto ancora assimilando la pellicola di settimana scorsa ed eccone un’altra in arrivo, mi affretto a creare spazio nella mente, lucido gli occhi, apro bene le orecchie, mi siedo comodamente nella mia solita poltrona circondata dal consueto pubblico attento e mi appresto a vedere il film La La Land di Damien Chazelle, protagonisti ineguagliabili, così almeno mi è stato riferito, Ryan Gosling ed Emma Stone
mi giunge all’orecchio destro un commento utile alla visione, lo accolgo con piacere, mi ha chiarito un dubbio, La La Land è un nome ironico per Los Angeles, dalla reduplicazione dell’acronimo LA, Los Angeles e viene associato allo stile di vita di chi vive a Hollywood, ecco ora il titolo mi è chiaro e mi anticipa l’atmosfera del film
da anni non sentivo il termine reduplicazione, più precisamente dagli anni del liceo, faccio un balzo indietro e mi pare ancora di sentire la voce del caro professore di italiano elencarne alcuni esempi: magro magro, mogio mogio, piano piano come intensificatore o abito a Milano Milano, per sottolineare la pienezza del significato e infine fuggi fuggi, magna magna, lecca lecca per indicare azioni o eventi ripetuti
che nostalgia
l’orecchio sinistro capta un’altra informazione, Mia e Sebastian, rispettivamente aspirante attrice e musicista jazz, sono i protagonisti che ci intratterranno questa sera, si incontrano, si sfuggono, si attraggono, nasce una passione travolgente tra loro alimentata da aspirazioni comuni e sostegno reciproco
mi commuovo e attendo trepidante l’inizio del film, ne pregusto la musica di sottofondo che immagino romantica e avvolgente, tenere frasi d’amore sussurrate, dolci abbracci
ah
l’esplosione dell’amore
finalmente si spengono le luci, si apre il sipario e il grande schermo viene trafitto da un fascio di suoni e colori inaspettati, sobbalziamo tutti quanti sulle poltrone, che si tratti di uno scherzo o della pubblicità di un musical o uno spezzone inedito di un film di Fonzie, sì l’amato Fonzie, lo cerco tra le decine di macchine in coda sull’autostrada, sono certa che spunterà fuori da un momento all’altro, chiudo un orecchio, quello più rattristato perché desiderava tanto sentire musiche romantiche questa sera, mentre l’altro ascolta i commenti dei vicini, invano, la musica è così forte e il ritmo così concitato che non riesce a sentire nulla e chiede soccorso alla vista, mi guardo intorno e colgo lo stupore nella sala gremita, siamo tutti assordati da decibel smisurati e accecati da colori eccessivi
ricordo a me stessa di respirare
vedo Ryan Gosling ed Emma Stone insultarsi nel traffico, questa è la prova che stiamo veramente vedendo La La Land
mi rassegno e proseguo la visione, tra canti e balli vengo proiettata in cielo dove decido di rimanere, ho bisogno di quiete, mi intrattengo alla ricerca di Mary Poppins, Fonzie e già che ci sono anche di Ginger Roger e Fred Astaire
a sprazzi faccio ritorno in sala e seguo la trama, arrivano i primi successi artistici di Mia, incredula e realista, mentre Sebastian, tra una canzone e l’altra, la incoraggia e pensa pure a se stesso
il silenzio mi chiama all’appello così me ne fuggo nuovamente in cielo e dall’alto, con molto distacco, seguo la trama che a tratti mi commuove e a tratti mi delude, mi immedesimo in questi due artisti alla ricerca della propria affermazione personale, oddio, quanta fatica per raggiungere il successo
come è difficile la vita degli artisti
e intanto io me la godo a guardarli da lassù insieme a Mary Poppins, Fonzie, Ginger Roger e Fred Astaire, che sicuramente sono lì con me nascosti tra le stelle
spero di ricordarmi di scendere prima che il cinema chiuda
Elisa Bollazzi
n.d.r. Il film sarà disponibile in DVD e blu-ray dall’11.05.2017 con 01Distribution. Per leggere la recensione pubblicata in occasione dell’uscita di La La Land nei cinema un clic qui
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection
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