Un commento ai primi episodi di TABOO, la nuova serie di e con Tom Hardy su Sky Atlantic HD dal 21 aprile 2017.
TABOO: La trama.
1814. Londra. Il cielo è minaccioso. Nell’aria c’è odore di morte. E di un’occasione funesta si tratta: James Keziah Delaney è tornato in una città dove lo credevano morto, perlomeno disperso nella lontana Africa, per seppellire il padre. James è silenzioso, introverso, misterioso. Incute timore o, forse, è solo il fatto che nessuno è felice di rivederlo in questa fetta di mondo. James non è l’unico figlio del defunto Horace Delaney, ma ne è l’unico erede. E quello che eredita è un mucchio di debiti unitamente ad un considerevole numero di nemici. Motivo del contendere è un fazzoletto di terra, un cumulo di rocce nella “selvaggia” America, cruciale però nel commercio con la Cina. Improvvisamente, l’idea di ri-mandare nell’al-di-là qualcuno che vi sia già stato diviene attraente agli occhi di molti.
Ma James non ha paura dei fantasmi del passato né dei suoi demoni, men che meno dei propri simili. Appare tormentato ma pronto a lottare sino allo stremo per qualcosa di oscuro e remoto. James Delany ha il volto di Tom Hardy ed è il protagonista di TABOO, la serie TV da lui co-scritta, prodotta e interpretata, in onda in prima esclusiva su SKY Atlantic HD dal 21 aprile.
TABOO: La serie TV.
Sono solo otto episodi quelli di TABOO, due li abbiamo visti ieri sera in anteprima, e ci sono voluti solo quindici minuti per rimanere rapiti da una trama che si arricchisce di misteri con la stessa rapidità con cui svela piccoli tasselli di un puzzle che si prospetta destinato a durare altre due stagioni (è notizia fresca il via libera alla 2a e 3a stagione nonostante la falsa partenza – i commenti iniziali non erano convinti). Sarà la fotografia livida, il ritmo sostenuto o l’imponente presenza scenica di Hardy (il film, per ora, è completamente sulle sue spalle) ma, senza stravolgere lo spettatore, TABOO ha le carte in regola per essere buon intrattenimento da venerdì sera.
Misteriosa e violenta, più nelle parole che nei fatti; madida e con solo la voglia di essere spregiudicata; puntando ad un target preciso ed evitando accuratamente di arrivare allo “scandalo”, la serie sembra prediligere il sottendere al mostrare. Riesce a solleticare la nostra curiosità e farci percepire l’odore della pioggia. Alla fine ci induce a parteggiare per un uomo imperfetto, ai limiti della follia, distante anni luce da noi. Sappiamo essere finto (e un po’ caricaturale), ma ci piace lo stesso e vogliamo vedere sin dove si spingerà.
TABOO: Le critiche e il cast.
Diretto da Steven Knight (il regista di Locke, sublime lungometraggio del 2014 con Hardy solista), TABOO in prima battuta aveva diviso pubblico e critica. I punti di forza e quelli della discordia erano i medesimi: l’onnipresenza di Hardy, i dialoghi con frasi improbabili, inquadrature stereotipate e compiaciute, la presenza di dejà-vu (l’atmosfera è quella di Sherlock Homes, ma molto più sporca e umida) e passaggi drammatici attinti dalle pagine delle sorelle Bronte. Puntata dopo puntata, però qualcosa è cambiato e gli scettici si sono convinti della bontà del prodotto. Ci fermiamo qui. Niente Google e nessuno spoiler per noi. Apparteniamo al gruppo che ne ha subito il fascino e gli ha perdonato incertezze e cliché. Anzi, proprio la presenza di questi ultimi ci stimola a voler scoprire le future evoluzioni.
Oltre a Hardy, nel cast sono presenti molti attori famosi per altri show televisivi. Spiccano i nomi di Oona Chaplin (Il Trono di Spade), nipote del grande Charlie Chaplin, qui sorellastra di James sposata col facoltoso uomo d’affari Thorne Geary, interpretato da Jefferson Hall (Star Wars – Il Risveglio della Forza); e David Hayman (Macbeth) nei panni di Brace, il fido assistente del vecchio Delaney. Vediamo del torbido anche in loro, sono tesi e pronti al tradimento, non sappiamo ancora come e quando accadrà.
TABOO: Un giudizio e il trailer.
TABOO ha il pregio dell’onestà: è un serie per il piccolo schermo, dall’alto potenziale e budget. Hardy l’ha voluta e prodotta, è ovvio se la sia cucita addosso. Impossibile dire non sia bravo. L’atmosfera gotica è quella che ha fatto la fortuna di chilometri di pellicola e in questo periodo vive un nuovo splendore, inevitabile si sia scelto di cavalcare l’onda. E le storie di famiglia con risvolti scandalosi, in cui scorrono più fiumi di sangue che di lacrime, sono state per secoli il pane prediletto di ogni genere di lettore. Piacciono e oggi ne siamo famelici.
Non ci resta che attendere fiduciosi…
Il prossimo appuntamento sarà venerdì 28 aprile, sempre sul canale 110 di SKY.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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