è di nuovo giovedì e questa sera mi attende in sala il film The Founder di John Lee Hancock insieme a un folto pubblico curioso di conoscere la vera storia dell’impero miliardario McDonald’s
entro, prendo posto tra i soliti amici, le spalle rilassate, occhi e orecchie impazienti, la mente in volo sulla locandina rossa e gialla con Michael Keaton al centro, il portamento vincente, un viso orgoglioso, mi è tutto chiaro, è lui il portavoce del successo, si spengono le luci, la pellicola ha inizio, siamo negli Stati Uniti degli anni ’50
Michael Keaton interpreta magnificamente il ruolo di Ray Kroc, un venditore di frullatori dallo scarso successo, ma perseverante, gira per locali, chioschi e drive-in nel tentativo di vendere le sue ingombranti apparecchiature, finché incontra i fratelli Mac e Dick McDonald, proprietari di un punto vendita di hamburger di grande qualità a San Bernardino, in California
folgorato dalla folla che accorre ad acquistare cibo eccellente preparato alla velocità della luce, capisce di essere di fronte alla svolta della sua vita, così sfodera tutte le armi in suo possesso per creare un franchising e sottrarre la società ai legittimi proprietari
ci troviamo faccia a faccia con il cosiddetto sogno americano, il gioco si fa sporco, le trattative diventano una guerra spietata, al bando etica, onestà e correttezza, ne siamo tutti infastiditi
Kroc è geniale, ma di una genialità malefica che ci si scaraventa addosso come una malattia dolorosa, vorremmo eliminarlo e invitarlo a mettersi nei panni dei due fratelli increduli quanto noi al cospetto di tanta spietatezza
sappiamo subito come andranno a finire le cose, i segnali sono tanti e chiari, due buone persone sopraffatte da una malvagità compulsiva, sia nella sfera pubblica sia nella sfera privata
aguzzo la vista alla ricerca del cuore di Michael Keaton, abbatto la corazza che lo avvolge, frugo tra le tasche dei suoi completi eleganti e le pieghe del suo volto spavaldo, invano, il suo cuore è introvabile, soffocato da ingordigia e potere, imploro una tregua, ma, ahimè, vince la bulimia del successo e il fascino del capitalismo
siamo tutti affranti insieme a sua moglie, a Mac, a Dick e a tutti gli sconfitti del mondo intero, raggirati da truffe e inganni, complice una giustizia corrotta
il film è ben costruito, gli attori impeccabili, la fotografia e le musiche accurate, eppure stiamo tutti provando una tale angoscia che usciamo spossati, il capo chino e il cuore gonfio di amarezza quand’ecco che un pensiero giunge dal nulla in nostro soccorso
almeno un cuore noi l’abbiamo
sì l’abbiamo
e
ne siamo orgogliosi
Elisa Bollazzi
n.d.r. Da oggi 3 maggio 2017 The Founder è disponibile in DVD e blu- ray grazie a VIDEA. Per leggere la recensione del film un clic QUI
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection
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