Recensione del film Love + Hate (2005) con Samina Awan e Tom Hudson.
Love + Hate. Amore e odio. Quei sentimenti viscerali che non sai come potrebbero riuscire ad abbracciarsi ed annullarsi. L’amore e l’odio sono totalizzanti e accecanti, incompatibili, o forse complementari, e sono stati instillati da sempre nelle menti di Adam e Naseema. Loro che sono innocenti e tanto giovani, con tutta la vita davanti. Due adolescenti con una gran voglia di scoprire l’amore, ma già limitati dai luoghi comuni e dai preconcetti al punto di arrivare a credere di non farcela. Perché Adam è inglese mentre Naseema è pakistana. I due vivono in una cittadina di periferia, di quelle del Nord, in cui le varie comunità si chiudono in sé stesse e credono che il razzismo sia la scusa per tutti i mali. E così i mondi dei nostri ragazzi si sfiorano senza toccarsi, perché è più facile e ci si fa meno male. Eppure nonostante tutti i “non” loro inculcati, alla fine i due imboccano un sentiero da cui non possono tornare indietro: s’innamorano e spinti dalla foga giovanile non hanno alcuna intenzione di rinunciare alla propria gioia. Corrono continuamente rischi e noi ci ritroviamo sulle spine dall’inizio alla fine.
Adam e Naseema sono innocenti e bellissimi. Sono coscienti di aver superato un limite invalicabile, di aver infranto regole tanto stupide quanto apparentemente impossibili da abbattere. Il loro futuro è appeso ad un filo come lo sarebbe il nostro, oggi, un po’ ovunque e Love + Hate ce lo rammenta. Quando attraversano la strada mano nella mano, quando svoltano in un vicolo, quando sono troppo soli, oppure quando una canzone enfatizza la passione, noi tremiamo perché sappiamo che le nostre e le loro paure hanno ragione di esistere. Gli 81 minuti di Love + Hate dimostrano, infatti, un disarmante equilibrio nell’essere dolci e reali, molto, troppo reali. D’altro canto in cabina di regia siede Dominic Savage, un documentarista al suo debutto nel lungometraggio di finzione. E la sua abitudine a mostrare la realtà per quello che è, riesce a creare un legame così forte tra i protagonisti e gli spettatori, da portare questi ultimi nella fetta di Inghilterra che ci ha fatto ben conoscere Ken Loach – e Savage sicuramente lo sa.
Il regista, per assicurarsi un impatto maggiore, assegna inoltre i ruoli più importanti ad interpreti con un vissuto molto simile a quello che ci viene proposto. Due persone, quindi, che conoscono bene cosa stanno rappresentando. Il risultato è poetico, crudo, ci toglie e rende la speranza con un danza di gioia e dolore tanto amara quanto adorabile. Love + Hate è uno di quei drammi calibrati che non ci spezza il cuore, ma una volta terminato sarà difficile da dimenticare. E’ bello e con semplicità ci ricorda il decadimento avvenuto in pochi anni, quasi improvvisamente, della società in cui viviamo. In questi giorni il film è stato trasmesso sui canali SKY Cinema ma è disponibile anche in DVD. Il consiglio è di non lasciarvelo sfuggire.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”