Bolshoi Babylon è il film di Nick Read e Mark Franchetti, nei cinema italiani solo il 2 e 3 maggio 2017. 

Il poster del film Bolshoi Babylon

Il poster del film Bolshoi Babylon

È il simbolo della Russia, abbiamo visto i suoi balletti al cinema, è stato nominato in molti lungometraggi, tra cui il Concerto, ed è raffigurato sulla banconota da 100 rubli, il Teatro Boshoi di Mosca nell’immaginario collettivo è un luogo inviolabile, avvolto da un’aura quasi sacra, è un Olimpo dalla polvere magica. Nessuno realmente sa cosa accada dietro la sua austera facciata, giorno dopo giorno. Le leggende trovano terreno fertile per proliferare e l’alone misterioso non può che infittirsi.

Come i suoi ballerini si trasformino maestri di perfezione, come si scelgano e si studino le coreografie, quali siano le alleanze e le forza da vincere per emergere, rimanere sul palco e progredire, sono ignoti ai più. E sino ad oggi non era mai capitato che il Teatro aprisse le sue porte alle telecamere del tutto, senza riserve. Il regista inglese Nick Read, conosciuto per aver portato a termine imprese difficili, e Mark Franchetti, il corrispondente del Sunday Times da Mosca (qui produttore e co-regista), l’hanno ottenuto. Ne è nato un documentario dal titolo Bolshoi Babylon. Un film che svela intrighi e ossessioni, sogni e dolori di chi vive in quello che è considerato il “tempio del balletto mondiale”.

Bolshoi Babylon -Maria Alexandrova sul palco del Teatro Bolshoi © Red Velvet Films

Maria Alexandrova sul palco del Teatro Bolshoi © Red Velvet Films

E che la quotidianità al suo interno non fosse all’insegna della spensieratezza e della coesione ha trovato conferma nei tristi fatti di cronaca del 2013, quando il ballerino solista Pavel Dmitrichenko venne arrestato per aver commissionato l’aggressione – con l’acido (!) – del direttore artistico dell’epoca, Sergei Filin. Il Cremlino dovette intervenire per rinnovare cariche e ruoli. Cosa che non mise fine alle lamentele e ai rumors di invidie, ai rancori ed ai giochi di potere, degni della migliore fiction TV e contribuì a mantenere alta l’attenzione del pubblico su quella che appariva come un’incrinatura di un’eccellenza, lo specchio di un problema più grande che coinvolgeva il Paese intero.

Il documentario di Nick Read e Mark Franchetti entra in scena qui. Dopo aver varcato una soglia percepita come inviolabile, ha dato voce ai ballerini, ha ascoltato le alte cariche e, mentre un processo seguiva il suo corso, ha scattato un’istantanea di un backstage duro, quasi spietato, che pretende un rigore oltre il limite e in cui tutti gli attori hanno solo due punti in comune: posseggono ego mastodontici e una incrollabile volontà di tenere altissima la nomea della Compagnia. Il Bolshoi non si ferma mai, per molti rimarrà un sogno proibito, per pochi diventerà l’unica ragione di vita, per tutti sarà simbolo di massimo splendore artistico.

Bolshoi Babylon esplora qualcosa d’inedito e, forse, anelato. È un racconto reale, duro, naturalmente intrigante e sicura fonte di riflessione. A portarlo in sala sono Nexo Digital e Cinema srl, che l’hanno reso un evento cinematografico. Potrete, infatti, vedere il film su grande schermo solo oggi e domani (2 e 3 maggio). L’elenco aggiornato dei cinema aderenti all’iniziativa è disponibile sul sito di Nexo Digital.
Con la sua trama tinta di giallo è impossibile non consigliarlo.

Vissia Menza

 

Per le immagini si ringrazia l’ufficio stampa